[b]- IL CAMMINO DEL TAU VITORIA[/b]
Per la terza volta consecutiva il Tau approda alle Final Four di Eurolega e lo fa al termine di un cammino che ha conosciuto pochi momenti di difficoltà: prima fase conclusa con un record di dodici vittorie e due sole sconfitte (da segnalare una striscia di dieci successi consecutivi), percorso netto nella seconda fase con sei vittorie in altrettanti incontri, poco più di una formalità limpegno nei quarti contro lOlympiacos, chiuso sul 2-0 con uno scarto complessivo di trentuno punti..
La stagione è iniziata con Velimir Perasovic al timone ma problemi fisici del coach hanno costretto i baschi a sostituirlo con Boza Maljkovic, allenatore di grandissima esperienza ma che, ovviamente, non ha potuto dare unimpronta particolare al gioco del Tau; diciamo che loliata macchina basca non aveva comunque bisogno di essere settata in maniera particolare ma un personaggio del genere in panchina è sempre cosa gradita.
E pensare che il cammino europeo era cominciato non proprio in maniera fulgida a causa della pesante sconfitta subita al Pireo contro lOlympiacos (78-97), con i baschi che non potevano schierare il miglior Luis Scola e tutti conoscono limportanza dellargentino nelleconomia del gioco biancoblu.
Niente paura, da quel momento il Tau inanella dieci successi consecutivi, iniziando la striscia contro la sorprendente Dynamo Mosca (77-61), approfittandone per rimettere a posto i conti con i Reds del Pireo (89-74) e chiudendola con unininfluente sconfitta a Bologna (82-90). Altri due successi contro Prokom (76-64) e Le Mans (86-54) permettono a Scola e soci di chiudere al primo posto il girone, complice anche il balbettante girone di ritorno dellOlympiacos.
Seconda fase che si inaugura, tanto per gradire, con una vittoria a Tel Aviv (79-68) bissata da un altro successo esterno contro il Pau-Orthez (99-89); la marcia non conosce soste e ne fanno le spese la malcapitata Lottomatica, sepolta sotto un -43 da incubo (99-56) ed il Maccabi (94-73).
Il successo esterno colto a Roma (77-72) e la passeggiata contro il Pau-Orthez (93-73) non fanno altro che caricare i baschi e preoccupare gli avversari.
Un dato statistico piuttosto interessante: Top Sixteen, in quattro occasioni su sei il Tau segna più di novanta punti, arrivando per ben due volte a novantanove, non male, vero?
Si arriva così ai quarti di finale e, toh, chi si rivede, lOlympiacos.
Prima partita che non ha storia, i Reds giocano male e tirano peggio, il diesel basco è implacabile, accumula vantaggio ed il punteggio finale (84-59) è lo specchio quasi reale dei valori in campo.
Valori che vengono ribaditi, seppur in misura minore, anche nella partita del ritorno, dove gli uomini di Maljkovic controllano e battono i greci a domicilio (95-89), staccando meritatamente il biglietto per la loro terza Final Four consecutiva.
[b]- I GIOCATORI CHIAVE[/b]
Difficile scegliere un solo giocatore determinante.
I baschi sono un grandissimo collettivo, dove a turno ognuno si erge a protagonista.
Certo, LUIS SCOLA svetta su molti anche a livello europeo. Largentino ha cominciato la stagione in sordina, complice un infortunio che non gli permetteva di esprimersi al meglio. Quando però i fastidi sono passati, sono cominciati i problemi per gli avversari. Giocatore che definire tosto sarebbe riduttivo, con movimenti fluidi e naturali, non disdegna la lotta, a volte non lo vedi poi leggi il tabellino e ti rendi conto della sua importanza.
Altro giocatore che riveste unimportanza enorme nelleconomia del gioco basco è il play PABLO PRIGIONI che insieme a Scola costituisce un duo di assoluta affidabilità e dannosissimo per gli avversari, grazie al pick and roll che i due eseguono ormai ad occhi chiusi. Buon tiro, passaggio sublime, in difesa cè.
Possiamo dimenticarci del tiratore SERKAN ERDOGAN? O dei tostissimi KAYA PEKER e TIAGO SPLITTER, ottimi sotto i tabelloni? Del genietto IGOR RAKOCEVIC? Dellutilissimo MIRZA TELETOVIC? O di FRED HOUSE, SERGI VIDAL, ARIEL ESLAVA e JESUS CILLA, giocatori dal minutaggio non elevatissimo ma che si fanno sempre trovare pronti? Per non parlare di ZORAN PLANICIC, reduce da un infortunio ma ormai pienamente recuperato?
