TERAMO – E di nuovo vittoria fu! Ma se ci aveste chiesto alla fine del terzo quarto se ci fosse una remota possibilità di portare a casa la vittoria, con tutta probabilità vi avremmo risposto che in fondo al tunnel non c’era la luce, visto che l’Angelico vantava ben dodici punti di vantaggio. E se al 35’ il tuo score dice che la panchina ha messo a segno 36 punti su 61, allora c’è veramente da chiedersi dov’è l’errore.
In ogni caso una partita maschia, giocata con gli attributi ma anche con un po’ di ruggine. I 20 giorni di stop forzato, se da un lato hanno aiutato la BancaTercas a recuperare gli infortunati, dall’altro hanno fatto perdere ai ragazzi il ritmo partita. E poi c’è un gaucho, un ragazzo che viene dalle pampas, che ormai è diventato l’idolo incontrastato del Palascapriano, e non solo perché conquista il cuore delle ragazze ma soprattutto perché è il trascinatore, il collante emotivo di questa squadra. Signore e signori, qualora ve ne fossero dubbi, stiamo parlando di Bruno Cerella: 27 punti, 34 di valutazione e tanta grinta in campo.
Ma andiamo con ordine: Teramo parte bene, poi pian piano si ferma, non riesce a trovare il bandolo della matassa, subisce la pressione dei difensori dell’Angelico ed in poco tempo si trova già a dover recuperare. Alla fine del primo quarto infatti gli ospiti vantano ben dieci punti di vantaggio sulla squadra di casa. E l’inizio del secondo periodo non è dei più confortanti: Biella trova una bomba che la porta sul massimo vantaggio di tredici punti. Ed allora ecco salire in cattedra Cerella, ben coadiuvato da Polonara e un ispirato (ma solo momentaneamente) Dee Brown. Anche Yaniv Green mette il suo mattoncino e, a dispetto delle voci, il suo +/- finale recita un valore positivo di ben 12 punti. Il primo tempo si chiude con Biella avanti di soli tre punti ed è oro colato per come si era messa la partita. Ma nel secondo tempo la musica sembra non cambiare: con Cerella fuori Teramo non riesce a trovare un quintetto decoroso, Ramagli mischia le carte che ha ma il risultato non cambia e gli ospiti mettono le mani sulla partita sul finire del terzo periodo, quando raggiungono il massimo vantaggio di dodici lunghezze. Torna di nuovo in campo l’italiano da Bahia Blanca con nonni abruzzesi e di nuovo Teramo riagguanta la parità in meno di quattro minuti ddell’ultimo decisivo periodo. Le squadre sono già in bonus e l’alternanza di fischi arbitrali consente alla partita di rimanere livellata sulla parità fino quando Cerella non esce per falli.
E qui succede l’incredibile: gli altri ragazzi si caricano la squadra sulle spalle e cominciano a rendere per quello che devono rendere. In particolare un ragazzone di più di metri, provenienza Cercola che, dopo trentotto minuti di nulla assoluto si permette con grande classe di rivoltare la partita come un calzino: prima subisce il fallo che porta Teramo al +1 poi scocca la bomba che dà tre punti di vantaggio ai biancorossi (con differenza canestri ribaltata) e ancora si sbatte duramente in difesa per conquistare il vantaggio preso. Se non fosse per la prestazione monstre di Cerella potrebbe essere lui l’MVP della partita. E dopo le giocate di Amoroso e Polonara (ancora una splendida prova) sono Anthony Goods e Robert Fultz a chiudere di fatto l’incontro sul punteggio finale di 82-77
Adesso arriva una nuova pausa, poi a Teramo toccherà giocare per tre volte nell’arco di una settimana concludendo il trittico contro Venezia in diretta televisiva su La7. Sperando che i problemi societari diventino soltanto un brutto ricordo, finalmente la BancaTercas può godersi una nuova vittoria e, soprattutto, può incrementare il margine di vantaggio su una Casale sempre più sfortunata e sempre più solitaria in fondo alla classifica.
MVP: Se tutto il Palascapriano grida Bruno!Bruno!Bruno! un motivo ci sarà. 34 di valutazione, difesa, stoppate, schiacciate, bombe e quant’altro serve per portare a casa la vittoria con 27 punti segnati e il 75% (9/12) dal campo. Standing Ovation per Bruno Cerella.
Parziali: 14-24 19-12 15-24 34-17
Progressione: 14-24 33-36 48-60 82-77
Sala Stampa
Cancellieri
Secca perdere la partita così, perché quando domini un incontro per tre quarti, non puoi mollare l’osso. Noi abbiamo lasciato a Teramo l’unico gioco che potesse fare e dovevamo evitarlo. Dobbiamo capire, specie fuori casa e quando lotti per una buona fetta di salvezza, che dobbiamo rendere il massimo. E che non abbiamo reso lo si capisce dalla valutazione di squadra finale: 101-61 per Teramo.
Ramagli
Direi tanta ruggine, stare fermi certo non ha giovato al nostro ritmo partita e ne abbiamo risentito. Abbiamo cercato in campo il quintetto migliore e alla fine l’abbiamo trovato. Giocare dopo 20 giorni e con i problemi che ci sono stati, la concentrazione e il ritmo partita non è che li trovi facilmente. Per fortuna, quando abbiamo perso il nostro leader emotivo abbiamo piazzato due bombe che di fatto hanno spaccato l’incontro.
Mirko Papirii