University of Wisconsin sposta la partita programmata per Pistoia a Siena, nello stesso periodo in cui, esattamente in quel fazzoletto di terra, si svolge la mia unica settimana di vacanza. La giustizia divina esiste allora, ci sono le prove penso eccitato.
Dopo aver seguito la regular season con recap e qualche sporadica differita grazie ai torrent, potrò godermi due sacrosantissime ore di puro basket NCAA ad un metro di distanza. Prendo confidenza con la zona il giorno prima, sopraluogo di routine, chiedo informazioni su orario ed eventuali cambi di programma.
Quando entro nel palazzetto della Virtus, birra alla mano, mancano tre quarti dora alla palla a due. Mi sistemo insieme alla mia dolce metà nella tribuna dove si assiepavano gli statunitensi, circa una sessantina, quasi tutti signori di mezzetà con eventualmente qualche pargolo a carico. Guardo la partita di fianco al nonno di Chappel e il padre di Krabbenhoft, il quale non spreca nemmeno una sillaba in favore del figlio che si batte come un leone ma con risultati alterni.
La partita è godibile, la mia attenzione si sposta da subito sui due elementi più interessanti in maglia rossa, Alando Tucker e Kammron Taylor. Il primo dimostra ottime potenzialità in vista di un futuro da professionista, gran fisico, discreta personalità, leadership, molto discontinuo al tiro e decisamente rivedibile ai liberi. Chiude con 23 punti e un gran quarto quarto, anche se la cosa che più mi impressiona lo vede protagonista nel terzo: dopo un accenno di rissa e doppio fallo tecnico, da solo si dirige verso la panchina di Siena, rasserena lambiente spendendo pacche amichevoli e cinque con tutti quelli che incrocia. Ora è un Senior e si vede, tre anni fa lo ricordavo molto più altalenante sotto questo punto di vista. Taylor è un ottimo palleggiatore, intelligente, atleta e discreto tiratore, anche dalla lunga distanza. Chiude con 7 punti e 6 assist, ma fa unottima impressione. Bene anche il walk-on Morris Cain, 11 punti, e il lungo Brian Butch, 13 punti e 9 rimbalzi. Rimango un po’ deluso da Marcus Landry, anche se successivamente vedo che le altre partite del tour le ha giocate decisamente meglio, è un Sophmore e tutti nellambiente dei Badger si aspettano molto da lui, dopo le discrete sensazioni che hanno percepito vedendolo sul parquet lo scorso anno.
Per la cronaca la partita la vincerà Wisconsin di una ventina scarsa, al termine di un po di botte (e diamocele), troppi fischi (arbitraggio FIBA, non mi pronuncio), mille imprecazioni di uno scatenato (forse fin troppo) coach Ryan, una bellissima rimonta di Siena e il contro parziale di UW che chiude e ipoteca la vittoria.
Alando tornando negli spogliatoi batte il cinque a sua madre (si, era come me laspettavo, nera ed esageratamente in carne), tutto il mio settore si alza in piedi ad applaudire i ragazzi. Anche io mi adopero, anche se avrei voluto ringraziarli ad uno ad uno per quelle due ore fantastiche che sono riusciti a regalarmi.