Avere il miglior record NBA potrebbe non bastare ai [b]Dallas Mavericks (67-15)[/b] per ottenere una facile qualificazione al secondo turno dei Playoff ai danni dei [b]Golden State Warriors (42-40)[/b].
Il divario tra le due formazioni, guardando i bilanci vinte/perse, sembrerebbe non lasciare speranze ai più deboli (alla post-season per la prima volta dopo 12 anni).
Ed invece molti pensano che la serie sia ben più equilibrata di quanto non dicano le cifre, visto che i Warriors sono [b]3-0[/b] negli scontri diretti, e [b]Don Nelson[/b], creatore del sistema-Mavs, adesso siede sulla panchina avversaria.
Cè da dire che due vittorie su tre dei californiani sono frutto del momento particolare nel quale sono state giocate, ma l’unica veramente significativa nel cuore della stagione ha interrotto una striscia di 17 vittorie consecutive dei texani.
Don Nelson ha allenato i Mavericks fino a due anni fa. I vantaggi che porta alla sua squadra sono una profonda [b]conoscenza[/b] della psicologia di tutti gli [b]avversari[/b] e anche dellallenatore [b]Avery Johnson[/b]. Si prospetta quindi un appassionante duello tra i due coach, fatto di serie interminabili di mosse e contromosse.
Le due franchigie iniziano la serie con condizioni fisiche e psicologiche diverse:[b]Dallas[/b], già da tempo in possesso del [b]miglior record della Lega[/b],ha cercato di far riposare i propri uomini chiave. Non a caso, nelle ultime 10 partite le sconfitte sono state 4, molte se confrontate con il totale stagionale. Non si può certo parlare di squadra in flessione, ma solo di un [b]momento di riposo[/b] prima della parte più importante dellannata.
[b]Golden State[/b] è già al [b]massimo della condizione[/b], ed esprimono in questo momento il loro miglior gioco: 5 W consecutive per agguantare la qualificazione ai Playoff, 9 nelle ultime 10, 15 nelle ultime 20. Per unottava testa di serie nella post-season, sono i [b]presupposti ideali[/b] per ottenere qualche soddisfazione insperata.
Confrontando i [b]roster[/b] emergono notevoli differenze nella struttura delle squadre: i [b]Mavericks[/b] hanno una struttura più [b]tradizionale[/b], mentre i [b]Warriors[/b] sono formazione [b]bizzarra[/b], creatura di Don Nelson che ha saputo ottenere buoni risultati nel finale di stagione con un sistema particolare: un quintetto base composto da 4 guardie e unala!
Vediamo ruolo per ruolo i potenziali accoppiamenti: (giocatore Mavs giocatore Warriors):
– [b]Point Guard: Devin Harris – Baron Davis[/b]. Confronto favorevole ai [b]Warriors[/b]. Davis è giocatore di potenza, il leader della squadra della quale si assume le principali responsabilità, e ha già qualche buona esperienza di Playoff con gli Hornets.
Harris, ottimo difensore, dovrà dare il meglio di sè per arginare il Barone, visto che paga in fisicità rispetto al rivale. Potrà far valere però la sua velocità, soprattutto in attacco.
– [b]Shooting Guard: Jason Terry Monta Ellis[/b]. Qui il vantaggio è dalla parte dei [b]Mavs[/b]. Giocatore importantissimo nella chimica della squadra texana, la sua creatività e concretezza nei momenti più caldi hanno già risolto varie situazioni. Il suo compito è quello di aiutare Harris nello smistamento della palla e quello di realizzare punti, soprattutto nei momenti in cui il leader Nowitzki è chiuso dalle difese. Monta Ellis faticherà contro il più esperto e fisico dirimpettaio, nonostante sia reduce da un’ottima stagione.
– [b]Small Forward: Josh Howard Jason Richardson[/b]. Qui il talento è a favore del secondo, ma la stagione e limportanza nei [b]Mavericks[/b] dellex Wake Forest lo fanno considerare uno dei giocatori più determinanti della serie, se non della NBA intera. Secondo realizzatore della squadra, devastante nelle sue incursioni verso canestro, può rivelarsi preziosissimo per il suo apporto a rimbalzo ed anche in difesa.
