VERONA – Conferma la legge del PalaOlimpia la Tezenis Verona, che batte la Biancoblu Bologna per 80-69 al termine di una sfida molto intensa e mantiene imbattuto il terreno amico. L’avversario conferma di trovarsi meritatamente in testa alla classifica, non molla mai di un centimetro per tutti e 40 i minuti, trovando però sulla sua strada una squadra ai massimi livelli di grinta e concentrazione. Ogni giocatore in maglia gialloblù porta il proprio contributo, con Lawal e McConnell sugli scudi oltre ad un Ghersetti che chiude a doppia mandata l’area scaligera, mentre Bologna è guidata dal solito Cournooh formato PalaOlimpia ma alla fine ha troppo poco da Harris e Mosley. Gli oltre 2500 spettatori, e chissà se l’aumento è dovuto al ritorno alla domenica o al richiamo del nome Bologna, tornano sicuramente a casa soddisfatti.
Quintetto senza stranieri per Salieri con Cournooh-Verri-Pecile-Cutolo-Pini, ancora Boscagin assieme ai soliti Westbrook, McConnell, Ghersetti e Lawal per Ramagli.
L’inizio è di marca bolognese, con il pressing avversario a mandare in tilt l’attacco scaligero ed un Cutolo sugli scudi a propiziare la prima mini-fuga per lo 0-5. Verona ha qualcosa solo da McConnell, tanto più che Westbrook si autoesclude subito dalla contesa commettendo due falli, e quando entra in partita anche Cournooh la Biancoblu può ergersi sul 6-13. L’applauditissimo esordio stagionale di Ganeto dà una piccola scossa mentale alla squadra e anche nel punteggio con il torinese a trovare subito il canestro da fuori, Chessa lo segue e Verona è di nuovo in partita. Pecile e compagni devono giocoforza rifiatare, la Tezenis non ne approfitta fino in fondo nonostante 6 recuperi di un super Ghersetti pur portandosi in vantaggio fino al controsorpasso del surfista sulla sirena per il 16-17.
Difese ancora sugli scudi nel secondo quarto, con Boscagin unico a prendersi iniziative per Verona trovando punti dalla lunetta. Bologna per contro colpisce molto a salve da fuori e così basta qualche tiro libero di McConnell per andare 25-22, la contesa si alza un po’ di livello negli ultimi tre minuti di periodo con il solito Cournooh inarrestabile sui tagli in area scaligera a replicare ad un Lawal che sfrutta la superiorità fisica su Pini. Si va al riposo sul 34-30, Verona soffre a rimbalzo ma si mantiene avanti grazie alle pessime percentuali ospiti e alle palle recuperate.
La Tezenis prova a correre un po’ ad inizio terzo periodo, tenta anche di scappare via andando sul 38-30 ma sono i soliti Cournooh e Pecile a rispondere. Sunshine cerca prima di inventare per i compagni con risultati alterni, ma è un suo assist a mandare a schiacciare Mosley per il 45-40 a quattro minuti dalla fine. Pure Drenovac è incisivo per la prima volta quest’anno, Bologna torna anche a -1 con il suo contributo ma la tripla di un Boscagin stasera letale la ricaccia indietro, permettendo a Verona di arrivare all’ultimo riposo sul 55-49.
Westbrook potrebbe chiuderla ma ha le polveri bagnate, la difesa però è sempre incisiva e Lawal e Da Ros controllano i tabelloni firmando il 64-54 a rimbalzo d’attacco. Bologna però non muore mai, che sia un tiro da 4 di Vitali o un canestro da fuori di Pecile a replicare a una tripla da otto metri di Da Ros la Biancoblu sembra intenzionata a restare in partita fino alla fine. Così non basta nemmeno l’alleyoop McConnell-Westbrook per il 71-61 a quattro minuti dalla fine, passano due giri di lancette e due triple di Harris han riportato il punteggio sul 71-69, prima che Westbrook dopo un’azione d’attacco infinita con cinque possessi consecutivi firmi il +4 in entrata. Si entra ormai nell’ultimo minuto, una schiacciata di Lawal e uno 0/3 ai liberi di Harris mettono la parola fine, Verona dilaga addirittura fino ad un 80-69 sicuramente ingiusto per quanto si è visto in campo.
TEZENIS VERONA – BIANCOBLU BOLOGNA 80-69 (16-17,18-13,21-19,25-20)
Sala Stampa
Ramagli
Una bella partita, vera, tosta, intensa, sanguigna, di quelle vere come piacciono a noi veri. Grandi complimenti a noi ma anche agli avversari, che sono una squadra eccellente senza eccellere in nessuna statistica. Sono forti perché hanno giocatori intelligenti, un allenatore intelligente, grande spirito e grandi qualità morali e la forza di giocare sempre la loro pallacanestro. Li abbiamo battuti perché siamo forti anche noi, abbiamo avuto la forza di rimanere sempre avanti e di condurre pur sapendo che solo nel finale si sarebbe decisa, che non avevamo fatto ancora nulla.
