Nostalgia, nostalgia canaglia cantavano Albano e Romina e questa datata canzone potrebbe essere il sottofondo musicale della stagione dei Nets.
Già la nostalgia, i Nets ed i loro tifosi entrando nella Continental Airlines Arena ed alzando la testa vedono i gonfaloni rappresentati le due vittorie della Eastern Conference(2002 e 2003), salvo poi perdere in finale Nba contro Lakers e Spurs,ed i quattro titoli divisionali vinti negli ultimi cinque anni, mica pizza e fichi
La stagione dei New Jersey Nets non è stata semplice per moltissimi motivi, che in seguito cercherò di analizzare, e penso che la si possa riassumere con tre parole: [b] incostanza, sfortuna e colpe[/b].
L[b] incostanza [/b]dei Nets può essere scissa in due sottoproblemi: lincostanza mentale e, forse quella più evidente, lincostanza in termini di risultati.
Lincostanza mentale è dovuta allatteggiamento dei giocatori sul parquet, nonostante Lawrence Frank predichi concentrazione per 48 minuti, i giocatori dei Nets, partendo dai loro leader in campo, troppo spesso cadono in futili errori, che in certe partite hanno compromesso il cammino verso la vittoria.
Come citato in precedenza, la non costanza nei risultati è molto più visibile, soprattutto se si da unocchiata al record, al momento 33-39 nettamente sotto il 50%, anche se ad est non è un grandissimo problema staccare un biglietto per i playoffs con lottavo piazzamento disponibile.
I Nets continuano ad alternare buone prestazioni a clamorose debacle degne di una squadra da Lottery, analizzando calendario e record possiamo notare la tremenda sinusoide dei risultati, infatti partendo dal mese di Febbraio i nostri hanno infilato: 3 sconfitte, 3 vittorie, altre 3 sconfitte, altre 3 vittorie, debacle di 5 partite(complice anche la road trip ad ovest), 2 vinte 1 persa, 1 vinta 2 perse, 2 buone vittorie, per poi arrivare allonorevole sconfitta dellaltra sera contro Detroit al Palace di Auborn Hill per 110-105.
Per quanto riguarda il gioco i Nets, secondo molti addetti ai lavori, sono tra le migliori squadre come playbook offensivo e come preparazione della partita; infatti coach Frank divora videocassette, si perché lui non ama i moderni dvd, sia della sua squadra che degli avversari, studiando ogni minimo particolare, salvo spesso notare che i suoi ragazzi in campo non applichino le indicazioni dettategli mandando in fumo le tattiche pre gara.
La [b] sfortuna[/b] è stata una componente sempre presente nella grigia stagione dei Nets, la dea bendata ha dato le spalle a Kidd e compagni, mietendo vittime sottoforma di infortuni più o meno gravi, la lista dei caduti è composta da Nenad Krstic(fuori per la stagione, ginocchio), Richard Jefferson(è stato fuori fino a Gennaio, caviglia operata) ed ora anche Vince Carter che nella recente partita coi Pistons ha risentito un dolore al ginocchio destro, ma che conta di giocare già nella prossima partita coi 76ers.
I Nets questa stagione hanno il vizio di perdere molto spesso i finali punto a punto, queste cose le potremmo perdonare a squadre giovani ed inesperte come Hawks e soci, ma con in campo gente del calibro di Kidd e Carter certe cose non dovrebbero neanche essere pensabili; infatti i Nets hanno perso 4 gare ai supplementari(vi ricordate quella contro i Phoenix Suns?) su 6 disputate ed in più hanno perso 8 gare con 2 o meno punti di distanza, cose che nel record di fine stagione pesano e non poco.
Come per ogni stagione no, si perché per i Nets questa è da classificarsi come stagione no, le [b] colpe[/b] vanno spartite tra tutti, magari non in eguale misura, ma in una franchigia sono tutti responsabili.
Il primo a fare mea culpa dovrebbe essere chi prende le decisioni come presidente, in questo caso Rod Thorn, il quale ha dichiarato al mondo di voler trasferire la squadra a Brooklyn, infischiandosene di quel che nel frattempo succedeva nelle Meadowlands, facendo trapelare la voglia di cedere Kidd e i dubbi sulla riconferma di Carter.
