Partiamo dalla fine, dalle parole di un Djordjevic frastornato ed amareggiato, che in sala stampa comincia con i doverosi e sinceri complimenti ad Avellino che gioca di squadra, con il giusto atteggiamento e le giuste facce, dove tutti lottano per vincere, per poi sterzare bruscamente sullatteggiamento svogliato ed inconcludente dei biancorossi, che aspettano lerrore dellavversario anziché provocarlo, che non lottano e che non si sono resi conto che il secondo posto in classifica è un obiettivo importante. Parziale scusante lassenza di Watson per un risentimento muscolare, ma nemmeno Sasha si appella più di tanto a questa mancanza.
Lallenatore milanese ha commesso alcuni errori tattici (Davison e Gallinari troppi minuti in panca, mentre un Calabria più dannoso della grandine è stato invece troppo a lungo sul parquet, a parere di chi scrive) ma ha sostanzialmente ragione: i padroni di casa sono apparsi molli, poco interessati a portare a casa una partita che in prospettiva futura (Eurolega inclusa) potrebbe risultare determinante.
Viceversa Boniciolli ha messo in campo una squadra abbastanza ordinata, che non gioca un basket scintillante ma dove ognuno, come detto, aiuta il compagno e fa quel che è nelle sue corde per conquistare la vittoria. Il coach dei lupi è apparso seccato, ovviamente, per i risultati conseguiti dalle dirette concorrenti, che hanno vanificato limpresa odierna; ha però espresso soddisfazione per la strepitosa vittoria conquistata al Palalido, ed ha lodato i suoi per leccellente girone di ritorno fin qui realizzato (6 vittorie su 11 partite), dicendosi fiducioso per i prossimi impegni.
Milano parte lentamente, ma Avellino ancor di più: 6-0 al 3, con Curry in panca a preservarsi dopo 2 falli precoci; biancorossi in controllo, con Davison a segnare 2 triple in pochi minuti per un 23-15 che chiude un primo quarto di gioco non certo entusiasmante; si segnalano, tra laltro, le difficoltà di Blair contro Jamison, e non solo per un plausibile ritardo di condizione di Giuseppone nostro.
Poca voglia ed ancor meno intensità in apertura del secondo periodo, Blair subisce fisicamente anche Dorkofikis e gli ospiti si avvicinano: ci pensa però Boniciolli a farsi affibbiare un tecnico per proteste, e Milano torna ad allungare: a metà frazione una tripla da 8 metri di Schultze scava un piccolo solco (9 punti) tra le due squadre. Pasticci ripetuti su ambo i fronti, miracolo di Blair (2/2) dalla linea, e bomba di Bulleri che manda tutti al riposo sul punteggio di 42-32.
La ripresa si apre con un festival degli orrori, Bulleri commette il suo terzo fallo al 4 e di fatto si esclude dalla tenzone; subito dopo un evanescente, irritante Blair stampa sul ferro la schiacciata, ribaltamento di fronte e Strong castiga da 3 per il 46-41. Milano latita ed Avellino ne approfitta per ricucire lo strappo con una bomba di Radulovic (22 punti, 7 rimbalzi, 25 di valutazione); Curry inventa un alleyhoop per Zimmermann che inchioda la schiacciata del sorpasso, poi il folletto newyorkese castiga da 3 punti: Davison pasticcia, commette fallo e si fa pure dare un tecnico, e si chiude un obbrobrioso terzo periodo sul 50-56 (8-24 il parziale del tempo).
Allinizio della quarta frazione lOlimpia accenna una reazione (più nervosa che tecnica) che non sortisce grandi effetti, Curry colpisce senza pietà, Bulleri prova a tenere a galla i suoi ma quando Dorkofikis piazza la tripla (58-65 al 5) si capisce che la gara è definitivamente segnata. Jamison fa il vuoto a rimbalzo mentre Blair subisce impassibile, Calabria continua a spadellare senza pietà (per chi guarda e soprattutto per sé stesso), mentre Strong segna il canestro della staffa (64-72) quando mancano 1 minuto e 50 secondi al termine.
Cè tempo per udire distintamente un coro di contestazione rivolto a Natali da parte di un gruppo di tifosi milanesi, poi la sirena finale con gli ospiti meritatamente vincitori (69-80) a salutare la cinquantina di aficionados al seguito, mentre per i padroni di casa luscita dal campo avviene a testa bassa, sotto le bordate di fischi provenienti dalla curva.
[b]Play of the game:[/b] La giocata del match è ovviamente di marca irpina, che nel pieno del parziale decisivo della terza frazione mostra un contropiede condotto da Curry che alza un alley-oop per Zimmermann che converte in schiacciata.
[b]numeri e commenti sparsi sulla partita….[/b]
1) unico in valutazione positiva per milano: Schultze, +1
2) Radulovic, 22 punti, 7 rimbalzi, 8 falli subiti, 3 recuperi, 25 di valutazione
3) Curry, 18 punti “silenziosi”; meno eclatante di quanto s’è detto finora, ma comunque interessante
4) Blair, ovvero dell’inutilità
5) Calabria, 2/10 al tiro: ormai è veramente arrivato al capolinea
6) Jamison, armadietto a 8 ante
7) Strong, nel nome l’uomo