In questa nuova rubrica ci occupiamo di un match di Eurolega ogni settimana, cercando di analizzare, con l’ausilio di video e immagini, alcuni temi tattici della partita per capire un pò meglio l’andamento delle principali avversarie di Siena, Milano e Cantù nella loro corsa verso le vette continentali.
Nella prima giornata di Top 16 di Eurolega andava in scena il derby spagnolo tra Unicaja Malaga e Real Madrid. Vittoria in volata per i Blancos, premiati da un miracolo a 2” dallo scadere di Nikola Mirotic, ma che hanno convinto solo in parte.
I madrileni sono stati messi in grande difficoltà da una squadra decisamente inferiore e che nella prima fase aveva stentato abbastanza. Gli uomini di Pablo Laso hanno mostrato bel gioco solo a sprazzi, sbattendo troppo spesso contro le alchimie difensive di Chus Mateo e soffrendo all’inverosimile la prestazione monstre di Luka Zoric.
Alla fine è servito il miglior Sergio Rodriguez per recuperare un match che sembrava perso.
L’ex playmaker dei Sacramento Kings, fino a 5′ dalla fine lui pure negativo, ha preso per mano una squadra sotto di 5 punti a poco meno di 4′ del termine e senza una precisa idea di come recuperare questo svantaggio. Con il suo genio e sregolatezza il playmaker di Laso ha trovato tutti i corridoi giusti per ricucire lo strappo creato dai padroni di casa in precedenza, in particolare mostrando tutti i modi in cui si possono sfruttare le situazioni di pick’n’roll:
Tre situazioni che hanno fruttato 6 punti cruciali per i madrileni e che possiamo osservare nel dettaglio con alcuni fermo immagine.
Nel primo caso viene sfruttato un chiaro errore di Jorge Garbajosa, difensore di Mirotic (il bloccante di Rodriguez). L’ex Benetton rimane a metà strada e in sostanza non difende nè sul portatore di palla nè sul lungo. Questo mette in difficoltà anche il secondo difensore cerchiato in rosso. Staccarsi dal suo uomo, infatti, per aiutare su Mirotic lascerebbe un nuovo bersaglio facile per il passaggio di Rodriguez, che invece va dal giovane lungo spagnolo, che inventa un canestro pregevole.
Nella seconda situazione il difensore del lungo propone un aiuto migliore, cercando di contenere in maniera più consistente su Rodriguez. Che però, ancora una volta, legge bene la situazione e con due palleggi extra forza Zoric a fare un passo verso di lui.
L’uomo in aiuto (cerchiato in rosso) torna così sul suo uomo di competenza, immaginando la conclusione in penetrazione di Rodriguez, sul quale, come detto, vi è già l’aiuto di Zoric. Che però ha, ovviamente, liberato lo scarico su Tomic, che il numero 20 del Real vede puntualmente, per il sorpasso ospite.
Per finire, Rodriguez dimostra anche di poter andare a prendersi i due punti da solo. La situazione è chiara. Pick’n’roll con Tomic, con Valters, difensore di Rodriguez, già pronto a passare tra palleggiatore e bloccante e, contemporaneamente, Zoric, difensore di Tomic, pronto a uscire per aiutare. C’è così un corridoio limpido per arrivare al ferro, cosa che Rodriguez fa brillantemente.
Per completezza va detto che nel mezzo Sergio Rodriguez ha anche conquistato tre viaggi in lunetta (in cui ha fatto 4/6), sfruttando il prematuro bonus di Malaga. Per un totale di 6 punti e 2 assists nel momento cruciale della gara. Quando si dice che i campioni ti vincono le partite.
Ma c’è stato anche il lato oscuro della partita per Madrid, come detto.
In particolare i bianchi si sono scontrati pesantemente contro la difesa a zona di Malaga, proposta in una prima situazione sul 4-9 nel primo quarto per il Real. Da lì, fino a fine periodo, Llull e compagni hanno tirato 2/5 da 2 e 0/4 da 3, con l’Unicaja a sminestrare un parziale di 16-4 per chiudere avanti 20-15 alla sirena.
Zona che è tornata poi verso il finale, propiziando l’ultimo allungo dei ragazzi di Mateo. Con 7′ alla fine e sul 64-63 per i padroni di casa, Madrid ha di nuovo visto percentuali tremende (1/3 sia da 2 che da 3, con due palle perse) nei successivi 3′ passati a zona in difesa dagli avversari.
Dal video notiamo tante conclusioni da tre punti affrettate o penetrazioni senza particolare costrutto che hanno, tra l’altro, portato a rimbalzi facili per Malaga che ha potuto giocare di conseguenza molto in velocità, sopperendo così alle grandi difficoltà ad affrontare la difesa schierata degli ospiti.
Due appunti in questo, uno per parte: per il Real, leggendo le cifre, notiamo come il reparto lunghi (Tomic, Begic, Reyes e Mirotic) abbia tirato 19/31, ovverosia il 61%, contro il 41% dei restanti compagni di squadra. Risulta, quindi, ancora più incomprensibile questa ricerca continua del tiro da fuori o della soluzione personale, quando nei pressi del canestro c’erano mani più affidabili.
Passando a Malaga, visti gli ottimi risultati ottenuti con la zona, appare difficile capire perchè non sia più stata riproposta negli ultimi minuti. Quelli in cui, per intenderci, Rodriguez è andato a riprendere per i capelli una partita che sembrava finita.