Come in una gara di 100 metri piani, la partenza è il momento più emozionante assieme all’arrivo e, la stessa sensazione che provano i vari Usian Bolt e Asafa Powell ai blocchi di partenza, è stata la mia quando ho appreso che il mio primo viaggio alle NBA Finals sarebbe diventato realtà.
E’ una situazione da privilegiato, che sembra tanto una cosa posh ai più, qualcosa di cui farsi bello con amici e colleghi, invece la sensazione era quasi che, raccontandolo, qualcuno potesse portarmi via un pugnetto delle felicità inebriante per questa possibilità. Invece non è stato così, perchè seppure abbia generato un’invidia pari solo a chi si accompagna con donne del calibro di Jennifer Aniston e Scarlett Johannson, tutti hanno sinceramente apprezzato e condiviso con me la gioia di questa novella.
All’inizio speravo semplicemente di andarci, dopo la delusione cocente e in zona cesarini dell’anno scorso, poi quando la conferma dell’accredito è arrivata volevo che ci fosse il mio KD a “iniziarmi”, poi che ci fossero magari i Celtics dei big three, però che giocassero a Miami per andare al mare.
E’ nella natura dell’uomo non accontentarsi mai e volere sempre di più al grido di: “l’erba del vicino è sempre la più buona”, ma l’intima realtà è che c’è pronto un aereo da prendere per andare nella città in cui la gente aspetta l’aereo della squadra alle 4 della mattina dopo una vittoria in trasferta. Una popolazione che, sportivamente, hanno solo i Thunder e che in essi si rispecchia in tutto e per tutto.
Immagino quando entrerò per la prima volta nella Chesapeake Energy Arena di Oklahoma City assieme a quell’indefinita massa di maglie blu che grideranno “O-K-C” per 48 o 53 minuti, se sarà necessario.
Quale sarà l’altra arena ancora non è dato saperlo. Sarà quella dell’ “M-V-P” più glamour della storia del gioco, oppure quella del più grosso freak of nature che sfida le leggi di Leonardo?
Questa volta davvero conta poco, l’importante è esserci, viverla e farla vivere.
Buon viaggio a chi mi vorrà seguire con il cuore in questo viaggio.
Buone finals NBA 2012 a tutti!
Simone Mazzola