Spurs gente.
E un anno dispari, Shaq e Kobe non giocano più insieme, e quindi in finale ci vanno gli speroni.
Contenti i (pochi) tifosi neroargento, scontenti più o meno tutti gli altri, visto che gli Spurs sanno generare intorno a sè una quantità di odio che solo le zanzare in un cinema allaperto sanno ispirare.
Aspettiamo i risultati della finale ad est, combattuti fra chi preferiremmo vedere contro gli Spurs alle Finals.
Stern guida la fronda dei pro-LeBron, visto che il primo approdo alle finali del ragazzo prodigio potrebbe essere lunica cosa che può salvare gli indici di ascolto.
Chi invece spera che in finale ci possa essere equilibrio, non può che sperare nei Pistons, che metterebbero in scena la rivincita della finale del 2005. A mio parere entrambe le squadre sono più scarse di 2 anni fa, ma almeno gli Spurs mi sembrano più motivati.
Indipendentemente dallidentità dellaltra finalista, assisteremo comunque ad una finale a basso tasso di spettacolarità, a basso punteggio, e con una quantità di botte non indifferente.
Prima di dirvi la mia sulla questione più dibattuta del momento, ovvero gli Spurs sono la Juve dAmerica?, mi prendo un attimo per parlarvi del…
[b]Miracolo dei Pigiama Jazz[/b]
Hanno perso, anche in malo modo, contro gli Spurs.
Hanno avuto un percorso facilitato verso le finali di conference, grazie al suicidio tecnico dei Mavs.
Possono essere contenti, perchè a inizio stagione nessuno si aspettava una stagione così.
Posso dirvi una cosa?
Chi se ne frega.
Queste osservazioni, per quanto indiscutibili, hanno a che fare con questa stagione.
Chi ha visto giocare i Jazz in Post Season invece ha visto unaltra cosa.
Ha visto, a meno di infortuni clamorosi o di improvvisa insanità mentale del GM, la nascita di una contender al titolo per la prossima decade.
Se poi il titolo lo vinceranno o meno, dipende da mille fattori che oggi non sono analizzabili, ma è innegabile che nelle previsioni di inizio stagione nessuno potrà evitare di considerare Utah una contender.
Innanzi tutto ci sono due stelle clamorose, giovanissime e, dopo questanno, già dotate di esperienza playoffs di alto livello.
Non solo, sono anche due stelle completamente complementari come gioco, che anzi riescono ad aumentare il loro livello grazie al fatto di giocare insieme il pick & roll.
Va beh, me la gioco qui.
Sono due anni che vi rompo le scatole parlando di Stockton e Malone, adesso che nello Utah cè una nuova coppia di play-ala grande che giocano il P&R non posso esimermi da un confronto fra le due coppie.
Premetto che ovviamente il confronto fra giocatori con 20 anni di carriera alle spalle con altri con 2-4 anni lascia un po il tempo che trova; facciamo finta che Deron e Boozer riescano almeno a restare su questi livelli per una decade, per poter procedere…
Boozer rispetto a Malone ha un clamoroso svantaggio di cm (non arriva ai 2m, contro i 2,08 del Postino), che ne fa un difensore comunque peggiore (a rendere improponibile il paragone cè anche una cronica mancanza di applicazione da parte di Boozer). Su questo fondamentale quindi il numero 5 sarà sempre in svantaggio, anche se riesce a non far pesare la sua minor statura a rimbalzo, dove ha medie stupefacenti grazie ad un fiuto migliore (dovuto anche al fatto di essere stato per i primi anni di carriera quasi uno specialista di questo fondamentale). In attacco i due sono invece paragonabili, entrambi intelligenti, corrono bene (per un lungo) in contropiede, sanno farsi trovare liberi nei posti giusti, convertono la maggior parte delle occasioni che hanno. Malone (specie a inizio carriera) era un giocatore più interno, grazie anche alla maggior statura, mentre Boozer è più un tiratore piazzato, grazie ad una meccanica di tiro notevole, basata su una parabola molto alta (alla McHale), che lo rende difficile da stoppare.