Richardson porta una notevole capacità di segnare in vari modi, dal tiro da tre, alla penetrazione, allarresto e tiro, mentre è molto meno incisivo negli altri aspetti del gioco. Reduce da diversi infortuni durante larco dellannata, ha però risolto alcune partite.
– [b]Power Forward: Dirk Nowitzki Stephen Jackson[/b]. Confronto inesistente. Il tedesco è candidato al titolo di MVP. I Mavericks arriveranno fin dove sarà capace di portarli e parlare di titolo non è per nulla unesagerazione. Jackson poco potrà contro di lui: laccoppiamento pare proprio inadeguato per via della differenza di statura e del tipo diverso di gioco che i due hanno.
– [b]Center: Erick Dampier Al Harrington[/b]. Matchup problematico per Dallas. Harrington ha un ampio raggio dazione offensiva, mentre il secondo è un classico uomo darea. Dampier dovrà spesso uscire per impedire il tiro o arginare la penetrazione del giocatore dei [b]Warriors[/b], scoprendo i Mavs a rimbalzo. Inoltre in attacco dovrà rendersi pericoloso con regolarità, altrimenti il suo avversario potrà dedicarsi al raddoppio sistematico in aiuto difensivo ai suoi compagni.
– [b]Panchina:[/b] quella dei [b]Mavericks è profondissima[/b], con tanti uomini in grado di coprire diversi ruoli. I più importanti: [b]Jerry Stackhouse[/b] come cambio di Terry e Howard, DeSagana Diop come sostituto di Dampier, Devean George e Greg Buckner come coppia di specialisti difensivi col compito di contenere gli esterni più pericolosi. Austin Croshere saprà fornire minuti preziosi con tiro preciso e rimbalzi. Ci sarà anche Kevin Willis, 45enne reperto museale. Fornirà gioco duro e rimbalzi per pochi minuti se ce ne sarà bisogno.
Panchinari affidabili i Warriors ne hanno invece molti meno: potranno contribuire Matt Barnes tra gli esterni, Andris Biedrins sostituto di Harrington e [b]Michael Pietrus[/b], miglior difensore della squadra, sarà impiegato contro Nowitzki. A chiudere le rotazioni gli esterni Kelenna Azubuike e Josh Powell; ed Adonal Foyle tra i lunghi.
Ai [b]Mavericks[/b] per portare a casa la serie basterà mantenere la loro solita produzione offensiva, riconoscendo ed evitando le trappole difensive predisposte da Don Nelson, preparate ad hoc per giocatori che conosce molto bene.
Maggior attenzione dovrà essere posta alla [b]difesa[/b]: [/b]impedire ai Warriors la loro solita produzione offensiva[/b] credo possa essere la chiave pr per un tranquillo passaggio del turno.
Il gioco dei californiani è basato su alcuni concetti basilari: contropiede prima di tutto. Se ciò non è possibile si passa a semplici penetrazioni e scarichi verso i tiratori appostati sul perimetro. Se la serata di tiro è quella buona, possono battere chiunque.
La difesa di Dallas dovrà quindi adeguarsi: chiudere i contropiedi con gli esterni che non andranno a rimbalzo ed intasare larea per impedire facili incursioni verso canestro con relative conclusioni o passaggi per tiri ad alta percentuale, con i quali Golden State può uccidere le partite.
Qui elencate date e orari dei confronti:
[b]G1[/b] Domenica 22 aprile @ Dallas
[b]G2[/b] Mercoledì 25 aprile @ Dallas
[b]G3[/b] Venerdì 27 aprile @ Golden State
[b]G4[/b] Domenica 29 aprile @ Golden State
[b]G5*[/b] Martedì 1 maggio @ Dallas
[b]G6*[/b] Giovedì 3 maggio @ Golden State
[b]G7*[/b] Sabato 6 maggio @ Dallas
* Se necessarie