Bologna, 20 novembre 2023 – Nella sfida per la testa della classifica Segafredo batte, non brillando, una Germani scesa a Bologna per vendicare la batosta casalinga della finale di Supercoppa.
La partita non è stata esteticamente bellissima, e spiegatemi come può succedere con 53 falli fischiati, ma agonisticamente intensa. Coach Magro prova la mossa di Petrucelli su Hackett, per inaridire le fonti di gioco bianconere, ma la coperta è corta e Della Valle deve soffrire le pene dell’inferno con l’inizio di Belinelli.
Fra una fischiata e l’altra la partita perde prima Hackett e poi Gabriel che però non ha l’esperienza del Danyboy di Forlimpopoli e si fa fischiare, ingenuamente, un tecnico. Bologna tiene sempre la testa avanti grazie al solito, immenso Shengelia e ad un Lundberg in versione Olimpia, ma non riesce mai a scappare perché di fronte si trova un Massimburg in serata di grazia che rintuzza ogni tentativo di fuga e permette alla Leonessa di contenere il disavanzo in soli 5 punti.
Alla ripresa della contesa, dopo il riposo lungo, la Virtus perde qualche pallone di troppo e Brescia, grazie a due bombe dell’ex Curnoh, arriva anche a -1, ma i soliti Shengelia e Lundberg propiziano un parziale di 14-4 che rimette gli uomini di coach Banchi a distanza di sicurezza. Nell’ultimo quarto, si segna col contagocce ed il +11 segnato da Smith dà l’idea di come la partita sia segnata nonostante Massimburg ed il redivivo Bilan provino a rimandare l’ineluttabile.
Partita che per la Germani poteva rappresentare un esame da grande e che, benché non l’abbia superato brillantemente, ci dice che, con qualche attenzione in più, i lombardi possono provare a dire la loro. Certamente l’inizio difensivo abbastanza rivedibile non ha aiutato, come non hanno aiutato le pessime prestazioni di Christon e Gabriel, ma anche con questi handicap la Leonessa non è mai uscita dalla partita, e questo per coach Magro è sicuramente un buon segnale.
In casa Virtus da rimarcare le splendide prestazioni del solito Shengelia e del ritrovato Lundberg, mio mvp della gara. Dopo la doppia fatica di Eurolega l’importante era portare a casa una vittoria, ed il compito, seppur non brillando, è stato svolto.
Ora ci sarà da recuperare le forze in vista del prossimo incontro di Turkish Airlines Euroleague contro il Fenerbache, sperando che l’indolenzimento alla spalla di Isaia Cordinier sia una cosa leggera e attendendo il recupero di Polonara e Mickey, per non spremere più del dovuto un Dunston che stasera ha dovuto sorbirsi 33 minuti di impiego.
Ora, in cauda venenum, due parole sull’arbitraggio: non è possibile assistere ad uno scempio del genere. Fischi randomici da una parte e dall’altra, Gabriel e Hackett tolti quasi subito dalla partita, tecnici a destra e a manca, 53 falli fischiati, metro che cambia da un minuto all’altro, iniziato permettendo contatti da Eurolega anni 90, finito con sospiri puniti a piè sospinto, il tutto inframezzato da interpretazioni che neanche i tre sceneggiatori di Boris avrebbero osato. I signori in grigio si devono mettere in testa che la gente vuole vedere gli Shengelia, i Della Valle i Missemburg, i Lundberg e non 3 carneadi che intendono imporre la commedia dell’arte senza che nessuno glielo abbia chiesto, il protagonismo lasciamolo a chi è deputato, grazie.
Highlights
Sala Stampa
Virtus Segafredo Bologna vs Germani Basket Brescia 88-76
Parziali: 26-20; 23-24; 23-19; 16-13
Pagelle
Iffe Lundberg 8,5: dopo la grandissima gara contro l’Olimpia un’altra partita da 19 punti. Leadership, intraprendenza e difesa, partitone anche come portatore di palla designato.
Marco Belinelli 6,5: anche questa sera non gonfia molto le retine, ma ad inizio gara, come spesso capita, mette subito i punti per rompere il ghiaccio, si traveste da assistman e rimane sempre sul pezzo.
Alessandro Pajola 5,5: partita un po’ sottotono, ma difensivamente Christon non vede mai un pallone.
Jaleen Smith 5,5: ancora non raggiunge la sufficienza, ma il suo impegno difensivo non manca mai, deve ancora trovare il modo di rendersi utile in attacco senza avere la palla in mano per 30 minuti.