[b]- PROSPETTIVE[/b]
Beh, ovviamente la finale. La semifinale contro il Panathinaikos ad Atene è quanto di più eccitante possa offrire attualmente il basket continentale, il Tau dovrà cercare di controllare i greci, sporcando loro le linee di passaggio onde evitare pericolose conclusioni da tre punti e tiri facili. Servirà insomma applicazione difensiva al 101%, attenzione e concentrazione dal primo allultimo istante.
In attacco il collaudatissimo pick and roll Prigioni-Scola potrà essere larma tattica vincente ma non dovrà essere lunica. Il Tau ha ottimi uomini da mettere sotto i tabelloni, sfruttando anche il gioco dentro-fuori che permetterà buone conclusioni a micidiali tiratori come Rakocevic, Erdogan e Prigioni stesso.
Larma tattica in più potrebbe essere rappresentata da Planicic, giocatore che può essere pericoloso in diverse parti del campo.
[b]- CURIOSITA[/b]
Igor Rakocevic ha vinto il premio Alphonso Ford, risultando il miglior realizzatore tra giocatori che abbiano disputato almeno dodici incontri con una media punti di 16,8. Nello stesso trofeo Luis Scola si è aggiudicato il terzo posto con 16 punti di media.
Del roster basco ha fatto parte anche il play turco Ender Arslan, firmato in sostituzione dellinfortunato Zoran Planicic. Al rientro del numero dieci il play non ha rinnovato il contratto con i baschi. Per lui 6,2 punti in 6 incontri disputati, con il 50% da due punti ed il 64,3% da tre.
Il Tau detiene un record di 28 vittorie interne consecutive: nessuna scaramanzia ma peccato che la semifinale non si giochi alla Fernando Buesa Arena..
Mirza Teletovic è stato lunico giocatore sempre presente nelle 22 partite disputate sin qui dai baschi. Iron man gioca quasi 16 minuti ad incontro, con 5,8 punti e 3 rimbalzi di media, oltre a tanto lavoro sporco che non finisce nella valutazione finale.
Lo stakanovista del gruppo è Igor Rakocevic con 27 minuti di impiego a partita; come già detto il serbo è lattaccante più pericoloso (16,8 punti di media).
Luis Scola e Tiago Splitter sono i migliori rimbalzisti con una media di 5,9 palloni raccattati sotto i tabelloni; gli stessi giocatori sono una calamita per i falli avversari, subendone rispettivamente 4,2 e 4,5 a serata.
Il più altruista è Pablo Prigioni, 5 assist di media; inoltre state attenti al pallone se nei pressi si aggira largentino di passaporto italiano: ha il vizio di recuperarne 2,5 a partita; lo sprecone è invece Igor Rakocevic, che butta nella spazzatura 2,1 palloni di media.
[b]- IL CAMMINO DEL PANATHINAIKOS[/b]
Undici vittorie consecutive possono bastare?
I Greens cominciano con il piedino giusto espugnando il campo di Badalona (82-79 risalendo da -24), proseguendo con quattro squilli di tromba alla media di più di 17 punti di scarto cadauno.
Momentino di pausa per riprendere fiato, scarti meno appariscenti ma appuntamento con la vittoria confermato per altre cinque volte (dal 73-65 sul campo del Partizan al 79-69 su quello della Lottomatica).
Ultime tre partite della prima fase concluse con altrettante sconfitte che non incidono più di tanto sul cammino ateniese, record finale di undici vittorie e appunto tre soli stop, primo posto del girone in cassaforte praticamente da subito.
Seconda fase e tanto per gradire il Pana fa un sol boccone dellEfes prima (84-57) e del Barça poi (102-82), sfruttando appieno il doppio impegno casalingo.
Le vittorie si susseguono, arrivando a cinque consecutive, grazie a due incursioni in Polonia e Turchia e ad una tranquilla serata in casa contro il Prokom (95-68).
Primo posto assicurato anche in questo caso, il -21 di Barcellona ha lo stesso valore del due di coppe con briscola bastoni.