Williams è meno playmaker e più realizzatore di Stockton. Non che non sappia servire i compagni, e di certo non è inscrivibile nel circolo dei finti play come Iverson, Marbury, Francis, Arenas, ma di certo è uno a cui non dispiace tirare. Ha dimostrato anche buona freddezza e controllo nei finali di partita, dove rispetto al play di Spokane ha anche il vantaggio di potersi costruire più facilmente un tiro: se infatti i limiti fisici di Stock facevano sì che il suo tiro per vincere potesse essere solo una tripla, Williams grazie a maggior altezza, velocità, stazza, può anche andare dentro battendo luomo.
Riguardo allesecuzione del P&R, il gioco a due fra Williams e Boozer è già di altissimo livello ed efficacia.
Quello che ancora è migliorabile, rispetto ai due grandi maestri del fondamentale, è la capacità dopo averlo giocato di leggere le scelte della difesa non solo per creare un tiro per loro due, ma anche per gli altri compagni di squadra.
Se infatti questanno le altre squadre potevano essere impreparate, dallanno prossimo le loro avversarie si prepareranno a questa situazione tecnica, spesso mandando in aiuto un terzo uomo. Diventa quindi indispensabile imparare a leggere queste situazioni per coinvolgere i compagni. Il non essere riusciti a farlo è stato infatti il principale limite nella serie contro gli Spurs, in cui Boozer è stato fantastico, Williams addirittura superlativo, viaggiando a quasi 30+10, col 50% dal campo, non ostante il consueto Virus Game (alle superstar americane prima o poi capita sempre una partita con lo stomaco in disordine: forse che abbiano una dieta non sanissima?) e una caviglia in disordine, ma i compagni sono sempre stati fuori partita, a parte la fantastica gara 3, in cui i Jazz hanno stravinto.
Detto di questo, è ormai evidente come di questi due giocatori sentiremo spesso parlare in futuro. A loro poi si aggiunge Okur, che ha dimostrato di saper essere decisivo sia in attacco (con una fila di triple nei finali di partita, specie in trasferta) che in difesa (memorabile sia su Yao che su Duncan).
Gli manca senzaltro la continuità, e la capacità di essere efficace CONTEMPORANEAMENTE sia in attacco che in difesa. Appare comunque come ottimo complemento a Boozer sotto canestro, e anche lui ha unetà interessante.
A chiudere le note positive cè lallenatore. Sloan è almeno da tre stagioni indiscutibilmente il miglior allenatore dellanno. Per motivi inspiegabili non gli danno il premio, ma il modo in cui giocano i suoi Jazz è la prova tangibile del buon lavoro del coach e della stupidità dei votanti.
Eseguono come poche altre squadre in attacco, specie nel quarto quarto.
E in difesa, pur non avendo fenomeni clamorosi, hanno unorganizzazione tale da essere riusciti a mettere in difficoltà perfino una squadra esperta e organizzata come gli Spurs.
Sinceramente non ho mai visto Duncan in difficoltà come nelle serie coi Jazz, dove Okur lha rallentato notevolmente, e gli insidiosi raddoppi di Williams e Boozer gli hanno fatto perdere tanti palloni quanti non gli succedeva dalla seconda partita della sua vita.
Lintelaiatura è quindi non solo buona, come anchio ritenevo ad inizio stagione, ma decisamente da anello. Si tratta di completarla nel migliore dei modi.
Fisher, che questanno ha giocato decorosamente, non ostante le comprensibili distrazioni dovute ai problemi di salute della figlia, non potrà essere continuativamente in quintetto.
Letà e il logorio fisico, oltre alla scarsa altezza se impiegato come 2, consigliano di farne un panchinaro. Come cambio di Williams sarebbe eccezionale, porterebbe leadership, esperienza, buon esempio, etica lavorativa, difesa, e quando in giornata anche tiro da fuori. Non essendo costretto a dosare lo sforzo su 35 minuti, potrebbe giocarne magari 15 di alto livello qualitativo.
