Il bello arriva quando meno te lo aspetti. La presenza incerta di Wells dopo linfortunio, la febbre di Freeman, i dolori di Young e di Tourè e la botta al naso di Mokongo sembravano aver già scritto in precedenza la partita dellUpea con la VidiVici. Ma nel basket non si sa mai, ogni partita ha una storia a sé. Anche questa sera un colpo inaspettato, un colpo a sorpresa dopo quello del mezzogiorno scafatese su Milano. Capo dOrlando viene da 3 sconfitte consecutive che hanno bruciato molto e hanno influito negativamente sullanimo della squadra e anche dei tifosi, la Virtus è reduce da una sconfitta al Pianella di Cantù, che ci poteva stare, ma ha in un certo modo fatto suonare il campanello dallarme a Markovski e co. che avevano appena mancato la vittoria nella finale di Coppa Italia giocata in casa.
Detto già degli acciacchi in casa paladina, lOrlandina scende in campo senza nulla da perdere, tentando di riagganciarsi al carro da cui si è staccata e di allontanarsi dagli inseguitori, che fanno paura, ma ancora non preoccupano.
Il quintetto non vede il francesino Mokongo, ma cè Leo Busca a comandare la squadra, seguito da Young, Tourè e Francis; Markovski mette in campo Best, che durante la settimana aveva dichiarato di non sentirsi a posto fisicamente, Blizzard, Drejer, Michelori e Lang.
La partita inizia con ritmi bassissimi, gioco lento e noioso, e mostra unOrlandina con il solo Young a comandare lattacco, e una Virtus poco sicura di sé con Drejer che si vede stoppato due volte nella stessa azione da Tourè e che ha difficoltà a batterlo. La gara non si sbilancia da nessuna delle due parti: Best mette qualche canestro di esperienza, sfruttando il pick and roll e andando subito in arresto e tiro dalla media, Young forza qualche tiro di troppo dallaltro lato, addossandosi troppa responsabilità e attirando su di lui la difesa degli uomini in casacca nera. Col 15-17 si chiude la prima frazione di gioco: Francis rimane insolitamente in campo per tutto il quarto, Fevola fa rifiatare Wells e dà una mano in difesa.
Il gioco riprende e prendono parte alla gara anche Rush e Mokongo, mentre Freeman rimane ancora in panchina perché non è in condizioni di entrare; il gioco è ancora brutto e forse solo una lunga pausa può risolvere la situazione. Un parziale di 7-1 porta in vantaggio lUpea di 3 lunghezze, ma la Virtus è brava a ritornare con una tripla di Vukcevic e una schiacciata di Crosariol: i primi 20 vedono un risultato di estrema parità, sul 32-32.
Il terzo quarto vuole una svolta, sia al gioco che al risultato: nessuna delle due squadre vuole mollare però, quindi il punteggio rimane sempre in bilico, mentre lo spettacolo prende piede e così anche Wells(12 punti, 10 rimbalzi) e Tourè(15 punti, 5 rimbalzi, 4 stoppate e 8 falli subiti) entrano in gara con dei tiri importanti. Busca continua ad acquisire padronanza nel gioco e comincia a prendersi tiri importanti, buttandosi dentro e trovando canestri insoliti per il suo tipo di gioco: il play di Padova però, dimostra ancora una volta che quelle poche volte che tira, la palla và spesso dentro. Per la Virtus invece funziona decisamente meglio Crosariol di Lang, Blizzard(12 punti finali, 3/3 da due, 2/6 da tre) è il miglior realizzatore di fine terzo quarto con 10 punti, mentre Vukcevic mette unaltra tripla e un canestro da due.
Finito il terzo quarto ancora in parità(47-47), nellultima frazione di gioco i bolognesi vanno avanti un paio di volte ma non riescono mai a compiere lo stacco decisivo: ne approfitta lUpea che con Young(19 punti, 7 rimbalzi, 8 falli subiti) può così tentare lallungo. Il newyorkese trova un canestro impossibile e dopo una grande azione difensiva, è Donzell Rush a risultare decisivo con 2 punti. Il coach macedone chiama timeout e cerca di scuotere i suoi, ma non è facile combattere contro una squadra e un pubblico carichissimo che sente di poter portare a casa la vittoria. Ed è proprio così: gli attacchi virtussini non vanno(tiro da tre sbagliato di Blizzard, errore da sotto di Best) e lUpea arriva vincitrice al traguardo per 65-57.
Da sottolineare anche gli 11 tiri realizzati in seconda opportunità dalla Virtus, dovuti anche ai 12 rimbalzi offensivi catturati, e la grossa differenza nella valutazione globale di squadra(83 a 46 a favore dei siciliani), caratterizzata soprattutto dalla bassa percentuale di tiro delle V(24/68, 35%).
I due punti di oggi permettono ai paladini di arrivare a 20 e di staccarsi ulteriormente da Avellino e Reggio Emilia che, perdendo, rimangono a 8 lunghezze; a 20 punti ci sono anche Scafati e Cantù, mentre davanti rimane salda in prima posizione la Montepaschi Siena, ora a +6 sulla VidiVici, che a sua volta è seguita a 26 punti dallArmani Jeans Milano(che oggi ha sprecato a Scafati loccasione del possibile aggangi), a 24 da Benetton e Napoli e a 22 dal terzetto formato da Montegranaro, Varese e Roma, che rappresenta la soglia dei playoff.
[b]Sergio Librizzi[/b]