ROMA – Eppoi ci vengano a dire che il basket nelle metropoli non funziona. Con una Virtus Roma mai così’ mal messa in campionato nella sua recentissima storia come quest’anno (dall’encefalogramma però vivo e vegeto), a Giovedì 24 sera ben 2.500 biglietti venduti per la sfida di domenica tra capitolini e pluri-campioni d’Italia senesi e la sensazione che nel momento stesso in cui scriviamo, ci siano concrete certezze che ci sarà il tutto esaurito al Pala Tiziano per una partita di solito molto sentita da ambo le parti.
Roma contro Siena dunque. All’andata fu una lotta impari, la Montepaschi stritolò l’Urbe provocando automaticamente vigorosi malesseri nello staff tecnico, Lino Lardo in primis ammise palesemente che quel 85-52 era frutto di un pessimo approccio mentale da parte dei suoi, era l’alba del caso Dasic del quale ben conosciamo esito e finale sia per la parte del giocatore che per quella poi del coach d’Albenga. Domenica però la carte sul tavolo sono servite in modo diverso, vediamole dunque.
ACEA Virtus Roma
L’entusiasmo è un propellente speciale, riesce a farti compiere delle vere e proprie imprese. Perciò dopo la buonissima prova di Varese con relativa vittoria, prima dello stop per le Final Eight di Coppa Italia (vinte un pò da chi?), si respira un’aria più serena ma al tempo stesso determinata.
In una recentissima intervista di Gigi Datome rilasciata a “Leggo” a firma Francesco Carotti (http://www.leggo.it/sport/basket/basket_datome_e_sicuro_virtus_da_playoff_e_domenica_ce_il_siena/notizie/166997.shtml), questo fattore viene evidenziato in modo netto, anche perchè il sardo-veneto di Roma è notoriamente persona con il cervello molto più acceso della media comune, al punto che non si trincera mai dietro frasi fatte o banalità. Pertanto alla luce delle parole di Datome, l’ACEA Virtus Roma modello Marco Calvani edizione 2011-12 appare come gruppo motivato e desideroso di ben figurare anche perchè in passato gli si erano lasciate troppo le briglia sciolte e questo si sa, ai cavalli occorre si la carota ma anche tanto, tanto bastone. Con questo non significa che i problemi di colpo siano svaniti in casa Virtus e che Lino Lardo abbia operato male ma quantomeno, attraverso queste brevi ma significative parole, si riconosce un aspetto cercando di correggerlo e questo sembra incoraggiante per il tortuoso traguardo finale called Playoffs.
La piazza, come già accennato prima, è in fermento e desidera tanto veder combattere sino all’ultimo i propri beniamini e provarci sino all’ultimo, non erano questi del resto i desiderata d’inizio stagione dichiarati da parte di tecnico e società? Siena avrà certamente qualche tossina da smaltire tra le tante accumulate tra la triplice fatica seppur trionfante di Torino e la beffarda trasferta di Bilbao ma esiste parallelamente la piena consapevolezza che tutto ciò più che una certezza sembra un augurio, un augurio sul quale è sconsigliabile fondare sogni di gloria.
A complicare la vita per i padroni di casa c’è anche il forfait di Andrea Crosariol, per lui un mese di stop per uno sciagurato e maldestro movimento della sua caviglia destra in allenamento. Senza il centrone milanese si accorciano le rotazioni nel settore lunghi ma si potrà vedere più a lungo in campo Jarvis Varnado, alle prese contro una delle difese più letali d’Italia e del continente, se il ragazzo ha stoffa domenica lo dovrà dimostrare. Ma non soltanto lui dovrà far vedere quello che è in grado di combinare, sarà una prova importante per tutto il gruppo che dovrà subire le accellerazioni al fulmicotone di McCalebb e la pluridimensionalità di Andersen e di Lavrinovic, la fisicità di Moss ed il talento di Aradori e Rakocevic, il freddo e lucido cinismo agonistico di capitan Stonerook e la classe cristallina di Bootsy Thornton, la sagacia tecnico-tattica di Zizis e senza dimenticare il duo italico Ress e Carraretto, sempre umili e silenziosi ma sempre dannatamente, perdutamente utili alla causa, quelli che non tradiscono mai. Battere Siena anche per rilanciarsi a 360° insomma, la gente di fede Giallorossublu ci crede.
Montepaschi Siena
E’ difficile presentare una gara in cui una delle due antagoniste in campo è Siena. Difficile perchè cosa si può aggiungere, dire, affermare o descrivere su di una società, una squadra, un gruppo così vincente ed affiatato ? “Non è più la schiacciasassi degli anni passati..” sentenziava qualche dotto esponente un paio di mesi fa relazionandosi agli scivoloni subiti in campionato dalla Creatura made by Minucci&Pianigiani, eventi effettivamente simili ad una neve a ferragosto visto il dominio incontrastato che dura ormai da 5 lunghissime stagioni nella Regular Season dei biancoverdi di Toscana. Poi arrivano le gare che contano, ad esempio Top 16 d’Eurolega e Coppa Italia, e toh….Che strano, la Siena che t’invita a farti sotto così ti può bastonare meglio se sei a suo tiro faticando di meno !
Per questo a nostro avviso ora fa ancora più paura oggi perchè è più umana, è meno leggenda ed è molto più terrena, mortale. Ha mostrato qualche limite, ha perso la lucente brillantezza del Dio dell’Olimpo ma è sempre così dura e temibile d’abbattere, nessun s’illuda. Un insieme di certezze, di dati puntuali, un mix d’esperienza ormai e di sagacia tattica che si permette anche di rilasciare giocatori importanti come Malik Hairston ieri o come Hawkins, Sato e McIntyre in un passato più lontano e di rigenerarsi pronta alla battaglia, quasi come se niente fosse. Vincere la Coppa Italia soffrendo sia contro Sassari e contro Milano ma per dominare poi in finale la più accreditata candidata a soffiargli al momento lo scettro del comando, la Bennet di Trinchieri, è stato un piccolo capolavoro di altissima raffinatezza cestistica. E chi l’avrebbe detto che, inserita nel durissimo girone ispanico delle Top 16, avrebbe dominato il girone classificandosi al 90% al primo posto contro Madrid, Bilbao e Malaga, esponenti di un campionato ritenuto oggi il più spettacolare del vecchio continente ?
L’unico pericolo potrebbe palesarsi sotto forma di una sorta di pausa d’appagamento, dopo aver sudato moltissimo a livello mentale in questi ultimi 7 giorni sarebbe normale una flessione di rendimento, con un primo posto in classifica difficilmente in pericolo. Per questa ragione è probabile che Pianigiani dia più spazio alle “seconde linee” (ammesso che si possano definire tali) ma, come già detto prima, non ci scommetteremmo sopra neanche un centesimo perchè il coach della Montepaschi e della Nazionale conosce bene il significato di giocare a casa di Roma….
Precedenti: su 35 sfide all’ombra del Cupolone, Roma ha sorriso 24 volte e l’ultima delle quali il 21 marzo del 2010 grazie ad una prestazione sensazionale di tutto il roster, guidato all’epoca da Matteo Boniciolli
Si gioca: Pala Tiziano di Roma, domenica 26 febbraio ore 18:15
Arbitri: Lamonica-Pozzana-Caiazza
Fabrizio Noto/FRED
Foto by Fotoinazione, Antonio Alfieri