BOLOGNA – Che sotto le Due Torri qualcosa si sarebbe mosso appariva ormai cosa scontata. Le sconfitte non si contavano più, il malcontento del pubblico era sempre più elevato, quello della squadra, probabilmente, non minore, pertanto ci si chiedeva come ancora l’AD Sabatini con il suo staff non avesse effettuato qualche cambio nell’organico. Perso definitivamente il treno il playoff, i bianconeri si trovavano, infatti, a dover fare i conti con la zona retrocessione. E se inizialmente pareva una realtà abbastanza lontana, le continue sconfitte e il rendimento insoddisfacente di buona parte dei giocatori, avevano reso necessario cominciare a guardarsi le spalle con una certa apprensione. Così, dopo mesi di calma piatta, nel giro di quattordici giorni è successo un pò di tutto. Con ordine:
– 20 febbraio: Dopo le voci che si erano manifestate il giorno precedente, prontamente smentite da Claudio Sabatini, Ricky Minard comunica di aver sfruttato la clausola d’uscita del proprio contratto. Andrà a giocare al Besiktas in Turchia. La Virtus si trova così improvvisamente a dover rimpiangere un giocatore che in campo non aveva certo brillato ma che, in un momento così delicato, aveva un ruolo importantissimo in spogliatoio, specialmente nei confronti degli altri due mori, Kenny Hasbrouck e Steven Smith. Quasi contestualmente la società comunica di aver ingaggiato la guardia serba, 21enne, Danilo Andjusic, in uscita dal Partizan di Belgrado, con il quale aveva accumulato pochi minuti e ancor meno numeri in campo. Buon tiratore da tre punti ma, sulla carta, niente più;
– 28 febbraio: Arriva una buona notizia. Terminato il periodo dello sponsor SAIE3 sulle maglie, ne arriva prontamente uno nuovo: Oknoplast. E con sè arrivano anche nuovi finanziamenti. E quindi le aspettative di movimenti sul mercato, assolutamente necessari per sostituire Minard e non lasciare la squadra senza uno USA. Per ora trattative ci sono state con JR Giddens di Brescia e Dionte Christmas, ex CSKA Mosca, ma difficilmente realizzabili;
– 3 marzo: La Virtus cade a Biella, ultima della classe, in un incontro molto importante in ottica salvezza. Tutto va a rotoli. Finelli perde i nervi durante un time out e lascia la panchina per 30 secondi, Hasbrouck chiaramente gioca senza il minimo interesse per la causa e, ciliegina sulla torta, Poeta si procura uno stiramento ai flessori che lo terrà ai box almeno due settimane;
– 4 marzo: In serata, con una mossa abbastanza inattesa, la società solleva Alex Finelli dal proprio incarico. La dirigenza ritiene questa l’unica scelta possibile per salvare una situazione che sta divenendo ingestibile. Decisione contestata e contestabile (pur non essendo Finelli esente da colpe), considerando anche come siano abbastanza noti i nomi e i cognomi che rappresentano il problema di questa squadra;
– 5 marzo: Viene presentato il nuovo coach. Si tratta di Luca Bechi, livornese che ha avuto le sue migliori annate nella Biella di Pietro Aradori, salvo perdere un pò di strada con un passaggio infelice a Brindisi. A lui la società chiede di risollevare la situazione. Che vuole poi dire vincere 1/2 partite per mettere in sicurezza la salvezza e cominciare a guardare al prossimo anno. Anche se non si sa bene con quali prospettive, considerato anche che, nella conferenza stampa di presentazione, lo stesso Claudio Sabatini asserisce che “retrocedere, economicamente, sarebbe un affare”. Per ora si resta vigili sul mercato, visto che ora serve trovare, oltre che un sostituto per Minard, anche uno per Poeta, salvo affrontare partite chiave, come la prossima con Caserta o la trasferta di Pesaro, con la squadra ridotta ai minimi termini. I nomi caldi sono quelli di Jacob Pullen e Curtis Jerrels;
In definitiva, nel momento in cui servirebbero maggiori punti fermi, la Oknoplast si ritrova invece nel caos più totale: persi due giocatori importanti come Minard e Poeta, con un coach nuovo e Smith e Hasbrouck chiaramente scontenti. Le prossime partite, abbordabili, rischiano di diventare scogli difficili da superare. E nuove, ulteriori sconfitte potrebbero aprire scenari difficili da ribaltare.
Nicolò Fiumi
Per le foto si ringrazia Francesco Malpensi (http://www.facebook.com/FrancescoMalpensiPhotography)