Milsapp, Collins, Harpring, Giricek rappresentano una panchina di buon livello. Non guasterebbe uno specialista del tiro da tre e magari (ma qui stiamo proprio cercando la perfezione) uno con punti immediati nelle mani, alla Stackhouse, per capirci. Già così comunque, con laggiunta del panchinato Fisher, parleremmo di una delle migliori panchine della lega.
Restano quindi, come si intuisce, 2 punti da chiarire.
Il primo è il trovare un 2 titolare, con punti nelle mani, tiro da fuori per punire i raddoppi, e buona difesa. E lesatta descrizione di un ex di Salt Lake City, ovvero Raja Bell, anche se difficilmente il caraibico tornerà nello Utah. Altro che potrebbe andare bene, anche se a rischio scontro fisico con Sloan, sarebbe Stephen Jackson, in prossima scadenza di contratto con i Warriors, oppure, nellottica di spendere poco e tamponare il buco per un anno o due, Eddie Jones, o James Posey.
Laltro punto da definire è la posizione di Kirilenko.
Il russo se ne vuole andare, lha fatto capire in ogni modo, e per tutta la stagione (complici anche il solito cumulo di infortuni) è stato un non fattore. In attacco è praticamente sparito, e se il nuovo attacco dei Jazz prevede per lui meno tiri che in passato, è anche vero che AK47 tende a passare anche quei pochi che avrebbe, o a tirare senza segnarli mai.
La situazione sembra insanabile, complice anche il pesante contratto del giocatore, che guadagna come se fosse la star della squadra, ma in realtà rende meno dei primi anni nello Utah, quando sembrava destinato a un radioso avvenire.
Il problema è più che altro psicologico (o politico, se preferite), perchè in realtà non mi viene in mente un giocatore più adatto per completare il quintetto dei Jazz, nè una squadra in cui Kiri potrebbe essere sfruttato meglio.
Basta pensare alle meravigliose giocate difensive che ha dispensato (anche se solo occasionalmente) anche in questi playoffs, non ostante la situazione compromessa a cui si accennava prima.
Vedremo cosa succederà questestate, ma la mia speranza è che i Jazz e Kirilenko trovino un modo per convivere, nellinteresse di tutti.
[b]Aridatece Moggggi![/b]
Si diceva, Spurs come la Juve, mani in pasta nelle alte sfere e complotto che li vuole vincenti, tanto da spingere gli arbitri a fischiare sempre per loro e la lega a tollerare le loro malefatte?
La teoria del complotto è sempre avvincente, noi italiani siamo maestri, ma affascina da sempre anche la cultura americana.
Cè un complotto dietro le vittorie degli Spurs?
La cosa è ridicola, per due motivi.
Primo: gli Spurs sono oggettivamente più forti. Non stiamo parlando di errori arbitrali che hanno sovvertito i valori in campo, facendo vincere la squadra più scarsa.
Ad esclusione dei Lakers della Combo, con cui se la giocavano alla pari, la franchigia texana è stata indiscutibilmente la squadra più forte del decennio.
Così più forte che la maggior parte dei successi ottenuti è stato così plateale da non poter essere comunque ricondotto ad errori arbitrali.
Ci sono stati errori a loro favore nella serie contro i Jazz? Direi che è indiscutibile.
Potevano gli Spurs perdere la serie? Direi assolutamente no. Un 4 a 1, con almeno 2 partite vinte per KO tecnico non hanno lasciato dubbi.
Laltro motivo per cui la tesi del complotto non è credibile, è che per un delitto serve sempre un movente.
A chi (esclusi ovviamente i membri dellorganizzazione degli Spurs) può giovare una vittoria di SanAntonio?
Non ai network, visto che SanAntonio è un mercato televisivo piccolissimo, e il loro gioco poco scintillante fa calare gli indici di ascolto più di un programma di RAI Educational.
