AVELLINO – Non serve cambiare. La musica in casa Sidigas non cambia, si spera che l’ingresso ora di Chase possa davvero far mutare il corso della storia della franchigia irpina, che, al momento rischia seriamente la retrocessione. Pesa eccome l’assenza di Warren e la solita mancanza di Hardy, ma non sono nè devono essere queste le giustificazioni di un gruppo che comunque ha giocatori di talento.
Il primo quarto ha dimostrato il cuore della Sidigas, con capitan Spinelli a guidare la truppa e il solo Chrysisopoulos a contrastarla. i punti del greco non permettono ai lupi di scappare, ci penso poi Brackins, stasera in formato Nba e Mavunga a lavorare in vernice e ristabilire le cose. L’ottimo avvio di Shakur abile più a servire i compagni che a finalizzare, nonchè la manco calda di Richardson illudono il pubblico di casa sul 17-13, ma la rispota piemontese è affidata alle mani di Trey Johnson che fa vedere di essere tutt’altra cosa rispetto al tagliato Moore. Il primo quarto si conclude 20-16 per Avellino, ma questo sarà l’ultimo vero e proprio sussulto degli uomini ora affidati a Tucci che piano piano perderanno possesso del campo, soccombendo all’armata biancorossa che diventa un rullo compressore. Ai muscoli di Ebi, finalmente in condizioni ottimali, in vernice, risponde la mano di Chrisysopoulos, che con la sua tripla gira l’inerzia della gara. Johnson si dimostra ottimo assistman e tuttofare ineguagliabile, spingendo i suoi al vantaggio al 15′ (22-25).
Mentre Avellino continua a forzare e a giocare male in attacco, Mavunga chiude un parziale di 9-0 tutto a favore dei ragazzi di Cancellieri, costringendo Tucci al timeout. Ne esce fuori un Jeremy Richardson ancora caldo e ispirato con 5 punti in un amen che scuotono gli irpini, ma proprio mentre l’inerzia sta per rigirare nuovamente è ancora Chrysisopoulos a prendere per mano i suoi con la seconda tripla della sua serata. Qui sale in cattedra la batteria di lunghi biellese, con Jurak a fare il lavoro sporco, Brackins a metterci il fioretto e Mavunga a dare potenza e solidità. Un altro 7-2 su cui Avellino reagisce più di nervosismo che di testa, affidandosi alle zingarate di Shakur che carica a testa bassa. L’ultimo minuto di fatto segna la gara, con Robinson che prima segna dalla lunga, poi si prende anche il centro dell’area; sull’ultima occasione del quarto, brutta persa di Richardson punita opportunamente da Trey Johnson e alla pausa lunga siamo 35-41.
Tucci prova a scuotere i suoi che rientrano in campo carichi, come dimostra la schiacciata in apertura del “sindaco” Johnson. Dire che Jurak sia un giocatore che lotta, sarebbe dire poco. Nella stessa azione riesce nell’impresa di sbagliare tre volte e di prendere tre rimbalzi nel traffico, pur in mezzo a gente che gli da parecchi centimetri. E’ il cuore dell’angelico a respingere le minacce biancoverdi. E’ proprio Jurak con 3 canestri di fila a tenere in piedi l’Angelico, che sembra non avere la stessa fluidità del primo tempo in attacco. Dragovic, autore di una partita davvero poco positiva, si risveglia dal suo torpore con la tripla che al 25′ porta i suoi al -1 (46-47) su assist di un commovente Spinelli, ma qui la Sidigas si spegne, arenandosi in palle perse e conclusioni forzate. Trey Johnson ne approfitta e si fionda a canestro da ogni posizione. Qui è ottima la scelta di cancellieri di affidare i palloni sempre alle mani di Robinson, che dimostra grande lettura e ottima visione di gioco. I suoi 4 punti e il finale di quarto marcato Brackins, portano a 7 le lunghezze di vantaggio ospiti alla terza sirena. La tripla dello stesso ex Sixers in apertura di quarto periodo suona un po’ come una sentenza di cassazione per la Sidigas, che ritrova dopo un’etrenità i canestri di Richardson, annullato dalla difesa rossoblu. Mavunga fa la voce grossa in verncie, innestando un duello molto acceso con Ebi, ma il vero protagonista continua a essere Brackins che continua a impreversare dentro e fuori l’area, facendo saltare ogni possibile contromossa difensiva su di lui. Sarà solo lui a segnare per i restanti 2 minuti, allungano fino al +13 e divenendo un vero incubo per tutti i ragazzi in maglia biancoverde. La gara è in ghiaccio, Richardson prova a riportare i suoi sotto fino al -8, ma manca troppo poco e Mavunga chiude ogni speranza con due facili layup. Il finale recita 74-82, con Biella che sale a quota 4 agganciando proprio Avellino che spera di avere buone nuove dagli acquisti e dalla rivoluzione che attende il gioc della squadra di Tucci.
SIDIGAS AVELLINO – ANGELICO BIELLA 74-82 ( 20-16; 35-41; 54-61)
MVP: Chrysisopoulos per il primo tempo, Brackins per il secondo, ma tutti i ragazzi di Cancellieri meriterebbero qualcosa.
WVP: Dragovic, alla seconda partita consecutiva in cui ci ha preso ben poco.
Domenico Landoldo