E’ una vittoria sofferta, brutta e solo parzialmente meritata per Milano, che ha la meglio di una coriacea Venezia che trova una partita piena dì orgoglio pur senza, ancora, uno Szewczyk degno del suo nome.
Mazzon parte senza Bryan e subisce subito la forza in post basso di Bourousis con 5 punti. Hairston segna da due e Milano apre con 5-5 dal campo, grazie ai mismatch che portano Young sulle piste di Mancinelli e Hairston in post basso. Szewczyk fa dentro e fuori dal campo, mentre Fotsis si iscrive al match con una tripla e una stoppata vanificata dal fischio di Facchini. Il greco è in procinto di protestare, ma quando vede l’arbitro più vicino si accusa immediatamente. Mazzon è alla ricerca di un quintetto che gli dia qualcosa e mescola le carte, ma alla prima pausa è 26-18.
Il clou del secondo quarto è il vergognoso comportamento di Facchini che prima fischia un fallo inventato a Szcewczyk, poi lo pesca in fallo anche dall’altra parte, prima di fischiargli un tecnico (quarto fallo personale) per aver schiacciato con troppa veemenza. Il clima si surriscalda su queste decisioni d’inutile protagonismo e a giovarne è, paradossalmente, Venezia che trova carica emotiva per tornare a contatto. Bourousis ispira la nuova fuga milanese sul +9, ma la fine di quarto arride ancora agli amaranto con un 8-0 di parziale.
Young esce dagli spogliatoi indemoniato ed è al comando delle operazioni offensive, visto che Mazzon lascia in panchina Clark e propone Meini in quintetto. Il 2+1 di Bowers fa -3, ma la partita vive sempre di strappi. Prima Milano torna a +9 ancora con un Bourousis incisivo vicino a canestro, poi un’inspiegabile zona messa in campo da Scariolo rimette in ritmo i tiratori veneziani che, con due bombe di Clark e Young arrivano al 65 pari. Rosselli chiude il terzo quarto addirittura con il sorpasso in avvicinamento.
Viene fischiato un più che dubbio fallo in attacco a Hairston (quarto per lui), poi la tripla di Clark apre brutti scenari per Milano che si trova sotto di tre punti. La partita viaggia sui binari dell’equilibrio, c’è sempre un solo possesso di distanza tra le squadre e si entra nel Rocca moment. Il capitano milanese fa 2+1 e chiude ogni visuale al canestro di Clark. Slay pareggia a quota 81 con un bel taglio, Young in contropiede fa +2 e qui si vede la vera paura negli occhi milanesi con tiri rifiutati, indecisioni nelle scelte e poco ritmo. I biancorossi si salvano con ben tre rimbalzi offensivi sul -2, e Rocca poi mandato in lunetta. I 2-2 del capitano milanese e di Fotsis valgono il +2. La frittata veneziana è fatta con la rimessa buttata in tribuna da Rosselli, dopo che nessuno si era liberato per ricevere il pallone. Gentile fa 2-2 per dare due possessi di vantaggio a Milano. Lo stesso Rosselli potrebbe riaprire i giochi a 4” dalla fine, ma la sua tripla gira sul ferro e sancisce la sconfitta degli ospiti.
Prescindendo dal capitolo cestistico è impossibile non valutare come Facchini sia inadatto ad arbitrare delle partite di pallacanestro. Il suo continuo protagonismo non solo innervosisce i giocatori, ma obbliga a inutili pressioni psicologiche anche i suoi colleghi che poi faticano a decidere in modo lucido. Se ogni volta per avere un arbitro carismatico, bisogna pagare lo scotto di un’eccessiva tensione e protagonismo, ci chiediamo se ne valga la pena.
EA7 Emporio Armani Milano – Reyer Venezia 89-83 (26-18, 19-22, 20-27, 24-16)
MVP: Antonis Fotsis. Al di là del suo 29 di valutazione con 19 punti e 12 rimbalzi, c’è la sua prova da grande campione nei momenti decisivi quando la palla pesava molto e i rimbalzi contavano doppio.
WVP: Simon Szewczyk. Milano si ricorderà sicuramente il suo nome, viste le invereconde prove fornite. Anche questa sera 5 falli in 15 minuti
I video dei coaches
Andrea Mazzon
http://www.youtube.com/watch?v=KQr7LjUdfgY&feature=youtu.be
Sergio Scariolo
http://www.youtube.com/watch?v=7V7Gomr0xGM&feature=youtu.be
La galleria fotografica