Scendendo la gerarchia della franchigia si arriva a coach Lawrance Frank, il suo lavoro è sempre stato stimato da colleghi ed addetti ai lavori, ma si sa che quando i risultati non arrivano tutti possono essere messi in discussione, tutti tranne coach Frank; infatti il giovane coach non è mai stato dato in pasto alla stampa dalla dirigenza Nets e tutto ciò è sintomo di fiducia e lungimiranza nei suoi confronti.
Dallallenatore si passa ai giocatori, Jason Kidd è stato ad un passo dai Lakers a Febbraio e i rapporti sia personali, divorzio dalla moglie, che con lo spogliatoio non sono sempre stati facilissimi. Jason, nonostante i problemi off court, non ha fatto mai mancare il suo apporto in campo, soprattutto nella metà campo offensiva, ma ai Nets serve un leader vocale nello spogliatoio che regoli la vita al suo interno ed a quanto sembra il buon Jason non sembra essere luomo giusto.
Il miglior marcatore dei Nets è Vince Carter che sta viaggiando a 24.9 punti a partita, il ruolo di leader potrebbe ricoprirlo lui, ma nella metà campo difensiva spesso e volentieri si risparmia, costringendo i compagni agli straordinari.
Il supporting cast non è certo dei migliori, ma quando è stato chiamato in causa ha quasi sempre risposto presente seppur con qualche ragionevole lacuna; Nachbar ha fatto dei grandi miglioramenti dovuti alla fiducia riposta in lui da tutto il coaching staff, lo sloveno ha inoltre sfoggiato un paio di giocate finite direttamente sul podio del courtside countdown di Nba action!
Il rookie Marcus Williams sta prendendo appunti su come si gestisca il playmaking da Jason Kidd, alternando buone giocate a pessime perse tipiche dellinesperienza e della giovane età.
Invece sono ottime le novità sotto i tabelloni, (no Collins è rimasto e credo rimarrà sempre il solito) infatti il numero 33, che risponde al nome di Mikki Moore, sta stupendo per reattività e concretezza, sta viaggiando ad ottime cifre e lampio minutaggio concessogli da Frank non fa che aumentare le chance che lamante dei serpenti, free agent a fine stagione, trovi un contratto migliore di quello attuale.
Il futuro non è roseo, ma neanche poi così nero, vi ricordo che i Nets giocano ad Est e soprattutto nellAtlantic, con buone soluzioni sul mercato, dove Thorn è un vero mastino, i Nets potranno farsi passare questa nostalgia di vittorie.
Di seguito la traduzione della lettera che Rod Thorn ha indirizzato, durante lAll Star Game, a tutti gli abbonati dei New Jersey Nets e dalla quale si può capire come era/è lo stato della franchigia:
Approfitto della pausa per lAll Star Game per farvi una visuale sullo stato della squadra e per dare uno sguardo al prosieguo della stagione.
Prima di tutto siamo insoddisfatti dellattuale record(25-29 al tempo in cui scriveva); purtroppo abbiamo subito numerosi infortuni, in particolare quelli occorsi a Nenad Krstic ed a Richard Jefferson, il nostro secondo e terzo miglior marcatore.
I nostri allenatori ed i nostri giocatori continueranno a lavorare duro per migliorare le nostre esecuzioni sia offensive che difensive, soprattutto nei finali di gara perchè abbiamo perso troppe partite a causa degli errori nel finale.
Vorrei assicuravi che ci sono state delle speculazioni durante il periodo precedente la deadline del 22 Febbraio, la nostra unica preoccupazione è quella di migliorare la squadra sia in breve che a lungo termine.
Infine abbiamo un buon numero di cose positive di cui essere compiaciuti, uno degli obiettivi della off season era quello di migliorare le nostre riserve; i nuovi arrivati come Williams, House, Boone, Adams e Moore stanno facendo un solido campionato e quando sono stati chiamati in quintetto hanno sempre dato il massimo se non di più. Con il ritorno di Jefferson a Marzo, siamo convinti di raggiungere i playoff in una buona posizione.
Spero di aver risposto a molte domande sullo stato della squadra, vi ringrazio del vostro supporto e spero che lultimo terzo della stagione sia migliore dei due precedenti.
Sinceri saluti,
Rod Thorn
President
Nets Basketball
Ultima cosa, lo giuro, ma vi siete accorti che il buon Rod non ha menzionato i nomi di Carter Vince ne di Kidd Jason?? Due indizi fanno una prova
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