Pesaro – Continua il momento magico della Scavolini Siviglia che, con la sesta vittoria negli ultimi sette turni di campionato, raggiunge clamorosamente il secondo posto in classifica al termine del girone d’andata che dà diritto a disputare il tabellone della final eight di Coppa Italia forti della seconda testa di serie, quando solo un mese fa tutto questo non pareva nemmeno lontanamente immaginabile.
Grande merito in questo rush finale, e anche in questa vittoria, va al terzetto composto da White, Jones e Hickman, ma soprattutto a quest’ultimo il quale, proprio contro la squadra che l’anno scorso aveva trascinato alla promozione nella massima serie, si consacra come leader sia sotto il profilo realizzativo che carismatico.
Non a caso il break decisivo per l’ottenimento di questa vittoria, che pareva già acquisita a metà del terzo quarto, arriva con un fuoco di fila del playmaker americano il quale, proprio quando la Novipiù era arrivata fino a -2 dopo essere stata anche a -18, decide che è arrivato il momento di togliere le castagne di fuoco per i suoi e, con 8 punti filati intervallati da un assist al bacio per il canestro di Lydeka, spegne in un amen ogni velleità di vittoria dei suoi ex compagni di squadra.
Fin lì peraltro il buon Ricky era stato chirurgico nel sapersi prendere i giusti tiri e, insieme a White, era stato il protagonista della cavalcata dei padroni di casa prima che, con il suo ritorno in panchina a inizio ultimo quarto, i piemontesi non avessero tentato il clamoroso recupero.
La Novipiù è stata encomiabile nel non darsi mai per vinta ma, oltre ad una certa inesperienza dei suoi, Crespi ha pagato anche un notevole gap fisico, specialmente nella posizione di ala, dove il coach dei piemontesi non aveva alcun uomo da opporre efficacemente a White e Jones.
Il recupero finale è stato forse più dovuto ad un calo di concentrazione dei padroni di casa, ma è innegabile che la Novipiù abbia tra gli esterni una dose di talento alla quale aggrapparsi per sperare di abbandonare al più presto l’immeritata ultima piazza in classifica.
Si parte con la Scavolini Siviglia che, come si sapeva, deve rinunciare al centro titolare Cusin, mentre Casale lamenta l’assenza di Martinoni; per due minuti non si segna ma poi 5 punti di White ed un cesto di Lydeka danno il primo break con il quale i padroni di casa indirizzano subito la partita.
La Novipiù appare troppo timorosa, mentre la Scavolini Siviglia riparte da dove aveva finito nella partita contro Bologna, ovvero da una difesa sempre arcigna e da tante transizioni che esaltano White e Hickman (10 punti a testa nel 12-2 di metà quarto), mentre Hackett, seppure un po’ acciaccato, si può dedicare ai rimbalzi ed al lavoro di raccordo.
Tra i piemontesi gli americani appaiono completamente fuori partita e le uniche buone cose arrivano dia volenterosi Gentile e Chiotti; troppo poco per poter pensare di impensierire gli avversari.
Il quarto si chiude sul 19-12 con un lieve recupero degli ospiti ma con una valutazione che parla di un 27-3 per i pesaresi; il secondo quarto continua seguendo lo stesso canovaccio, anche perché lo spauracchio Shakur continua ad essere ottimamente contenuto, grazie anche ad una difesa della Scavolini Siviglia che si chiude molto nell’area e gli disturba tutte le penetrazioni.
Casale prova anche la zona ma, dopo il 40-27 di metà tempo, il divario continua ugualmente a dilatarsi sotto le incursioni di White e le bordate di Jones; un canestro più tiro libero di Lydeka dà ai padroni di casa il massimo vantaggio sul 60-41 poco prima dell’ultima pausa, facendo pensare che la pratica sia oramai archiviata.
Probabilmente lo pensa anche Dalmonte che, al rientro in campo, propone l’inedito quintetto composto da Traini, Cavaliero, Hackett, Flamini e Lydeka; la mossa non si rivela azzeccatissima perché la Scavolini Siviglia, anche a causa della sempre indigesta zona, non segna più per tre minuti e poi, nonostante il coach di casa cerchi di correre immediatamente ai ripari, subisce un clamoroso parziale di 3-20 con cui gli ospiti arrivano a -1 (65-64) a poco meno di quattro minuti dal termine, sospinti da un redivivo Temple (22 punti per lui alla fine) e dall’ex Malaventura (8 punti nell’ultimo quarto).
La partita è quindi completamente riaperta ed il pubblico torna rivedere recenti fantasmi ma, rispetto al passato, c’è un Hickman nettamente più consapevole dei propri mezzi e, tra il tripudio di un palazzo sempre caloroso, il playmaker di casa prende per mano i proprio compagni e li porta ad una meritata vittoria e ad un inaspettato secondo posto.
Spogliatoi
Dalmonte: credo che sia insindacabile che la partita l’abbiamo fatta noi, se si esclude qualche difficoltà nell’ultimo quarto in cui loro sono rientrati anche grazie a qualche episodio; comunque non bisogna dimenticare che abbiamo vinto contro una squadra che si è sempre battuta ovunque e contro chiunque. In questo momento stiamo giocando con molta più serenità rispetto a qualche settimana fa e questo è merito anche del pubblico che ci sta sempre più vicino; adesso, con questo secondo posto, siamo a un punto di partenza per una nuova sfida.
Crespi: siamo entrati in partita troppo rispettosi e intimoriti dal talento di Pesaro, la quale è riuscita ad acquisire subito una certa tranquillità con il primo break; noi al contrario ci siamo subito innervositi ed abbiamo avuto troppi errori dai singoli di disattenzione, inesperienza e mancanza di cattiveria agonistica. Questo si è visto anche nel nostro buon finale, quando siamo rientrati riuscendo a fare girare bene la palla e giocando finalmente più pazientemente in attacco, ma anche quando siamo incappati in qualche sciocchezza di troppo per poter sperare di ribaltare il match. Nel complesso direi che abbiamo disputato una partita solida nella quale possiamo trovare dei dati positivi per il prosieguo del campionato, nonostante adesso siamo inchodati a quest’ultimo posto che ritengo immeritato.
Scavolini Siviglia Pesaro – Novipiù Casale Monferrato 79-72
Parziali (19-12; 21-15; 22-17; 17-28 )
Progressione 19-12; 40-27; 62-44
Mvp: nella grande prestazione dei tre americani di casa, risalta ancora una volta quella di Hickman, il quale sta diventando un habituè di questa rubrica grazie alle sue doti balistiche ma anche grazie alle doti di leadership che sta rivelando da qualche settimana a questa parte.
Wvp: non traggano in inganno i punti del tabellino, raggranellati tutti negli ultimissimi minuti quando ormai la partita se ne era andata, perché prima di allora la prova di Shakur era stata altamente negativa ed all’insegna di un certo nervosismo sia con arbitri che con compagni di squadra.
Giulio Pasolini