Marco Cusin è a Ferrara da non più di due mesi. Ma non sembra abbia fatto fatica ad acclimatarsi allambiente, a capirne i meccanismi. Dalle grandi cose ai piccoli stratagemmi da palestra. Prima di concedersi ai taccuini, infatti, si preoccupa di mettere in salvo canotta dallenamento e tuta: già sa che ogni dimenticanza si trasforma in un piccolo obolo che riscuote il baffo.
[i]Non sarà mica una di quelle interviste ingessate, in cui mi chiedete che partita sarà domenica allesordio?[/i]. Lo rassicuriamo immediatamente, spiegando che si parlerà di pallacanestro giocata il minimo indispensabile; lobiettivo, in verità, è scoprire qualcosa di più sul nuovo pivot della Carife.
[b]Marco Cusin, 21 anni, nato a Pordenone. Dunque, da buon friulano sarai appassionato di vino?[/b]
[i]Mi piace, ma non sono un vero appassionato. In fondo me ne sono andato da casa a 17 anni. Soprattutto, dei friulani non ho preso labitudine alla grappa. Però il buon vino lo sto riscoprendo ultimamente grazie alla mia ragazza Ilaria, che se ne intende parecchio.[/i]
[b]Qualcosa di più sul fronte Ilaria?[/b]
[i]Lei è di Mantova, io giocavo a Biella, ci siamo conosciuti questa primavera a Milano. Eravamo in trasferta tutti e due! Tra le cose che amiamo fare insieme cè appunto uscire a cena per mangiare e bere bene. Il tutto rigorosamente concluso con un goccio di fragolino e una bella porzione di tiramisù.[/i]
[b]Buongustaio, pare. Ma sei solo un mangiatore, o ti cimenti anche?[/b]
[i]Direi che me la cavo. Nulla di trascendentale, più che altro cose semplici; però mi arrangio e di certo non muoio di fame se rimango solo. I primi tempi mi capitava di chiamare mia mamma, anche solo per chiederle quanto sale ci volesse nellacqua della pasta; adesso ste cose tecniche le faccio in automatico.[/i]
[b]Insomma, diciamo che cucini un po come hobby; altre idee per il tempo libero?[/b]
[i]So che ora il basket è un lavoro, ma io lho sempre visto come la mia passione principale. Oltre a quello, amo staccare la spina: uscire con gli amici, senza pensieri; in fondo per divertirsi basta poco. Anche se questanno avrò un altro impegno importante: sto seguendo lultimo anno di scuola superiore, dunque la prossima estate sarà tempo di maturità.[/i]
[b]Per diventare cosa?[/b]
[i]Dirigente di comunità; pensato soprattutto per asili e le scuole materne. Diciamo che il primo pensiero è quello di prendere il pezzo di carta, però chissà, magari quando smetto col basket giocato mi può servire per insegnarlo ai più piccoli.[/i]
[b]Passiamo ai luoghi. Comè stato il passaggio da Biella a Ferrara?[/b]
[i]Biella è una città piccola e molto vivibile. Per quanto mi riguarda il clima poi è perfetto: freddo secco e zero umidità. Qui le cose sul piano climatico vanno un po peggio, ma per il resto Ferrara è talmente bella. E tra laltro, particolare non trascurabile, si mangia anche molto bene.[/i]
[b]Giusto per rimanere in tema![/b]
E il tuo incontro col Basket Club?
[i]Società super per organizzazione e umanità. Poi noi giocatori abbiamo fatto subito gruppo. Tutti ragazzi giovani, americani simpatici, e soprattutto non ci sono star. Tutti tirano la carretta.[/i]
Uff.stampa Basket Ferrara.