Finire la stagione regolare, la terza della sua carriera a 26,5 di media e non essere scelto per lAll Star Game deve essere stato davvero un grande smacco, una vera frustrazione per Carmelo Anthony, leader indiscusso dei Denver Nuggets. In verità sin dal suo ingresso nella lega Anthony ha dovuto incassare parecchie delusioni personali, vedendosi superato da James come Rookie of the Year nella stagione 2003-04, mentre nei due anni successivi nonostante abbia sempre incrementato le sue medie, nellultima 26,5, ottavo nella lega, non si è visto mai attribuire quel rispetto e quella considerazione di cui possono godere le superstar come Kobe, LeBron e Dwyane. La critica gli rimprovera una certa mancanza di leadership, lincapacità di caricarsi la squadra sulle spalle nei momenti decisivi, dimostrata dalla facile eliminazione al primo turno dei playoffs 2006, quando i Clippers riuscirono agevolmente a controllare il suo jump shot.
L esperienza con [b]Team Usa[/b] di questestate, nonostante gli americani abbiano solamente conquistato il bronzo, è stata molto positiva per Melo, che ha finito con lessere il miglior giocatore e realizzatore del team con un high di 35, proprio contro lItalia, spazzando via tutti i difensori che hanno provato a limitarlo, e venendo inserito nel primo quintetto del torneo. Dalla competizione mondiale è uscito un Anthony più determinato e consapevole della propria forza, ora che il suo talento è riconosciuto in tutto il mondo, sicuro di meritare finalmente quel rispetto che gli compete. Linizio della nuova stagione sembra confermare questa sensazione, nel primo mese infatti le cose stanno andando ben oltre le aspettative; lala ventiduenne da Syracuse sta infatti facendo davvero sfracelli, viaggiando alla media di 31 punti a gara, ed è ormai diventato luomo piu difficile da marcare dellintera lega.
A beneficiare di questo inizio torrido del bombardiere nativo di New York sono in primo luogo i Nuggets, che dopo una partenza stentata ora vantano un record positivo, (guarda caso linizio del periodo favorevole è coinciso con lassenza per infortunio di Kenyon Martin), e tutti i compagni di squadra che a turno stanno offrendo prestazioni superiori alle aspettative. In particolare J.R.Smith, Marcus Camby, Reggie Evans ed Andre Miller stanno giocando il miglior basket della loro vita, ed a Denver si fanno già paragoni con la squadra degli anni 80, quella con Alex English, Kiki Vandeweghe e Dan Issel, che condussero le Pepite sino alla finale di Conference. Melo in questi giorni con i 34 punti rifilati a Toronto ha anche eguagliato il record di Alex English con più di [b]6 gare consecutive sopra i 30 punti[/b] mostrando di essere una vera macchina da canestri, forse oggi il miglior attaccante in circolazione.
Accusato spesso di essere solo un puro realizzatore, Anthony sta rispondendo con i fatti alle critiche, sviluppando il suo gioco anche nella fase difensiva e migliorando il rapporto tra palle perse e recuperi, cosa che rende particolarmente contento coach Karl, che considera Melo in grado di produrre triple doppie con una certa regolarità. Sebbene le sue giocate non abbiano lo stesso grado di spettacolarità di un Bryant o di un James, viene definito da molti il più europeo delle stelle Nba, ma non per questo meno esplosivo e potente dei suoi avversari. Melo sembra poter diventare a [b]22 anni[/b] il più giovane giocatore a vincere il titolo dei realizzatori nella storia della Nba, superando Tracy McGrady che nel 2002-03 aveva 23 anni. Sicuramente non ancora arrivato al suo livello massimo, vista la giovane età ed i notevoli margini di miglioramento, ma minaccia di diventare da subito il più prolifico produttore di punti della lega, ed oggi lunica cosa che ti puoi augurare quando lo marchi è che lui sbagli, non ce modo per impedirgli di prendere il tiro. La sue pericolosità è totale perchè il suo jump shot è assolutamente affidabile e quindi da onorare, le sue pentrazione sono al fulmicotone ed il suo lavoro spalle a canestro è degno delle migliori ali grandi. Come si dice in questi casi: [i]”Pick your poison.”[/i]
Se Melo continuerà a questi ritmi per lintera stagione allora entrerà di diritto nella stratosfera dei grandissimi della Nba ed a Denver si augurano che anche i suoi compagni siano in grado di seguirlo in modo da poter avere un cammino nei playoffs diverso da quello dello scorso anno.