Avanti il prossimo, la Dynamo Mosca, ottima compagine ma poco più di una formalità per la corazzata di Zeljko Obradovic che mette subito in chiaro le cose, 80-58 in Gara-1.
Il viaggio a Mosca si conclude con unaltra vittoria, 73-65, adesso i Greens sono attesi da una semifinale assai impegnativa contro il Tau, da giocarsi però tra le mura amiche e tutti sappiamo che i tifosi greci un po di pressione sanno metterla..
[b]- I GIOCATORI CHIAVE[/b]
Anche nel caso dei greci è difficile indicare uno o più uomini chiave prova ne sia che nessun giocatore è tra i primi trenta nella classifica di valutazione.
Il Panathinaikos è un collettivo, ricco comunque di individualità che riescono a mettersi al servizio della squadra.
Giocatori come SANI BECIROVIC, RAMUNAS SISKAUSKAS, DEMOS DIKOUDIS, MILOS VUJANIC, DIMITRIS DIAMANTIDIS, MIKE BATISTE o DEJAN TOMASEVIC renderebbero felice qualsiasi allenatore.
Se poi aggiungiamo ROBERTAS JAVTOKAS, FRAGISKOS ALVERTIS, KOSTAS TSARTARIS, NIKOS HATZIVRETTAS riusciamo a comprendere come mai il Pana sia arrivato fino a questo punto della competizione.
Come già sottolineato, a turno i giocatori diventano protagonisti, basti pensare che in tre delle prime cinque partite di Top 16 Becirovic è risultato il miglior realizzatore; o che Siskauskas ha tenuto una media di 17,5 punti nei quarti di finale (ed era pure reduce da un infortunio).
Grande circolazione di palla, giocatori giusti nel posto giusto, pazienza, tiratori in quantità che sconsigliano agli avversari lutilizzo della zona.
Anche sottocanestro i greci non sono proprio gli ultimi della classe, potendo vantare personaggi del calibro di Batiste e Tomasevic, ai quali possiamo aggiungere tranquillamente Javtokas, Dikoudis e Tsartaris, giocatori magari non da evoluzioni circensi ma di unutilità straordinaria.
Senza dimenticare che in panchina siede il pluridecorato Zeljko Obradovic, una garanzia..
[b]- CURIOSITA[/b]
Non si può dire che la stagione dei greci sia stata fortunata: Vujanic, Batiste e Siskauskas si sono infortunati, con il primo che è stato bersagliato ancora una volta dalla sfortuna (ricordiamoci dellinfortunio al ginocchio subito durante la sua stagione alla Climamio) ma ha stretto i denti ed ora è tornato a miracol mostrare.
Tony Delk ha fatto parte del roster di Eurolega per 15 incontri, poi è stato tagliato (ah, labbondanza..). Lex NBA ha chiuso con 8,5 punti in 18 minuti di utilizzo, 46% da due punti e 32% da tre.
La semifinale si disputerà nel palazzetto del Panathinaikos, (OAKA), probabile che i tifosi facciano sentire la loro presenza ai baschi
Dimitrios Diamantidis infaticabile: 22 volte in campo, 22 volte nello starting five, 29 minuti di utilizzo.
A riprova della grande forza del collettivo solo Batiste, Siskauskas e Becirovic sono in doppia cifra per punti segnati ma ben sei giocatori con cifre che si aggirano tra 7,2 e 8,9 punti segnati. E Vujanic a 5,1 è fatalmente destinato a crescere appena sarà al 100%.
Quattro uomini che tirano da tre punti con percentuali oscillanti tra il 40,9% ed il 50,8 (ed un quinto al 38%): sicuri di volervi mettere a zona?
Diamantidis come Prigioni: 4 assist e 2,2 recuperi di media, Batiste miglior rimbalzista a 5,8 più tante altre cose utili.
[b]GIUDIZIO FINALE[/b]
Calcisticamente parlando è una partita che si concluderebbe ai rigori, lequilibrio regna sovrano.
Lincontro potrà essere deciso dallacuto di uno o più giocatori, direi Scola e Rakocevic da una parte, Batiste e Becirovic dallaltra.
Il duello sulle panchine è un incontro di scacchi.
Spero solamente che, visto il luogo dellincontro, gli arbitri non si facciano condizionare e si possa assistere a quaranta o più minuti di eccellente pallacanestro.