Quella che una volta era la division antagonista di Atlantic e Pacific (per la presenza rispettivamente di Boston e Lakers) è diventata negli ultimi anni la “zona” di squadre incompiute. L’ultima ad aver ottenuto risultati davvero importanti è stata senza dubbio Detroit con il titolo di coach Brown e Rasheed, Billups, Rip Hamilton, Ben Wallace e Prince in campo. Indiana non dà mai l’idea di poter fare quel salto di qualità necessario, Cleveland è ancora “sotto” l’effetto decision di James, mentre Milwaukee pur giocando una delle pallacanestro più belle della Lega non riesce a ottenere risultati che si lascino ricordare con piacere. Resta Chicago…
Chicago Bulls
Troppo legati alle condizioni di Derrick Rose. Il n° 1 – di maglia e di fatto – della franchigia deve recuperare dal tremendo infortunio che ha azzoppato lui e i Bulls proprio all’inizio dell’ultima corsa playoffs, sancendone l’eliminazione. Da veri, unici rivali ad est degli Heat a squadra ora misteriosa, della quale è difficilissimo, in fase di previsione, leggere le carte dell’immediato futuro. Il roster è rimasto presso che invariato, con l’addizione del nostro Marco Belinelli (che per cercare sto contratto ha evitato la nazionale, no comment!) e di pochi altri ad allungare le rotazioni. Più curioso che altro il ritorno in NBA di Marko Jaric, sono curioso di vedere quanto spazio avrà e come saprà meritarselo il rookie Marquis Teague, prospetto interessantissimo preso al draft da Kentucky.
Pronostico: 52-30
Indiana Pacers
Quella di Indiana è senza dubbio una buona squadra. Composta da giocatori che sarebbero perfetti secondi o terzi violini in altre formazioni, si ritrovano qui tutti insieme senza sapere a chi dare la palla quando conta. Granger a parte non c’è nel roster degli “hoosiers” un vero e proprio go-to-guy, e quando conta – per il tipo di gioco praticato nell’NBA – questo continuerà a pesare e a farsi sentire. Detto di Granger, i suoi compagni che dovranno fare un passo avanti per migliorare le ultime stagioni della squadra sono senza dubbio Hansbrough, Hibbert, David West e George Hill, dai quali ci si aspetta davvero tanto. La conferma futura di questo nucleo di giocatori passa obbligatoriamente da un’altra stagione dove i Pacers devono dimostrare di potersela giocare con tutti, e sulla carta – ribadisco – non sembra così scontato.
Pronostico: 48-34
Detroit Pistons
Maggette e Prince sono i veterani alla guida di questo gruppo in eterna ricostruzione. L’accostamento con la situazione dei Pacers è evidente: siamo di fronte a un roster di buoni giocatori ma senza stelle, cosa ormai inconsueta per le squadre di vertice della Lega. La transizione continua e passa attraverso le mani di Villanueva, Stuckey, Maxiell. Anche questo nucleo di giocatori, insieme ormai da diverse stagioni, sembra poter arrivare presto al canto del cigno, che significherebbe ripartire ancora da zero. Per questo motivo gli innesti di matricole come Kyle Singler e Middleton dovrebbe portare, nelle intenzioni del club, a una rapida ascesa verso i vertici della conference, prima che l’ennesima auto-distruzione possa essere innescata, regalando ai tifosi che da sempre gremiscono il Palace ulteriori stagioni di oblio.
Pronostico: 44-38
Milwaukee Bucks
E’ stato senza ombra di dubbio un piacere per gli occhi di tutti gli appassionati veder giocare i Bucks nelle ultime stagioni. Uno stile molto europeo fatto di tanta circolazione di palla e spaziature, penetra-e-scarica e tiri aperti: è sembrato spesso di veder giocare una squadra di vertice di Eurolega, inserita però in un contesto come quello americano dove purtroppo il “bel gioco” non è sempre sinonimo di risultati. Con questo gruppo era probabilmente impensabile raggiungere vette che nella conference appartengono negli ultimi anni a Bulls, Heat, Celtics e Magic. La presenza nel ruolo di point-guard di Brandon Jennings garantisce spettacolo, punti ed elettricità, Dalembert, Dunleavy e Gooden portano esperienza e fisicità nei pressi del canestro, mentre Monta Ellis dovrebbe garantire punti e un binomio con Jennings davvero interessante, visto però solo a tratti dall’arrivo dell’ex Warrior nella città di Fonzie. Ilyasova si è dimostrato un’autentica sorpresa e molte franchigie l’hanno cercato nell’ultima estate, ma i Bucks, probabilmente non solleticati da offerte particolarmente stimolanti, hanno deciso di tenerlo. La squadra continua a essere di buona qualità, ma anche qui è difficile pronosticarle futuri successi, leggi: arrivare in fondo ai playoffs, almeno ad est.
Pronostico: 41-41
Cleveland Cavaliers
Ah poveri tifosi di Cleveland. Da finalisti NBA grazie al prodotto di casa LeBron James (e poco altro, giova ricordarlo) siamo tornati al “mistake on the lake” che gli abitanti dell’Ohio proprio non sopportano. Varejao e CJ Miles sono gli unici giocatori con vera esperienza NBA nel roster dei Cavs, tutto il resto è un insieme di giovani di belle speranze che ancora devono dimostrare di poterci stare a questo livello, Kyrie Irving compreso. Luke Walton proverà a dargli una mano, per quanto debba prima togliersi la ruggine accumulata nelle annate passate a fare la cheerleader sulla panchina dei Lakers. Tra rookies e sophomores si potrebbe giocare una gara di quelle previste nell’All-Star Weekend, vista la cospicua presenza di giocatori al primo o massimo secondo anno, ma tutto questo non dà ovviamente immediate garanzie di risalire quella classifica che ultimamente è tornata ad essere inguardabile per tutti i fans della Q Arena.
Pronostico: 30-52
Andrea Pontremoli
@A_P_Official