BOLOGNA – Pazzesca rimonta della Virtus Bologna che si porta a casa un anticipo di Playoff in piena regola contro Cantù. Sotto di 9 a tre minuti dalla fine, i bianconeri sono stati spietati nel piazzare un 10-0 di parziale culminato con la tripla del sorpasso di Sanikidze e il successivo sfondamento di Doron Perkins su Poeta nell’azione conclusiva. E’ un vittoria su tutto il fronte per Bologna: si chiude una settimana in cui sono arrivate le vittorie con Pesaro, Siena e i brianzoli.
Alla vigilia si temeva che il trittico potesse far scendere la Canadian Solar fino all’ottavo posto e, invece, il regalo della Scavolini, sconfitta a sorpresa dalla già retrocessa Casale Monferrato, ha lanciato la squadra di Finelli al quinto posto, permettendole così di evitare sia Cantù che Milano al primo turno, che sarà invece da affrontare contro una Sassari meno ostica, ma non per questo da sottovalutare. Recrimina Cantù, e ne ha tutti i motivi: fuori Micov, Shermadini e Scekic, ha condotto la partita dalla fine del primo quarto a 24’’ dalla fine dell’incontro e, sul tabellino della gara, legge un passivo di 24-11 alla voce falli subiti e 24-4 in quella dei tiri liberi tentati. La Bennet ha giocato la sua solita ottima pallacanestro, fatta di ritmi controllati, grande difesa e buone percentuali. Nel momento decisivo ha pagato però l’entusiasmo dei padroni di casa, consci di poter conquistare una posizione importante per la post season. Una sconfitta pesante perché significa la perdita del fattore campo in una eventuale semifinale, ma anche un quarto di finale contro Pesaro tutt’altro che semplice.
Pubblico delle grandi occasioni a Casalecchio, l’antica rivalità tra Virtus e Cantù accende la passione dei tifosi, amplificata dalle implicazioni di classifica della partita. C’è anche la diretta televisiva e i giocatori in campo non vogliono sfigurare. Cantù recupera in extremis Markoishvili dopo la storta alla caviglia di mercoledì e si mette subito d’impegno per andare a caccia dei due punti. Brunner, chiamato sotto canestro a vedersela con Gigli e Sanikidze, prova a variare il copione colpendo da fuori, ma sono i padroni di casa a tentare il primo allungo, potendo giocare ai ritmi alti tanto graditi da Poeta e compagni. Douglas Roberts, dopo la notte magica di Siena, dimostra di voler continuare sulla stessa falsariga e dà il +6 ai bianconeri. Cantù risponde in un amen, proponendo un basket diverso, ma altrettanto gradevole ed efficace. Mazzarino segna sempre e lo stesso Markoishvili ha ottimo impatto sul match. Così sulla sirena del primo quarto è Marconato a tenere avanti i brianzoli.
La sfida a distanza tra i tifosi bolognesi e Basile, ex capitano Fortitudo, prosegue, non esattamente in favore del Baso. Scentrato in attacco, poroso in difesa, l’ex Barcelona trova però l’appoggio dei compagni, ancora con Mazzarino e Markoishvili sugli scudi, per lanciare Cantù (21-28). Bologna arranca. La Bennet guadagna diversi secondi possessi grazie ai rimbalzi offensivi, mentre le V Nere sprecano l’impossibile dalla lunetta (4/11). E’ ancora Marconato, ancora sulla sirena, ha siglare il 34-29 Bennet al 20°.
