Se Oklahoma City punta su miglioramenti “interni” per aumentare il proprio valore e migliorare il risultato della scorsa stagione – migliorabile per inciso solo con la vittoria dell’anello – e da Spurs e Celtics non possiamo attenderci più di un colpo di coda dato da orgoglio e esperienza, restano i Miami Heat gli autentici favoriti al titolo 2012-2013, implosioni o meno dei Lakers a parte.
Miami Heat
La squadra di South Beach punta decisa al bis, dopo essersi tolta dalla spalla una scimmia che sembrava più ingombrante di King Kong. La formazione costruita da Pat Riley appare come un’autentica corazzata, una formazione all-star che ha aggiunto niente meno che Ray Allen al suo arsenale che ora sembra essere illimitato per soluzioni e completezza. Da non sottovalutare anche l’addizione di Rashard Lewis che in questo contesto non dovrà cantare e portare la croce, come in altre tappe della sua carriera, ma saper essere il giocatore di complemento che alternandosi col resto del supporting cast può dare quel qualcosa in più a Miami. Questo soprattutto in regular season, facendo rifiatare i titolari e permettendo agli Heat di non perdere colpi, in vista della scalata al miglior record della Lega, indispensabile poi per giocarsi eventuali gare 7 dei playoffs in casa. Come si dice in questi casi: il titolo possono perderlo solo loro.
Pronostico: 60-22
Atlanta Hawks
Dopo tanti anni gli Hawks sembravano avere un piano e stavano accumulando stagione dopo stagione l’esperienza necessaria a raggiungere vette più alte della classica eliminazione ai primi turni di post-season. Il gruppo invece è stato smembrato con la partenza di Joe Johnson, e l’arrivo di Devin Harris non riempirà il vuoto lasciato dall’ex-Celtic. Josh Smith e Al Horford saranno i pilastri della squadra, con Pachulia ottimo complemento e Jeff Teague pronto a dare il suo contributo. Il reparto dietro, in particolare, troverà più minuti data l’assenza di Johnson e dovrà essere in grado di portare punti soprattutto in campo aperto, modalità di gioco che sembra la più congeniale a un team solido sotto il proprio tabellone e che per questo dovrebbe preferire un basket fatto di aggressività e corsa.
Pronostico: 48-34
Orlando Magic
Al momento la barzelletta dell’estate NBA sono loro. La telenovela Dwight Howard ha visto andare in scena – finalmente! – la sua ultima puntata, ma nei titoli di coda non si notano tutti sti attori di livello, in grado di prenderne il posto e continuare a tenere i Magic ai livelli degli ultimi anni. Orlando ha avuto per mesi i GM delle altre 29 franchigie ai propri piedi, o meglio, alla propria porta. Non è credibile che l’unica vera possibilità di scambiare Howard sia stata quella che ha visto arrivare in cambio così poco talento. Se l’idea poi è un’altra…io non l’ho capita. Vedremo nell’immediato futuro, diciamo entro la dead-line dell’All-Star Game. Al momento Afflalo è da considerarsi quel buon giocatore visto a Denver, niente più. Turkoglu sembra essere un peso invece che una soluzione al gioco della squadra, e i veterani Harrington e Q-Richardson gente che in Florida è venuta per svernare e chiudere placidamente una carriera senza particolari picchi. Così composto, il team, sembra in difficoltà tanto da rischiare di non raggiungere nemmeno il 50% di vittorie che al momento mi sento di pronosticargli.
Pronostico: 41-41
Washington Wizards
Con Nene e Okafor i Wizards sembrano essersi sistemati sotto canestro e la squadra continuerà ad essere nelle mani di John Wall. Ariza potrà dare un contributo importante, e questo è quello che si aspetta di sicuro lo staff tecnico. Martell Webster è un altro giocatore sul quale i “capitolini” puntano molto, in un mix sulla carta ben congeniato tra veterani e giovani promesse da far crescere e valorizzare. Sarà in fin dei conti un’altra stagione interlocutoria o ci possiamo aspettare che Washington diventi la sorpresa di questa regular season? Qualcuno sostiene ancora che nella Eastern Conference tutto sia possibile, ma a Babbo Natale – beati loro – credono ancora e solo i bimbi.
Pronostico: 38-44
Charlotte Bobcats
Detto e ridetto: non tutti i Maradona (o Jordan in questo caso) del mondo diventano poi obbligatoriamente dei geni una volta appese le scarpe al chiodo, che vogliano fare gli allenatori o, come nel caso di “Sua Maestà”, i dirigenti. Altri in entrambe le vesti si sono resi ridicoli agli occhi degli appassionati, tanto da annebbiarne il ricordo di grandissimi del parquet, vedi ad esempio Isiah Thomas, che però almeno occhio per il talento l’ha sempre avuto! Nel caso dei Bobcats lo spazio ai giovani verrà dato fin da subito, anche perchè non avrebbe senso continuare a far giocare gente come DeSagana Diop o Brendan Haywood, che la pagnotta se la sono ormai assicurata, per loro e future generazioni. Via libera quindi a Kemba Walker, Kidd-Gilchrist (soprattutto!) e Josh Owens, senza scordarsi di Ben Gordon che un paio di W in più te le può sempre regalare. A meno che il piano – se ce n’è uno, in questo caso – sia ancora quello di arrivare in fondo alla classifica, traguardo che in ogni caso potrebbe essere raggiunto senza particolari sforzi.
Pronostico: 30-52
Andrea Pontremoli
@A_P_Official