AVELLINO – Non è mai una partita facile quella che vede opposti i lupi a Cantù. Le sconfitte in fila arrivano a 9 ed i brianzoli si confermano ancor di più la bestia nera della Sidigas. Stasera a fare la voce grossa è la stanchezza in casa biancoverde.
Mancano Dean e Lauwers ha appena rescisso. Considerare Soloperto un giocatore in rotazione con soli 2’50” di utilizzo è eccessivo, mentre Spinelli rimane seduto tutti e 40 i minuti, cosichhè a giocarsi la gara è il quintetto titolare più Slay. Non è questo il modo di battere una Cantù lunghissima, che lascia a riposo Basile e trova una prestazione immensa dai due ultimi arrivati Perkins e Brunner stasera MVP. Nonostante tutto, gli irpini hanno provato a dettare legge nel primo tempo, costruendo buone situazioni e trovando con buona continuità il fondo della retina, sospinti dalle scorribande di un Marques Green davvero indemoniato. Non sono bastati i suoi 32 punti, ben distribuiti nell’arco dei quattro periodi, le sue triple e i suoi 8 rimbalzi. Troppo poca la concretezza sotto canestro Avellinese che dopo 30′ giocati bene e una gara in equilibrio, nell’ultimo quarto ha perso di lucidità, sopraffatto dall’asse Perkins Brunner, uscito alla distanza e devastante quando la palla è pesata di più.
Nel mezzo, tanto gioco spezzettato e basato sulle individualità, con Micov, a mio parere mvp silente del match, che ha inventato pallacanestro e non solo punti, un Markoishvili ritornato ai suoi livelli di un tempo e anche un ritrovato Mazzarino che ha rimesso una tripla dopo tempo immemore e che merita la citazione per gli anni di onorata carriera. Cantù l’ha vinta col collettivo, pur con 8 rimbalzi in meno, e una valutazione complessiva di poco superiore a quella dei padroni di casa. Merito di Trinchieri che ha sempre saputo far ruotare le sue pedine e trovare i quintetti giusti. Di più alla sidigas oggi non si poteva davvero chiedere.
Sidigas Avellino – Bennet Cantù 63-72
Parziali: 16-12; 17-22; 16-17; 14-21
Progressione: 16-12; 33-34; 49-51; 63-72
MVP: di sicuro Green per Avellino, mentre per Cantù Micov per quantità, ma vanno premiati gli eccelsi Perkins e Brunner che mettono i punti decisivi
WVP: per Avellino penalizzare Infanti o Gaddefors, giovani e che ci hanno messo il cuore è dura, per Cantù nessuno in particolare, ciascuno ha portato il suo mattoncino.
Domenico Landolfo