CUCCIAGO (CO) – Come se non potessero bastare le assenze già previste dei vari Micov, Shermadini e Scekic, si è aggiunta nell’immediata vigilia del match quella di Denis Merconato, che di fatto ha ridotto a sette giocatori le rotazioni a disposizione di Trinchieri e del suo staff, bravo a sfruttare ogni piccola possibilità a suo favore nel cercare di ovviare a questo stato di emergenza assoluta. La variabile che ha permesso alla squadra di casa di mettere una seria ipoteca sulla vittoria finale è stata la grande intensità difensiva del duo Perkins-Brunner a farla da padrona nel terzo periodo, quando Varese, rientrando dallo spogliatoio dopo l’intervallo, commette il grave errore di adagiarsi sul presunto controllo del ritmo che aveva palesato durante il primo tempo. Abilità difensiva dimostrata dal duo statunitense capace anche di mettere a segno ben 18 dei 24 punti dell’intero periodo per la loro squadra. E’ di fatto questa frazione di gioco a creare un solco di punti tra le due formazioni che determina la vittoria per Cantù.
La partita inizia lungo i binari di un sostanziale equilibrio. Varese cerca d’intimorire l’avversario con una serie di triple andate a buon fine con Diawara (2), Kangur e Weeden. Cantù subito sugli scudi con il già menzionato duo delle meraviglie Brunner-Perkins. Il primo periodo si chiude con due brutte palle perse per Cantù su rimesse laterali che favoriscono il +3 ospite al primo intervallo breve. E’ un ottimo Diego Fajardo a tenere testa alla vivacità di Leunen e Cinciarini nella seconda frazione in cui si denota la specularità delle squadre sino a questo momento, difensivamente predisposte bene sui rispettivi attacchi comunque quasi sempre ben congegnati e quasi sempre portati al limite dei 24″. Il primo tempo si chiude con una tripla da centrocampo realizzata da uno scoraggiato Ganeto, ma non valida perchè avvenuta dopo il suono della fatidica sirena.
Alla ripresa della sfida, come dice coach Trinchieri a fine gara, entra in campo ” il fratello buono” di Doron Perkins, fino a quel momento abulico e poco incisivo. Entra con tutta la sua sconfinata classe ed atletismo realizzando due triple mortifere e rifilando due stoppate, altrettanto decisive sul piano del morale, ai lunghi bianco rossi e che servono anche ad infuocare il clima di un sentitissimo derby, vissuto dai tifosi con la solita trepidazione. Brunner trova gli spazi necessri ad affondare il coltello nella difesa ospite che si apre ingenuamente con la zona. Leunen e Mazzarino con due triple fanno da corollario alla splendida prova del già più volte menzionato duo. E’ un parziale di periodo di 24-12 per i padroni di casa a sancirne di fatto la vittoria. L’ultimo periodo è solo garbage time con uno strepitoso Markoishvili a deliziare il pubblico di casa.
Bennet Cantù-Cimberio Varese 76-66
Parziali: 17-20; 19-14; 24-12; 16-20
Progressione: 17-20; 36-34; 60-46; 76-66
Sala stampa
Trinchieri
“Abbiamo giocato una buona gara perchè giocare in sette con due trentasettenni dopo quasi sessanta partite non era facile. Credo che la mia squadra abbia espresso una buona qualità, facendo le cose giuste al momento giusto, ed essendo protagonisti di un ottimo terzo periodo in cui abbiamo scavato il solco. Mi ha stupito la qualità che abbiamo messo in campo perchè non avrei mai pensato, nemmeno in un incubo, di schierare quintetti così strani. Abbiamo raggiunto l’obiettivo grazie ad una notevole energia ed intensità. Quando è salita la difesa di Perkins è cresciuta tutta la squadra. Se Doron si accende diventa tutto più facile. Raramente ho visto un giocatore con questa capacità di superare i propri sbagli. Dopo un primo tempo orripilante si è presentato nel secondo tempo come se fosse il fratello buono. In quel momento la squadra ha tolto il coperchio ed è scappata via.”
Recalcati
C’è stata una costante in questa gara, ovvero che a rimbalzo abbiamo subito costantemente, anche nel primo tempo quando siamo riusciti a stare in partita e, in alcuni momenti, anche in vantaggio. Però è chiaro che concedere ad una squadra come Cantù, che gioca a memoria in attacco e punisce ogni tuo errore, una quindicina di palloni in più, vuol dire essere sempre in ritardo e offrire troppe occasioni ad un avversario che di regola ne spreca pochissime. Abbiamo subito troppi rimbalzi in attacco e questo ha segnato la partita. Il terzo periodo è stato decisivo perchè abbiamo dovuto provare a difendere a zona che non è una situazione ideale contro la Bennet. Siamo stati costretti a farlo perchè ci colpivano troppo con i loro giochi a due. Con la zona però ci siamo subito esposti al tiro di Mazzarino. Questa è la dimostrazione che contro squadre di questo livello non puoi sbagliare e noi non siamo ancora pronti.
Mvp: Greg Brunner, Il forte centro statunitense si erge a simbolo della grande forza di volontà e muscolare con cui la Bennet fa di necessità di virtù in questo momento di grave ed imprevedibile emergenza.
Wvp: Ganeto, vedere naufragare il suo immenso talento fa una certa impressione…
Arbitri
Sabetta, Tola, Quacci
Serafino Pascuzzi