Per essere più tecnici, la partita è girata quando il controllo dei rimbalzi è finito in mano nostra.Verona non è mai calata di tensione perché sapeva che di fronte aveva una bestia che non muore mai per quanto scalci e colpisci, non certo l’atteggiamento avuto contro Capo d’Orlando. Contro di loro ci siamo specchiati, ci siamo guardati e alla fine Narciso può anche affogare. Un po’ come contro Brescia, dove ci siamo quasi stupiti del fatto che gli avversari non mollassero, non volessero lasciare.
Una partita molto tattica e con molti cambi, come è nel modo di allenare di Stefano che propone una pallacanestro pensata e non buttata sul tavolo. Organizzare tutto fin nei dettagli, in modo che ogni cambio sia un tuo vantaggio e non uno svantaggio: la cosa legittima ancora di più il nostro successo, abbiamo giocato la nostra pallacanestro. Abbiamo capito che gli avversari possono cambiare difesa senza che lo facciamo noi. Ho scelto poi una zona un po’ “finta” per spegnere il loro pick’n’roll centrale che dava canestri facili, che prevedeva comunque grande pressione sugli esterni. Una cosa che tra l’altro ci siamo inventati, non amo piangere ma le condizioni di Lawal, Chessa e Ganeto le avete viste tutti. Gabriele si è rifatto male dopo cinque minuti e non l’ho rischiato.
Salieri
Una partita che Verona ha vinto meritatamente perché ha sempre condotto l’incontro. Noi abbiamo fatto un buonissimo primo quarto, dove potevamo avere qualche punto in più di vantaggio e dove siamo riusciti ad imbrigliare il gioco di attacco di quella che è una delle più forti del campionato. Abbiamo perso sotto canestro, dove hanno preso tanti rimbalzi offensivi sanguinosi soprattutto nel finale. Sono contento dei miei giocatori perché non hanno mollato mai fino all’ultimo, l’avevamo riaperta poi ci sono stati ad esempio il canestro di Da Ros ed i liberi sbagliati di Harris. Ho visto una buona prova di carattere, chiaro che si può migliorare individualmente ma confrontandoci con una squadra di questo livello ho visto il nostro valore.
Verona con la propria fisicità ci ha costretto a tirare tanto da tre punti, chiudendo l’area e non dandoci spazio in quella zona lì. Lo scarto finale non rispecchia quello che è stata la partita.
Gli italiani sono state l’asse portante della squadra, oggi Lawal si è fatto sentire molto sotto canestro ed Harris a parte la fiammata finale ha dato poco. Sarà uno stimolo per loro a fare bene già da domenica prossima, soprattutto è necessario Harris ci dia quello per cui è stato preso.
Non credo si sia rotto nessun incantesimo, io ed i giocatori abbiamo sempre tenuto i piedi per terra e sappiamo quanto valiamo e quale campionato andiamo ad affrontare. Le cinque vittorie ci hanno dato splendore, la squadra sta bene in campo ma anche dopo oggi l’atteggiamento deve rimanere lo stesso ed anzi la sconfitta deve essere stimolo a stare meglio. Come prima cosa dobbiamo vincere il più possibile, raggiungere il più presto la quota salvezza e poi si parlerà se c’è Napoli o no. Siamo qui a parlare di una partita bella e gagliarda.
McConnell
Siamo rimasti concentrati e non siamo caduti nei break in cui siamo caduti nelle partite precedenti. Oggi abbiamo giocato tutti bene, tutti insieme nessuno escluso, in quelle precedenti c’era sempre qualcuno in cui non faceva grandi prestazioni e qualche momento in cui l’attacco non girava. Non è comunque stata una partita perfetta, loro sono tornati sotto grazie a qualche nostra brutta difesa soprattutto sul pick’n’roll, dobbiamo ripulire dei dettagli e ripartire da questo e non dalla vittoria. Shane ha fatto capire cosa vuol dire energia, era su tutti i palloni, Da Ros ha spaccato la partita con quella tripla di 8 metri e Ghersetti ci ha tenuto su nel primo tempo.
Sono innamorato di Verona, una squadra fantastica, una città meravigliosa, un gruppo che ha voglia di giocare insieme.
MVP: in una serata in cui Westbrook è volenteroso ma litiga con il canestro e i lunghi sono giocoforza impegnati più a fare a sportellate che a cercare punti, è McConnell a prendere in mano l’attacco scaligero e guidarlo per tutti e 35 minuti in cui è in campo. Magari palleggiando qualche volta un po’ troppo, magari forzando qualcosa (sono infatti 6 le palle perse), ma trovando quasi sempre la scelta giusta quando conta e il canestro quando serve. Alla fine 20 punti, 5 assist, 7 falli subiti e una sensazione di controllo che dal tabellino non si vede.
WVP: era stato finora molto positivo, a tratti dominante sotto i tabelloni, stasera però Mosley incappa in un avversario che ha i suoi stessi mezzi atletici, stazza superiore e un’astuzia temprata da qualche battaglia in più sui campi europei. Così per lui scende il buio, non riuscendo mai ad incidere sotto i tabelloni e lasciandosi sfuggire i rimbalzi decisivi.
Lorenzo Peretti