Ognjien Dobric 6,5: anche lui non brilla, ma è sempre presente mentalmente. Si occupa di Massimburg quando questi è on fire e per un po’ lo leva dalla partita, mr. utilità.
Bruno Mascolo n.e.
Devontae Cacok 6+: dà qualche segno di vita. Dopo Atene comincia a capire i giochi e difensivamente prova a fare il suo, deve crescere perchè in questo momento c’è necessità assoluta che dia qualcosa.
Toko Shengelia 8: come cantava Liga, ho perso le parole per descrivere l’ennesima grande partita dell’ala georgiana, 35 di valutazione, 26 punti, 7 assist, al momento l’MVP del campionato.
Daniel Hackett 6+: meriterebbe 9 per non aver preso tecnico dopo il suo terzo fallo, neanche Giobbe. Per il resto è il closer della partita.
Leo Menalo n.e.
Bryant Dunston 6: deve giocare 33 minuti, ed alla lunga paga la fatica, però se Bilan è stato quasi sempre tenuto al largo molto merito è suo.
Awudu Abass 6: gioca 14 minuti, sempre fuori ruolo, e non imbrocca la seratona come contro l’Armani, però è sempre pronto a chiudere i varchi e a toccare ogni pallone, non è fortunato a rimbalzo, ma la condizione fisica che sta mantenendo è un grande segnale.
Semaj Christon 4: partita inammissibile dell’ex Tortona che tradisce le aspettative dopo aver mostrato buone cose contro la stessa Bertram e in casa con Cremona. Si schianta contro la difesa bolognese dall’inizio alla fine, non azzecca una scelta, si fa cogliere in fallo 5 volte e si innervosisce: in 18 minuti 2 punti e -7 di valutazione.
Kenny Gabriel 4,5: non mi risultano errori nel boxscore della LBA e allora ecco che l’ex Pana fa registrare 5 falli in 2 minuti per un conseguente -6 di valutazione. Per carità, alcuni falli sono dubbi e l’avversario era Shengelia: però il rendimento deve essere un altro.
Miro Bilan 6,5: in 23 minuti i numeri dicono 12 punti e 7 rimbalzi. La partita dell’ex Sassari è comunque positiva, anche se avrebbe dovuto girare di più il coltello nella piaga di un reparto lunghi risicato come quello della Virtus. Infatti, resta in campo meno della sua media: le colpe sono anche sue? O gli sono arrivati pochi palloni?
Jason Burnell 5,5: in attacco la prestazione è davvero rivedibile, con 3/10 al tiro e alcune conclusioni importanti che potevano riaprire la partita molto lontane dal bersaglio. Qualche buona difesa, ma è troppo poco: con l’assenza quasi totale di Gabriel e la difficoltà delle guardie a mettersi in ritmo, qualche canestro in più sarebbe stato importante.
C.J. Massinburg 8: E’ l’ultimo a mollare e in questo momento è il sesto uomo dell’anno LBA senza se e senza ma. Attacca come un trattore, non sbaglia una scelta e finisce con 27 punti in 23 minuti e 8/8 da 2 punti: encomiabile.
Nicolas Tanfoglio n.e.
Amedeo Della Valle 5: non riesce mai a liberarsi dalle grinfie della difesa virtussina, ma anche quando ha la palla in mano non sempre fa la scelta giusta. Un paio di palle perse sanguinose nel secondo tempo, che si aggiungono ai 7 punti con 1/9.
John Petrucelli 6: shot selection rivedibile, direbbero dall’altra parte dell’oceano. La difesa non manca, pur con qualche errore, e con le sue penetrazioni dà ossigeno all’attacco di Brescia.
Mike Cobbins 6: il tabellino è abbastanza vuoto, ma i suoi ingressi si sentono molto nella difesa di Brescia. Alza l’intensità, non sbaglia posizionamento e non è un caso che sia l’unico con un plus minus non negativo.
David Cournooh 6: stesso discorso fatto per Cobbins, quando entra porta energia per la difesa e ci aggiunge due triple.
Nicola Akele 6: bell’inizio di partita, in cui fa quello che può in marcatura su Shengelia e a rimbalzo. Cala di rendimento alla distanza e anche lui non si adatta al metro arbitrale molto… fischiettante!
Matteo Porto n.e.
Pagelle delle Germani edite, pensate e prodotte dall’elegante Sergio Bertazzi