PESARO – Anche se il risultato non è stato lo stesso, la partita finisce con gli stessi applausi che il pubblico di casa aveva tributato ai suoi beniamini al termine del match di soli 4 giorni fa contro Sassari.
Contro una Montepaschi incerottata ma assai cinica la Scavolini Siviglia non è riuscita a disputare la stessa prestazione spettacolare di domenica scorsa ma ha comunque fatto ricorso a tutto il proprio cuore, facendo sperare il proprio pubblico nel colpaccio per più di tre quarti di partita, prima di soccombere nei confronti di una squadra più esperta, più profonda e, in una parola, più forte.
La Montepaschi è arrivata all’Adriatic Arena con l’intenzione di fare di tutto e di più per conquistare la vittoria, badando più alla sostanza con la forma; attualmente il gap tra i pesaresi ed i senesi non è più ampio come in passato e la Montepaschi, per avere la megli, ha dovuto fare ricorso ad una prestazione esteticamente non certo bella come in altre occasioni ma efficace.
Emblematico il fatto che Pianigiani per respingere le scorribande avversarie abbia deciso di fare ricorso prolungato ad una zona certamente inusuale per lui e mai vista da queste parti applicare con così tanta costanza; evidentemente l’intenzione degli ospiti era quella di sistemare il prima possibile la questione relativa alla prima piazza nella regular season, per poi dedicarsi con calma al recupero dei propri infortunati ed alla preparazione dei Playoffs; così in effetti è accaduto perchè, con la partita di oggi, la Montepaschi è matematicamente prima, mentre la Scavolini Siviglia torna con i piedi per terra a difendere il proprio prezioso quarto posto dagli assalti delle più dirette inseguitrici.
Maciulis parte in quintetto ma è ancora un corpo estraneo alla squadra come dimostrano le 3 perse e le tante scelte sbagliate; la Scavolini Siviglia però parte intimorita, forse per la pressione del pubblico da grande evento, e finisce a -8 (8-16) a metà quarto; i pesaresi dimostrano però di essere squadra solida e, dopo il necessario timeout chiamato da Dalmonte, ritornano con una fiammata subito in parità (parziale 8-0).
Il furore agonistico della Scavolini Siviglia è ai massimi livelli e così, nonostante un primo quarto in cui Siena chiude con un 71% complessivo al tiro, riesce dapprima a rimanere in scia (20-25 alla fine dei primi dieci minuti) e poi mette la freccia nella seconda frazione.
Dalmonte va con il quintetto basso con Flamini e Jones sotto le plance ed arrischia addirittura un quintetto con White da secondo lungo, ma la mossa si rivela azzeccata perché i pesaresi, guidati dai determinatissimi Hackett e Jones e con una difesa assai mobile ed aggressiva, lasciano a secco la Montepaschi per i primi minuti del quarto.
I padroni di casa rientrano così sul 25 pari dopo 3:45 minuti e poi, dopo i primi punti segnati da Zisis su tiro libero, operano il sorpasso con un libero di Cavaliero e due di Hickman; a questo punto si scatena proprio il play di casa, il quale segna 12 punti nel solo secondo quarto, trascinando i suoi al vantaggio con cui si arriva alla pausa lunga.
Ciò nonostante il tabellone annuncia un distacco di soli 2 punti (40-38) perché la Montepaschi è pur sempre squadra esperta e profondissima; da un lato sono il redivivo Kaukenas (all’esordio dopo il gravissimo infortunio di quest’inverno) ed il solito McCalebb a trascinare la squadra da un punto di vista offensivo e dall’altro è la zona ordinata da Pianigiani per quasi tutto il secondo quarto che, fatta eccezione per il già citato Hickman, bagna le polveri di White e degli altri frombolieri di casa.
Al ritorno in campo i padroni di casa allungano subito sul +5 (45-40) con Lydeka ma poi proprio il centro lituano incappa in un amen nel terzo e nel quarto fallo e si deve accomodare in panchina; Dalmonte torna giocoforza ad utilizzare i quattro piccoli, mentre Pianigiani ordina un’ossessiva zona 2-3 che alla lunga minerà la lucidità offensiva dei ragazzi di casa.
Tuttavia Hickman e Jones riescono a trovare ancora qualche buon canestro da fuori, ma poi sono gli spauracchi McCalebb ed Andersen a prendere in mano la situazione ed a propiziare nuovamente il vantaggio ospite sul finire del tempo; una tripla di Kaukenas lancia i senesi sul 58-63, prima che un’altra tripla di un White fin lì piuttosto frenato, non fissi il punteggio sul 61-63 all’ultima pausa.