Non ai piani alti della Olympic Tower, che se i network non sono contenti, difficilmente è felice, e che in generale se proprio dovesse intervenire per pilotare i risultati, lo farebbe a favore di Knicks, Lakers, Celtics…
Non alle finanze della lega, visto che il merchandising legato agli Spurs è uno di quelli che vende meno, non avendo una stella popolare come un Kobe, Shaq, Wade, TMC, Iverson; ed è chiaro che unapparizione in finale di uno dei suddetti fa automaticamente levitare le già cospicue vendite delle loro maglie/poster/scarpe, etc…
Se non ci guadagna nessuno, è difficile sostenere che qualcuno lo faccia apposta.
Io credo che ci siano 2 storture che generano questa situazione, anche se in maniera non calcolata.
La prima è un brutto vizio di fondo generalizzato dellintera NBA, ovvero il fatto di essere una lega gerarchica: una stessa azione, uno stesso contatto, dà luogo a due fischi diversi a seconda di chi sono i giocatori coinvolti: se un rookie difende su Bryant, o Wade, e cè un contatto, è quasi sempre fallo della difesa.
Se succede la situazione inversa può essere un non fischio, o addirittura uno sfondamento.
In pratica nellNBA, una lega in cui nellinterpretazione arbitrale laspetto estetico è fondamentale, si tende a fischiare sempre per le stelle, che con una carriera di successi si sono guadagnati il privilegio di avere dei fischi a favore.
SanAntonio ha due stelle (Duncan e soprattutto Ginobili) furbette, che sfruttano al meglio questa situazione per raccimolare fischi a favore anche dove non ci sarebbero.
Il caso più eclatante nellultima Utah-SA è stato quando un Fisher girato dallaltra parte è stato puntato intenzionalmente da Ginobili, che gli si è schiantato contro e poi si è tuffato indietro simulando il contatto: ovviamente fallo per largentino.
Ribadisco, trovo che il meccanismo sia scorretto, ma non è una questione che riguarda solo gli Spurs.
La discussa esclusione di gara 5 nella serie contro i Suns è stata causata da uningenuità dei Suns, che hanno contravvenuto a una regola nota e sempre applicata con imparzialità: Horry ha fatto una porcheria, e per questa è stato punito in maniera congrua, ma la sospensione di Stat e Diaw è solo colpa loro, non di un complotto pro Spurs.
Laltro aspetto, a cui sinceramente non so dare risposta, è perchè Stern permetta a Bowen di fare quello che fa.
Non è il primo difensore NBA che picchia il suo avversario, ma Bowen ormai è un ex giocatore che vive di porcherie. Non solo. Non fa più solo scorrettezze per limitare il suo protetto durante quella partita, ma ormai cerca in maniera insistente e ben documentata di infortunarlo seriamente (il numero di volte che ha messo il piede sotto o sopra quello del tiratore o tagliante per fargli male è sinceramente rivoltante).
Tutti lo sanno, la cosa è provata, ma non si fa niente.
Vorrei vedere cosa succederebbe se con una porcata del genere dovesse per sfiga mettere fine alla carriera di Lebron James…
Forse è il caso di intervenire prima; in fondo, in una lega che può imporre ai suoi giocatori anche come vestirsi FUORI dal campo, possibile che non si riesca a impedire a un imbecille di infortunare volontariamente la stella avversaria?
Per chi invece si chiedesse come mai se Sheed alza un sopracciglio nello spogliatoio arrivano sei arbitri dalla città più vicina per dargli un tecnico, mentre Duncan si porta la SUA crew di arbitri per far modificare il fischio ad un arbitro reo di aver fischiato contro di lui (come accaduto in un episodio impagabile di gara 4…), io non ho risposte intelligenti da dare.
Ci sentiamo settimana prossima per lanalisi della serie Detroit Cleveland e prepararci per le Finals.
Vae Victis