Cantami o Diva del pelide Achilla l’ira funesta,
che infiniti addusse lutti agli Achei…
Ecco, volevo partire così, ma poi mi sono reso conto che poteva sembrare un po’ pretenzioso, e poi in fondo a me è sempre piaciuta di più l’Odissea…
Benvenuti a NMTPG, che non è come potrebbe sembrare a prima vista il nome di un nuovo comodino dell’IKEA, ma è l’acronimo di No More True PointGuard.
In realtà, per correttezza storica, si dovrebbe parlare di NMTPG 2.0, intanto perchè fa molto più effetto, e poi perchè effettivamente questa rubrica è nata circa 7 anni fa. Per sapere i perchè e i percome potete tranquillamente rileggervi il primo pezzo in assoluto, in cui vi spiego per benino come è nata questa cosa.
7 anni fa le cose erano un po’ diverse, era un periodo intrepido in cui esistevano ancora (lo so, è difficile da crederlo, ma voi fidatevi!) alcune persone nel mondo (chessò, la mia vicina 60enne, il mio parroco, alcuni bambini di un villaggio in Africa) che non avevano un loro blog con un nickname tipo: pippi95 o trappiMI84. All-Around era una delle poche pionieristiche fanzine sul basket e io (forse la cosa più incredibile di tutte) scrivevo un pezzo a settimana per NMTPG.
Anche l’NBA era diversa da quella di oggi: i Thunder si chiamavano ancora Sonics, stavano a Seattle e, grazie ad una squadra basata su Ray Allen e Rashard Lewis, andavano ai PO, ma di certo non erano una contender. OKC aveva lo stesso una sua squadra, che erano gli Hornets, temporaneamente sfrattati da New Orleans dall’uragano Kathrina. Shaq, seppure non più quello del threepeat angeleno, era comunque ancora il centro più forte della lega, Bryant era l’uomo più odiato del mondo (beh, qui forse non è cambiato tantissimo…) e si divideva equamente fra gli ottantelli in campo e i processi in Colorado; Ginobili aveva ancora un sacco di capelli, e gli occhiali e le camice di Russel Westbrook si vedavano solo nelle sitcom.
A fine Ottobre NMTPG ritorna, con la promessa (va beh, io ci provo) di un nuovo pezzo ogni venerdì pomeriggio, quindi vedete di non mancare, o ci rimango molto male.
Volete sapere di cosa si parla? Di NBA, ovviamente, però come la vedo io; ovvero come un grande show, un grande film che mescola diversi generi, con le migliori star disponibili, i migliori sceneggiatori e ovviamente i migliori nel rendere spettacolare qualsiasi evento, ovvero gli americani. Si va dalla sitcom (dentro e soprattutto fuori dal campo), all’action (con i migliori stuntmen in circolazione), al drammatico, con sacrifici, sconfitte, e il thrilling delle vittorie all’ultimo secondo: insomma, di gran lunga il miglior prodotto di entertainment a tema sportivo disponibile sul mercato.
E se vi stufate di leggere solo quello che piace a me, potete sempre scrivere alla nostra redazione e chiedere temi diversi, classifiche, pareri su giocatori o squadre, insomma tutto quello che vi piacerebbe leggere. E poi io continuerò a scrivere solo quello che piace a me…
Momento spoiler: vi avverto che potrebbe “inavvertitamente” capitarmi di parlare male di Jordan, Jackson, Kobe e, nei limiti del possibile, anche degli Spurs. Così come potreste sentire lodi sperticate per i Celtics, Larry Brown, e ovviamente John Stockton. Oppure potreste essere presi dal panico perchè i miei pezzi danno a volte l’impressione di non finire mai.
Portate pazienza, non sono cattivo: è che mi disegnano così…
Ed ora la chiusa abituale che ci farà compagnia anche per questa seconda edizione di NMTPG: se volete sapere cosa significa (?!), e se siete stati così pigri da non leggere il pezzo linkato in apertura, ve lo riporto anche qui.
Vae Victis
Carlo Torriani