La partita è quindi ancora in sostanziale equilibrio ma gli ultimi segnali lanciati dai padroni di casa sono preoccupanti; l’attacco alla zona è sempre più difficile ed Hickman è sempre più stanco, mentre dall’altra parte, come si temeva, i già citati McCalebb ed Andersen cominciano a diventare dei rebus senza soluzione per la difesa pesarese.
I biancorossi resistono però con un quel grande carattere che hanno acquisito nel corso della stagione ed a metà tempo sono ancora in parità a quota 69, con un White che oramai ha preso il testimone del condottiero da Hickman; Andersen però continua a crivellare il canestro con relativa facilità e poi è Zisis a firmare il canestro quasi decisivo ad 1:30 dalla fine, con il quale i biancoverdi si issano sul 70-77.
Pesaro ancora non si arrende: White ci prova in tutti i modi, ma i toscani sono glaciali dalla lunetta e così portano a casa un match tanto sofferto quanto voluto con tutte le forze, forse per dimostrare a tutte le avversarie che, nonostante tutto, toglierle lo scettro sarà ancora un’operazione alquanto difficile.
Sala Stampa
Dalmonte
“La nostra è stata una prestazione assolutamente di livello; c’è stato un grande atteggiamento, un grande impegno ed una grande volontà da parte di qualsiasi giocatore. Errori ce ne sono stati ma fanno parte del gioco e sono stati inevitabili, vista la qualità dell’avversario e visto che spesso sono stati provocati spesso proprio dalla bravura della Montepaschi. Abbiamo provato, anche per cause di forza maggiore come la situazione dei falli ed i quintetti di Siena, anche dei quintetti su ci non avevamo mai lavorato neanche in allenamento e questo ci ha penalizzato soprattutto in attacco; noi infatti abbiamo sofferto la loro zona non tanto perché non avessimo dei tiratori ma perché ci è mancata una boa nell’area che ci permettesse di aggirare meglio la loro difesa.”
Pianigiani
“La partita per noi era molto complessa, sia per il valore della Scavolini Siviglia sia per il nostro momento un po’ problematico per via degli infortuni. Ovviamente sono molto soddisfatto del risultato, perché andavamo ad incontrare una squadra che ha le armi per metterci in difficoltà, in particolare con un elevato tasso di atletismo, soprattutto tra i piccoli, che noi non possiamo avere senza Thornton e Moss. Ho chiesto ai miei giocatori di dare un segnale forte in questa particolare situazione ed in vista dei Playoffs……E questo segnale è arrivato, vincendo in maniera sofferta e magari anche brutta, ma con grande tenacia da parte di tutti i ragazzi. Abbiamo giocato a lungo a zona per preservarci dai tanti falli che stavamo commettendo ed anche per limitare il loro atletismo che poteva farci veramente male; noi volevamo riuscire ad ottenere il prima possibile il primo posto definitivo nella regular season e continuare a mantenere l’imbattibilità sul doppio confronto diretto che abbiamo da tanti anni con tutte le avversarie; alla fine ne è venuta fuori una partita da uomini veri e l’emblema è stato Kaukenas che, nonostante fosse al rientro, non si è mai tirato indietro.
Scavolini Siviglia Pesaro – Montepaschi Siena 81-85
Parziali: 20-25; 20-13; 21-25; 20-22
Progressione: 20-25; 40-38; 61-63; 81-85
Mvp: tra gli avversari più temuti dalla Scavolini Siviglia c’era Mc Calebb e l’americano di passaporto macedone ha tenuto fede alla sua fama, sfiancando alla distanza il suo diretto rivale Hickman; 21 punti con 78% al tiro e 30 di valutazione sono numeri che stanno chiaramente a significare che tra i due il maestro è ancora il play di Siena.
Wvp: la Scavolini Siviglia ha patito oltre modo l’assenza di un lungo vero ed allora la palma di peggiore in campo non può andare che a Lydeka; il lituano, fin quando è stato in campo non ha neanche demeritato, ma purtroppo si è autoeliminato dal match con 4 falli già ad inizio secondo tempo, di cui due nel giro di pochi secondi ed in maniera da pollastrone, proprio nella partita in cui forse c’era più bisogno di lui.
Giulio Pasolini