BOLOGNA – Non tradisce le attese una delle grandi classiche del nostro campionato. Canadian Solar e Scavolini Pesaro hanno dato vita a una bella partita, combattuta sino alla conclusione, quando una Virtus più lunga nelle rotazioni e meno stanca nel finale ha portato a casa due punti importantissimi (terza vittoria consecutiva) nella corsa verso il quinto posto. Nella giornata in cui faceva il suo esordio Ivan Paunic, tutta la squadra ha risposto, anche quella panchina tanto vituperata, che invece oggi ha dato ottimi contributi con Lang e Vitali, mentre il nuovo arrivato pare ancora, logicamente, un po’ fuori dai giochi. Dominanti a rimbalzo (40-25 il computo finale), come prevedibile, Sanikidze e Gigli, continuo, nonostante i problemi di falli, Koponen, a corrente alterna Douglas Roberts e Poeta, autori però nel finale delle giocate decisive. Si ferma ancora, invece, Pesaro, che ha risentito dell’assenza di Cusin e delle fatiche accumulate giovedì sera con Siena. Il vuoto nel pitturato è stata senza ombra di dubbio il fattore decisivo in una partita dove, per il resto, la Scavolini è riuscita a pareggiare la produzione virtussina. White è stato una spina costante nel fianco della difesa bolognese, mai capace di porgli un freno, Hackett, partito fortissimo, ha perso impeto sul lungo periodo, mentre Hickman e, in particolare, Jones hanno un po’ sofferto. Tra le note negative impossibile non notare il saldo ampiamente in passivo tra palle perse e recuperate e l’impatto nullo della panchina (zero punti), ma è un discorso che rientra in quello più ampio dell’assenza prolungata di Cusin.
Grande seguito di pubblico, come costume, per Pesaro che parte con Urbutis in quintetto per allungare le rotazioni sotto le plance, mentre nella Canadian Solar Paunic si siede inizialmente in panchina. Il primo morso alla partita lo da la Virtus, che con i suoi esterni allunga subito sul 7-2, ma Pesaro ci mette niente a riorganizzarsi. Sfruttando anche tante imprecisioni dei padroni di casa e una difesa non certo impeccabile, gli uomini di Dalmonte prendono pian piano il comando delle operazioni e ispirati da White rispondono con un 10-0 che costringe Finelli al primo time out della gara. Le promesse della vigilia di una gara a punteggi alti vengono rispettate, almeno inzialmente: entrambe le formazioni cercano la giocata prima che la difesa avversaria abbia il tempo di schierarsi. Hackett segna con continuità da una parte, ma Bologna non sta a guardare con Koponen a menar le danze e Kris Lang molto positivo dalla panchina. Al 10’ c’è ancora tanto equilibrio: 20-18 Scavo.
Paunic segna i suoi primi due punti in maglia bianconera in apertura di secondo quarto, seguito da Vitali che pareggia a quota 22, mentre Pesaro perde momentaneamente Lydeka per un colpo a una gamba. Il clima all’interno del palasport rimane incandescente, ricordando il clima di quei derby che una piazza come Bologna ha perso da troppo tempo. Ci pensa Vitali con la tripla del sorpasso, allora, a far esplodere la Unipol Arena, mentre sotto canestro volano colpi proibiti di cui fa le spese anche James White. La Scavolini soffre la leggerezza in pitturato e Poeta va a firmare in penetrazione il nuovo massimo vantaggio Virtus sul 29-24, con Dalmonte pronto a chiamare minuto per riordinare le idee dei suoi. L’intensità sul campo sale di minuto in minuto. Hackett e White rimangono i fari dell’attacco ospite, mentre Hickman e Jones continuano a girare per le periferie dell’incontro. In chiusura di frazione è la Virtus che beneficia di un fischio dubbio (antisportivo a Hickman) per trarne massimo vantaggio: libero di Koponen e canestro su rimbalzo offensivo di Vitali sulla sirena. 36-32 Bologna e tutti in spogliatoio a riprendere fiato dopo una primo tempo davvero godibile, anche se le squadre assommano un poco lusinghiero 1/12 da tre punti.
Pesaro rientra morbidissima in campo. Due guizzi di Douglas Roberts e una rubata con appoggio al vetro in contropiede di Poeta portano in meno di due minuti il punteggio sul 44-34. Dalmonte ferma la partita, ma la Virtus ha cambiato marcia in difesa e ora anticipa ogni linea di passaggio. Poeta segna da tre allungando a +11, ma i bolognesi sprecano troppo, gettando al vento contropiedi con Douglas Roberts, Sanikidze e Paunic. E’ un peccato che la Virtus paga a caro prezzo: Jones con una tripla da distanza siderale e White con due penetrazioni riportano i marchigiani a -4. La zona della Scavo imbriglia il motore virtussino che allora prova a rifugiarsi nei tiri liberi, convertiti però con percentuali non esaltanti. Hickman da tre fa -1 Pesaro e così dopo tre quarti si ha una partita che ai punti parrebbe decisamente in mano alla Canadian Solar, ma nella realtà dei fatti ha ancora tanta storia da raccontare.
I primi tre minuti dell’ultimo quarto passano in mezzo a tanta confusione, dove sono solo White e Gigli a trovare il bersaglio. I due punti in palio sono pesanti per tutte e due le squadre, e la precisione nell’esecuzione ne risente. I problemi di Bologna stanno nell’adattarsi a una difesa che parte a zona per poi passare a uomo, Pesaro, invece, si affida troppo a sterili isolamenti. Sanikidze rompe la monotonia con una gran schiacciata a difesa schierata, Lydeka gli risponde, ma la Virtus trova le forze per segnare quattro punti in fila con Gigli e Koponen, quest’ultimo su rimbalzo offensivo, che spostano l’ago della bilancia in direzione Due Torri. Hickman tripleggia, ma Douglas Roberts lo imita. La Scavo profonde il massimo sforzo per recuperare l’incontro, ma per farlo deve affidarsi a un quintetto “mini” con Jones da centro e Flamini da quattro. Così Sanikidze va a conquistarsi il rimbalzo offensivo per il 69-62 e quando Poeta segna cadendo fuori dal campo da dietro il tabellone si capisce che i due punti saranno per i ragazzi di Finelli. Resta da risolvere il discorso differenza canestri, con Pesaro vincente di nove all’andata. Le V Nere sbagliano due comodi tiri da tre punti, White schiaccia per il -7 mentre Douglas Roberts segna due liberi a 5” dalla fine. Hickman perde il pallone e lascia alla Virtus un’ultima chance, ma Sanikidze per due volte sbaglia comodi appoggi da sotto canestro.
Canadian Solar Bologna – Scavolini Pesaro 73-64
Parziali: 18-20; 18-12; 15-18; 22-14;
Progressione: 18-20; 36-32; 51-50; 73-64;
MVP: Bologna produce un’ottima prova di squadra, per cui risulta difficile trovare un singolo migliore. Ha senso però premiare la coppia Gigli – Sanikidze, abile nello sfruttare il vantaggio di centimetri e chili contro i pari ruolo avversari accorciati degli infortuni. 19 punti e 20 rimbalzi in coppia per indirizzare la partita in direzione Emilia.
WVP: Jumaine Jones è vittima di una gran brutta serata. Per far fronte alle difficoltà dovute alle assenza, ci sarebbe stato bisogno di una sua prestazione sopra le righe. Invece stecca, chiudendo con 2/7 dal campo e senza farsi mai sentire.
Sala Stampa
Nicolò Fiumi