Neanche il tempo di riflettere sul bilancio finale della prima fase, ed eccoci già -tra un panettone, un brindisi e del carbone- a ragionare sulle prospettive dopo i primi due turni della seconda fase.
La primissima impressione è che il nuovo “format”, oltre a consentire recuperi e cedimenti (l’anno scorso partire con 0-2 era quasi una condanna, oggi giustamente Pianigiani ragiona più in termini di recupero di fiducia che non sulla classifica), potrebbe rivelarsi davvero dispendioso: potenzialmente, le finaliste potrebbero arrivare a disputare 31 partite solo in Eurolega, molte delle quali di altissimo impegno fisico ed emotivo.
Non stupisce, quindi, l’altalena di risultati, col Vitoria zerbino fino a tre partite dalla fine della prima fase -e promosso solo grazie al già celebrato suicidio di Milano- che si ritrova nel secondo capitolo in testa con 2-0, e soprattutto che espugna Tel Aviv; o, viceversa, il Barcellona dominatore al primo giro, che ora fatica assai in campionato e perde non superando i 65 punti col Khimki.
In tutto questo, Siena ha ricominciato con un duplice botto ben in linea con gli spettacoli pirotecnici di fine anno. Vero, non si può certo parlare di sorpresa, visto il cammino complessivo in Europa (davvero non conta la sconfitta finale con quella squadra da codice fiscale del Gdynia) ed il salto qualitativo nel gioco esibito anche in campionato; ma fatto sta che, se passare sul proprio campo col Maccabi rientra nei piani e nella logica, la meraviglia di Istanbul, segnando 98 punti alle difese schierate da Pianigiani (!), è un segnale per tutte le aspiranti alla Final Four.
Aggiungiamoci un Brown fermabile solo chiudendolo nella camera d’albergo: impressiona sì il 41 alla voce punti di Istambul, ed il 50 (gente! Cinquanta!!) di valutazione, ma non va dimenticato soprattutto che al Maccabi ne aveva già messi 19, e che per sovrappiù il buon Bobby ha aggiunto 7 (sette…) assist di media, tutto segno anche di continuità ad altissimo livello. Come già detto in passato, in maglia biancoverde hanno aggiunto un ingrediente che fa esplodere i play, ed il confronto diretto con McCallebb ha sancito il sorpasso individuale nel ranking europeo.
In prospettiva, l’unico elemento forse non positivo per gli unici alfieri tricolori è proprio la partenza forte di Khimki e Vitoria, e lo zero alla casella “vinte” di Maccabi e Fenerbahce. Infatti, anche se il cammino è ancora lungo, si sa che quando le outsiders sorprendono, e le favorite devono recuperare, la classifica si “schiaccia” rendendo tutto ancora più incerto. Così, tanto per dire, questa settimana propone un Maccabi-Fenerbahce che sa, se non di spareggio per rientrare in corsa, almeno di forte tensione per chi uscirà sconfitto; tanto più che il turno successivo vede una trasferta del Maccabi in casa Khimki che non promette nulla di buono per gli israeliani. Ed all’altro capo della classifica, mentre Vitoria può proseguire il suo percorso in casa col Besiktas (a questo punto, forse la più debole del girone) e poi è attesa da un Fenerbahce che a quel punto potrebbe essere disperato, Siena-Khimki di venerdì dovrebbe rappresentare per la vincente un trampolino di lancio ancor più elasticizzato.
L’altro girone sembra invece molto più definito nei valori, almeno dopo i primi due turni, a partire dal CSKA dominatore, con in più il “buon vecchio” Theo Papaloukas aggiunto per l’incombenza: diciamocelo, non uno che si vuole aver contro in una partita decisiva…
Tra le altre, si asside per il momento al vertice il Real, anche se favorito dalla doppia trasferta tedesca che gli ha offerto il calendario. Alle sue spalle, per ora, il poker Efes, Pana, Zalgiris e Malaga: tutti impegnati in una corsa che si preannuncia lunga ed equilibrata, forse con il Pana indietro di un passo per le ripercussioni che potrebbe avere la ormai conclamata crisi economica in cui versa il club.
Sembrano invece fuori dai giochi le tedesche, con il “nostro” Bodi Nachbar sempre più in evidenza individuale: magari giocare nel Brose di Bamberg aiuta a prendersi tiri in più, ma 19 al Real nella seconda fase di Eurolega sono sempre tanta roba.
Chiudiamo la rubrica quindicinale con l’amara constatazione del restare orfani di Cantù e Milano, con ben diversi meriti e colpe. Magari si troverà modo di spulciare qualche curiosità in salsa europea, e per intanto rinviamo i tifosi milanesi (e quelli che hanno voglia di farci due risate sopra) ad una “traduzione” di un’intervista a Proli…