Dopo la brutta sconfitta a Valencia torna a vincere l’Olimpia Milano in Eurolega e lo fa in casa contro la corazzata blaugrana guidata da uno scatenato Ian Vesely.
Milano che bissa il successo della gara di andata risultando quindi indigesta ai catalani, scesi in campo al Forum con un approccio veramente molle, senza nerbo e con poca energia.
Andati all’intervallo sotto di 20 probabilmente coach Grimau non le ha mandate a dire nello spogliatoio, e al ritorno in campo il Barcellona è stata tutt’altra squadra.
Non è bastato comunque, principalmente per la scarsa percentuale al tiro da fuori e per la lotta a rimbalzo persa con i lunghi milanesi a tenere botta alla grande aiutati anche dagli esterni, come ad esempio un McGruder magari non preciso al tiro ma attivo e sveglio.
Olimpia Milano che con questa vittoria continua a coltivare la speranza play-in, ma che è attesa da una settimana di fuoco con un doppio turno difficile e quasi decisivo. Trasferte ad Atene ed Istanbul impegnative ma dalle quali bisogna tornare a casa con almeno uno scalpo per continuare la rincorsa al 10° posto.
Più facile in Turchia che in Grecia ma questa squadra ha le potenzialtà per fare due colpacci, specie se dovesse tornare anche Mirotic a dare minuti di qualità. E non scordiamoci Bortolani, fermo oggi per un risentimenti muscolare ma che col rientro di Lo a tempo pieno è più utile nei 12 rispetto al buon Flaccadori.
IL TABELLINO: Olimpia Milano 74 – Barcellona 70
DIAMO I NUMERI
33 – gli anni di un incredibile Nik Melli. Ho già letto sul web qualche titolo riguardante questa partita e scorgo tra i titoli “super Shields” ad esempio, anche se qualcun altro ci aggiunge il Capitano. E meno male direi, perché fondamentalmente direi che è stato l’Mvp della partita quasi a mani basse, dall’alto dei suoi 5 punti e 7 rimbalzi. Torna sempre di moda il vecchio detto: ci sono bugie, grandi bugie e poi le statistiche e nel basket europeo del 2024 è verissimo, specialmente quando parliamo di un giocatore che domina le partite con giocate che non finiscono sullo scout. Buon compleanno al Capitano, lunga vita al Capitano!
8 – il voto per oggi ad Alex Poythress, finalmente protagonista in positivo per Milano. 15 minuti ad alta intensità, pieni di buone giocate in attacco con canestri importanti e buona attenzione difensiva. Speriamo sia un nuovo inizio per lui che ha faticato così tanto finora. L’Olimpia ne avrebbe un gran bisogno, perché proprio sotto canestro la squadra paga spesso dazio (non stasera), e proprio lì a mio avviso andranno a concentrarsi le ricerche estive sul mercato. Ma c’è tempo, anche per Alex di strappare una conferma che ad oggi sembra piuttosto lontana.
0 – punti e voto per l’altro Nik della gara, Laprovittola, che è stato il sesto uomo in campo per Milano soprattutto per i 5 falli commessi che hanno aiutato la causa milanese in un frangente di partita dove l’attacco batteva in testa. Se c’è un difetto di questo Barcellona comunque è proprio la mancanza di alternative ad altissimo livello all’argentino, perché né Jokubaitis né Brizuela (un doveroso grazie anche a lui per l’aiuto offerto con i tecnici), mi sembrano in grado di esserlo specie nel lungo periodo
2 – quando si parla di scelte capestro al draft Nba molti fanno riferimento ai famosissimi Sam Bowie e Darko Milicic che rispettivamente nell’84 e nel 2003 vennero scelti prima di Jordan e Carmelo Anthony (e Wade, e Bosh) entrambi con la 2. In questa lista però ci metterei anche Jabari Parker, scelto sempre con la 2 nel 2014 subito prima di un tale Joel Embiid…C’è da dire che 10 anni fa Embiid era un punto di domanda per le sue condizioni fisiche (difatti saltò l’annata da rookie) e Parker sembrava potesse dominare la Lega. Curiosità: in quel draft furono scelti anche Napier alla 24 (molto in basso, da MVP della NCAA….), il napoletano Ennis alla 18, il quasi veneziano Caboclo alla 20 e un certo Bogdan Bogdanovic alla 27. Il draft, si sa, non è una scienza esatta.
28 – i punti di un immenso Vesely, giocatore che da anni è uno dei migliori centri dell’Eurolega. Io guardandolo ho pensato a due cose: la prima è che è raro trovare un giocatore così migliorato come ha fatto lui nell’arco di questi anni. I tiri liberi è l’esempio più eclatante ma non è il solo, ora l’ex Fener dispone di un tiro dalla media letale, e legge il gioco come pochi nel suo ruolo. Ecco, quando fu scelto, a proposito di draft, con la numero 6 da Washington era tutt’altro giocatore…E la seconda cosa è che mi sarebbe piaciuto che la dirigenza milanese avesse ingaggiato lui questa estate e non Kamagate (e nemmeno Mirotic, se devo dirla tutta)…Chissà dove saremmo adesso con lui in squadra……
SALA STAMPA
Cristiano Garbin
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