La partita rimane bellissima anche al rientro in campo. Le difese non brillano, ma gli attacchi hanno meriti indubbi. Se da un lato la Virtus si affida maggiormente agli isolamenti di Douglas Roberts, con le sue movenze feline, e di Koponen, con arresti e tiro micidiali, Cantù è invece più corale e costruisce ottimi tiri per gli esterni. E’ il momento per Basile di prendersi una rivincita: tre triple quasi consecutive scavano un solco importante (37-47), cui la Virtus prova a rispondere con la zona, viste le indubbie difficoltà nella marcatura singola. E’ ancora Douglas Roberts con un canestro pesante ad infiammare il pubblico, ma, dopo un time out provvidenziale di Trinchieri, gli ospiti rimettono in mostra tutta la propria organizzazione: tripla di Leunen e, nuovamente, Marconato chiude la frazione con l’appoggio del +9.
Poeta si scrolla di dosso tre quarti complicati e con cinque punti consecutivi ridà slancio a squadra e ambiente, ma la Bennet mostra tutta la sua solidità, trovando risposte colpo su colpo, anche in situazioni dove l’attacco non scorre fluido: dimostra Leunen con 5 punti trovati con l’acqua alla gola, che tengono avanti gli ospiti sempre di 7/8 punti. Cinque minuti da giocare e, sempre con un occhio agli altri campi, dentro gli uomini di cui i coach si fidano maggiormente: Poeta, Koponen, CDR, Gigli e Sanikidze da una parte, Mazzarino, Perkins, Cinciarini, Markoishvili e Brunner dall’altra. Proprio su un errore del lungo ex Sutor è Perkins a catturare, dalle mani di Sanikidze, un rimbalzo di vitale importanza tramutandolo in due punti d’oro. L’impatto degli esterni canturini gioca un ruolo fondamentale: Perkins su Douglas Roberts e Cinciarini su Poeta montano una difesa asfissiante, che paga grandi dividendi. Proprio Poeta, pur abile nello sfruttare un precoce bonus raggiunto dagli avversari, continua a sprecare tantissimo dalla lunetta, impedendo ai suoi di ritornare veramente a contatto. Ci pensa allora Koponen a fare 100% da dove conta uno, seguito da Gigli e da un gran canestro di Poeta, dopo una serie di ottime difese, che lanciano un’emozionante volata finale, con time out Trinchieri a un minuto dalla fine e la Bennet avanti 65-63. Perkins ha il colpo del ko in canna ma fa cilecca, Marconato non controlla il rimbalzo e dall’altra parte è Sanikidze ha far esplodere letteralmente la Unipol Arena con la tripla del sorpasso a 24” dalla fine. Time out Cantù, Trinchieri disegna un isolamento per Perkins che però si rivela deleterio. L’ex Maccabi va, infatti, a sfondare su Peppe Poeta a poco meno di 4’’ dalla fine. C’è ancora però un pallone da rimettere in campo. La Virtus, dopo il minuto di sospensione voluto da Finelli, lo fa nella metà campo offensiva, male però: Cinciarini ruba e si invola per il tentativo disperato sulla sirena. Ma non ce n’è. La Virtus vince ed è quinta, Cantù saluta il secondo posto e inizia a pensare a Pesaro.
Canadian Solar Bologna – Bennet Cantù 66-65
Tabellini
Progressione: 19-20; 29-34; 45-54; 66-65;
Parziali: 19-20; 10-14; 16-20; 21-11;
MVP: Tutti in piedi per Peppe Poeta. Le cifre non raccontano di una gara trascendentale ma, dopo tre quarti passati soffrendo la difesa avversaria, è letteralmente esploso nell’ultimo, quando i compagni sembravano non crederci più. Ha dato la scossa all’ambiente, sbagliando anche qualcosa, ma con quell’energia che ha riattivato una squadra a quel punto un po’ spenta. 9 punti, l’assists per la tripla del sorpasso di Sanikidze, lo sfondamento subito da Perkins sul possesso decisivo. Applausi.
WVP: Davvero molto difficile trovare un peggiore. Diamo la menzione a Greg Brunner, deficitario dopo un discreto inizio, non dà granchè alla causa, pur infastidendo con la sua stazza a centro area i pari ruolo avversari.
Sala Stampa
Nicolò Fiumi