PESARO – La Scavolini Siviglia coglie la sua quinta vittoria consecutiva, settima nelle ultime otto partite, e si conferma al secondo posto in classifica, permettendosi il lusso di rimanere in solitario almeno per un giorno grazie all’anticipo televisivo.
In attesa delle sfide domenicali delle altre contendenti, i pesaresi si godono quindi questo gennaio magico in cui i biancorossi di casa non hanno ancora conosciuto sconfitte, in attesa del difficile scontro esterno di Milano che domenica prossima chiuderà un lungo ciclo di partite prima del turno di riposo che spetta alla Scavolini Siviglia.
L’Angelico Biella, dal canto suo, ha dimostrato che la vittoria interna di domenica scorsa contro Milano non è stata casuale e che il difficile periodo trascorso tra dicembre e gennaio sembra ormai alle spalle; i piemontesi infatti, nonostante il primo tempo in cui a tratti la Scavolini Siviglia era sembrata dominante, non si sono mai persi d’animo e, complice un po’ di stanchezza sopraggiunta nei secondi venti minuti tra i padroni di casa, nella ripresa hanno fatto tremare a lungo il pubblico prima di soccombere sotto alle folate di Hickman ed Hackett e, per una volta e giusto dirlo, davanti all’azzeccata zona proposta da Dalmonte.
Si parte con Cusin ancora out tra i padroni di casa e con il nuovo acquisto Urbutis che deve ancora arrivare, mentre tra i piemontesi c’è la prevista defezione di Chrysikopoulos.
La Scavolini Siviglia del primo tempo sembra viaggiare per lunghi tratti con il pilota automatico e non sembra risentire della stanchezza o della prolungata assenza del centro titolare; dopo un inizio un po’ molle, in cui i biancorossi non segnano per due minuti e mezzo, è il solito Hickman a lanciare i suoi con 5 punti in un amen che recuperano subito il cesto di Dragicevic e, nel prosieguo, con uno spettacolare assist in contropiede per la schiacciata di White che esalta il pubblico.
Ma è tutto il poker di mori della Scavolini Siviglia a viaggiare a pieno regime: con l’assenza di Cusin, Jones rivela sempre di più una dimensione interna insospettabile, Hackett torna a farsi vedere anche in attacco e White si esalta in velocità; gli unici pericoli nel primo quarto tra gli ospiti vengono da Coleman, su cui lo stesso White accusa un po’ di problemi in difesa.
Dopo essere stati anche sul +11 (21-10) sul finire del primo quarto, i padroni di casa subiscono nei primi minuti della prima frazione il ritorno dell’Angelico, ma il loro predominio sulla partita non sembra mai essere messo in discussione.
La Scavolini Siviglia non riesce più a riprodurre il gioco arioso della prima frazione e un parziale di 2-12, con Miralles e Soragna sugli scudi, porta i piemontesi quasi in parità in apertura di secondo quarto (23-22), ma poi Hackett e White risistemano le cose con apparente facilità, permettendo alla Scavolini Siviglia di chiudere il quarto sul rassicurante vantaggio di +8 (39-31); un vantaggio che, se non fosse stato per qualche palla persa da un Lydeka in evidente affanno per un virus intestinale, sarebbe potuto essere anche maggiore.
Le cose cambiano al ritorno in campo dalla pausa lunga, quando Coleman continua a martoriare il canestro della Scavolini Siviglia con le sue penetrazioni apparentemente irrefrenabili(14 punti nel solo terzo quarto sui suoi 26 totali) e, al contempo, i pesaresi smettono di giocare in attacco; con un parziale di 7-20 l’Angelico arriva sul 46-51 e poi, in apertura di ultimo quarto, sul 54-61 per il massimo vantaggio esterno.
La Scavolini Siviglia barcolla ma è squadra ben più sicura di qualche settimana fa ed anche lo stesso pubblico di casa, che in altre occasioni avrebbe cominciato a rumoreggiare, si trasforma nel sesto uomo in campo; così, mentre Dalmonte alterna sapientemente alla difesa a uomo una zona contro cui Biella si ferma, Hickman trova i canestri della risalita ed Hackett trova due clamorose triple che, unite a quella di Flamini, riportano i biancorossi in parità a quota 65 a metà tempo.
Tra gli ospiti Coleman, viste la difficoltà ad entrare contro la zona, non segna più; ci pensa Pullen a creare qualche grattacapo nel finale ma oramai la coppia H&H è talmente scatenata che per la Scavolini Siviglia non ci sono più ostacoli verso la vittoria finale.
Sala Stampa
Dalmonte
“Alla vigilia c’erano della partita due indizi d’allarme e oggi poi li abbiamo toccati con mano: innanzi tutto l’Angelico di è rivelata un avversario ostico come ci aspettavamo; inoltre la nostra situazione di energie fisiche e mentali ci sta facendo raschiare il fondo del barile, sia per le tante partite giocate in queste ultime settimane, sia per gli acciacchi che ci tormentano. Oggi, oltre a lamentare l’assenza di Cusin, avevamo Lydeka che veniva da una notte in bianco a causa di un attacco febbrile e da una mattinata in ospedale a fare flebo a causa di un virus intestinale. Noi comunque eravamo partiti bene ma poi nel terzo quarto abbiamo iniziato camminando e con ben 10 palle perse in 10 minuti; poi siamo riusciti a far girare nuovamente la partita con maggiore aggressività e con un maggiore coraggio che, senza dubbio, è figlio dell’autostima derivante dalle nostre precedenti vittorie…….oltre ad una nostra difesa a zona che evidentemente li ha messi in difficoltà.”
Cancellieri
“Nella valutazione globale della gara le due statistiche che ci hanno penalizzato sono state le molte palle perse e le basse percentuali nel tiro da tre. In una gara in cui noi comunque abbiamo giocato bene queste due lacune ci hanno affondato; in particolare contro la loro zona molto chiusa in area ed in cui il loro primo uomo stazionava sulla linea dei tiri liberi, abbiamo inevitabilmente pagato questa nostra scarsa mira. Per il resto non abbiamo nulla da rimproverarci: la nostra è stata una partita solida e caparbia ed il fatto che siamo sempre rimasti in partita e che eravamo addirittura avanti fino a 5 minuti dal termine sta lì a testimoniarlo.”
Scavolini Siviglia Pesaro – Angelico Biella 78-72
Parziali: 23-16;16-15; 15-26; 24-15
Progressione: 23-16, 39-31, 54-57
MVP: la Scavolini Siviglia vola sotto la spinta dei suoi quattro mori, Hickman firma ancora una volta più di 20 punti e si conferma chirurgico nel segnare al momento giusto con percentuali splendide, ma questa volta torna in auge l’idolo di casa Hackett che, dopo una partita di sostanza ed energia, nel terzo quarto suona la carica trovando due triple fondamentali, quando nel campionato stava viaggiando con percentuali dall’arco poco al di sopra della doppia cifra.
WVP: contravvenendo ad una regola non scritta che vuole scelto tra la squadra sconfitta il worst valuable player in campo, e considerando comunque la buona prova collettiva di Biella, la palma del peggiore in campo va a Cavaliero, da un po’ di partite in fase di preoccupante involuzione ed anche oggi fattosi notare più perle palle perse che altro.
Giulio Pasolini