He can score from everywhere è ormai una frase che campeggia su molti scouting report degli avversari dei Raptors e non viene affiancata solo al nome di Chris Bosh, ma anche a quello di Andrea Bargnani.
Le testate locali rincarano poi la dose, accostandolo per caratteristiche tecniche e fisiche, a Dirk Nowitzki, evidenziandone la sua capacità di un gioco interno ed esterno efficace, benchè ancora lontano dai livelli del tedesco. Quello che lo separa ancora dalleccellenza offensiva è un gioco degno di tale nome spalle a canestro e un maggior utilizzo del cosiddetto in-between game, variabile atta a sfruttare la sua pericolosità perimetrale.
E bello da vedere, ha dei movimenti fluidissimi e un jumper di efficacia incredibile, ma quello che mi piace di più del Bargnani ultimo modello è la sua aggressività nel portare la palla verso il ferro. Io lo invito a cercare più spesso la penetrazione, utilizzando il suo efficacissimo pump-fake per crearsi spazio. Dice Chris Bosh.
Aumenta ogni giorno di più il credito guadagnato allinterno dello spogliatoio da parte della stella romana, che sembra però ancora soffrire un po quando la squadra è in mano a Ford. La gestione un po frenetica di TJ, spesso manda in confusione il Mago che si trova ad occupare posizioni intasate, oppure ad essere in una zona non pericolosa. Nellultimo periodo, però, con lascesa delle quotazioni di Josè Calderon, anche il Mago è riuscito a trovare spazi e tempi giusti, perché spesso viene coinvolto, proprio con lo spagnolo, in pick and roll e pick and pop, che costringono le difese avversarie, ad innescare forsennate rotazioni, dalle quali nasce una positiva circolazione del pallone e buoni tiri, spesso per MP3 (Morris Peterson dnr) piazzato sul lato debole.
Questa escalation di prestazioni e di presenza sul campo sono valsi al nostro ragazzo il premio di Rookie del mese di gennaio assieme a Brandon Roy. 11.1 punti e 3,6 rimbalzi a partita, uniti ai 23,2 minuti di media lo proiettano sulle alte vette delle statistiche made in rookies.
Anche in difesa si possono notare buoni miglioramenti, soprattutto nellanticipo con le sue lunghe braccia che gli permettono, previa la conquista di una buona posizione, di sporcare diversi passaggi. Soffre ancora il cosiddetto bump di quasi tutte le ali forti della lega, a causa di un fisico ancora piuttosto gracile per il ruolo, ma prova a farsi valere con lintimidazione e la mobilità laterale.
Un altro problema assolutamente da correggere è la posizione che occupa, una volta partito il tiro dellesterno avversario. E quasi sempre tagliato fuori dal suo avversario, che riesce ad avere spesso una posizione più interna per catturare la palla, o perlomeno rendergli la vita molto difficile.
Tra tutte questa piccole lacune rimane la sua innata capacità di stoppata, unita ad un tempismo ed un atletismo fuori dal comune. Come ben sanno ormai i vari Odom e co. il Mago è diventato uno dalla stoppata facile, che arriva anche nei momenti decisivi, proprio come successo contro il fuoriclasse dei Lakers. Gli arbitri hanno cominciato a concedergli qualcosa in più conoscendo il suo tempismo per la stoppata e ora anche lo stesso Andrea può sentirsi più sicuro nel cercare il contatto e prendere il tempo per la ricevuta dinvito.
I media e i tifosi hanno notato ed apprezzato i progressi del Mago nella totalità del suo gioco e stanno cominciando ad innamorarsi delle sue qualità, investendolo con paragoni illustri e analisi lusinghiere. Il fatto che sia stato comparato al semisconosciuto Nowitzki del primo anno, è quasi uninvestitura sul suo futuro e un attestato di considerazione e stima.
Questa investitura lascia il tempo che trova perché è ancora presto capire se e quando potrà arrivare al livello di Dirk, ma una cosa è certa: con la convocazione in pompa magna alla partita delle stelle versione rookies e la guadagnata considerazione degli addetti ai lavori, stiamo parlando di un grande prospetto in grado di esplodere nel medio-breve periodo.
Se al di là delloceano è ancora un prospetto, per noi qui in Italia è già una certezza e siamo sicuri che potrà essere una pedina fondamentale per la compagine di Recalcati.
Riguardo alla sua avventura in maglia azzurra è stato interrogato Maurizio Gherardini che non ha avuto dubbi: [i]Andrea non ha potuto unirsi alla nazionale la scorsa estate perché al suo primo anno doveva preparasi al meglio per la lunga e stressante stagione NBA, che avrebbe sancito un punto cruciale della sua carriera. Aveva bisogno di allenarsi ma anche riposare e quindi gli è stato impossibile unirsi agli azzurri mondiali. Dalla prossima estate Andrea potrà sicuramente unirsi al gruppo di Recalcati, che ha già manifestato la sua voglia di portarlo con sé. Se poi pensiamo che ad aspettarlo cè un mix di giovani rampanti come Gallinari (forse) e Belinelli, assieme a veterani di indubbio valore come Soragna e Rocca possiamo ben sperare per la nostra nazionale.[/i]
A proposito di giovani ruspantisui forum dei Raptors e non comincia a comparire il nome anche di Danilo Gallinari per un futuro che potrebbe vedere addirittura due italiani di livello assoluto nella stessa squadra Nba da protagonisti
Non corriamo, per ora cè il Mago e il suo processo per diventare una stella di prima grandezza. Godiamocelo.