ROMA – Dopo l’exploit di lunedì sera a Siena, per l’ACEA Virtus Roma inizia nell’incosueto anticipo di sabato sera lo sprint finale per un piazzamento prestigioso nella griglia Playoff. Essere terzi in classifica per l’Urbe è provare la stessa sensazione di come vedere lo stupore dipinto sul viso di un bimbo al cospetto di un nuovo, fiammante giocattolo, inutile dire che l’aria di festa è tangibile e meritata. Per continuare a sognare, anzi, per continuare a dare concretezza ai sogni bisogna però superare al Pala Tiziano una squadra tosta, difficile come la Reyer Venezia di Andrea Mazzon, reduce invece da una bruciante sconfitta all’overtime contro l’EA7 Milano e con un morale sotto i tacchi: non era certamente l’ottavo posto in classifica l’aspettativa della dirigenza lagunare a questo punto del Torneo visti i massicci investimenti di questa estate, spese sostenute per allestire un roster in grado di poter essere più che una potenziale reginetta della post-season e non certamente da ultima posizione utile possibile, senza poi contare la delusione di non poter nemmeno partecipare alla Coppa Italia in febbraio…..Come se non bastasse, un ottavo posto minacciato da Brindisi e Caserta e lontano ben tre gare vinte dalla settima piazza, occupata dalla sorprendente Reggio Emilia. Situazione complessa quindi per gli oro-granata, vincere perciò a Roma è assolutamente categorico.
ACEA Virtus Roma
I sorrisi si sprecano in casa Virtus, sorrisi fatti di gioia vera perchè costruiti sulla dedizione alla causa, frutto anche di tanta sagacia e tanto, tanto sano e duro lavoro in palestra ma anche fuori dalla palestra, dove i componenti del team vivono molto il quotidiano insieme, un qualcosa di mai visto finora a queste latitudini. Forse sarò retorico ma se il dettaglio di Roma intesa come “squadra” ha ormai convinto tutti gli addetti ai lavori più illustri della stampa nostrana, vuol dire che questo è il vero valore aggiunto del roster, per inteso un roster che sbanca Siena dimostrando una fisicità, un impatto, una voglia di combattere che ha strabiliato anche il polemico pubblico senese al punto tale da ammutolirlo e costringerlo di fatto a rendere l’onore delle armi agli acerrimi rivali.
Sicuramente Siena non era la miglior Siena a causa delle ben note assenze ma quante volte l’ACEA ha sofferto maledettamente in passato squadre decise a vender cara la pelle gettando nella mischia orgoglio e coraggio da vendere? Un passo importante, molto importante per la crescita e la consacrazione del gruppo e, perchè no, un biglietto da esporre al Gran Ballo dei Playoff con tanto credito da vantare all’incasso.
Ed è già tempo di conferme e le prossime tre gare (nell’ordine Venezia e Bologna in casa e Varese fuori), diranno moltissimo sulla maturazione mentale della Virtus Roma, dovessero arrivare altre tre vittorie nulla sarebbe potenzialmente più precluso a questa squadra, specialmente se si vincesse a Masnago in casa della capolista. E Marco Calvani questo lo sa bene. Quando passi tanto tempo a farti le ossa magari accanto ai santoni della panchina o in Legadue come Head Coach ed a vederne letteralmente di tutti i colori, sai perfettamente che adesso viene la fase 2, quella cioè più complessa nella quale concretizzare la gran mole di lavoro espressa con evidenti e tangibili risultati che vanno a confermare quanto di buono già fatto.
Venezia è quindi un primo, importante passo avanti verso la stabilità e la concretezza mentale della Virtus. Squadra arcigna la Reyer, già domata a domicilio nelle more di una sfida nella quale Roma sfoderò il meglio della sua oramai proverbiale difesa, specie su Eric Williams allora nel roster lagunare, costringendo così gli oro-granata a soli 67 punti all’attivo ma dando loro sempre la sensazione di essere sempre in gara e costringendoli a mollare la presa nel terzo, decisivo periodo nell’economia della sfida.
Occhi puntati su Jordan Taylor, decisamente on fire in questo momento e molto probabilmente rookie dell’anno in campionato se manterrà l’altissimo livello di prestazione fatta ammirare in questi ultimi turni: lunedì sera a Siena una prestazione super a bissare quella del turno precedente contro Cremona. Ed occhi puntati anche su Gigi Datome e Feisal Aden. Il neo-capitano sta giustamente tirando un pò il fiato specie a livello mentale, è meno macchina da punti del solito dal rientro dopo l’infortunio al ginocchio ma la sua presenza come punto di riferimento sui due lati del campo non è in discussione mentre il giovane Aden, dopo non aver rispettato alla lettera le consegne di Calvani a Siena sulla zone press avversaria e sottoposto a panca punitiva per tutto il resto della gara, avrà l’occasione per riscattarsi perchè dovrà dare sempre più minuti e quindi fiato ai vari Phil Goss (di nuovo bene dopo un periodo poco brillante), e Lollo D’Ercole, il cui apporto in termini d’esperienza e soluzioni offensive non sono in discussione nei momenti cruciali.
Ecco infine le parole di coach Calvani nella rituale conferenza di oggi di presentazione della partita, grazie al nostro collaboratore Alessio Teresi:

Marco Calvani
“Questa partita arriva dopo il buon risultato ottenuto a Siena, dove abbiamo ottenuto 2 punti importantissimi per la classifica, ma dovremo adesso stare molto attenti al grande talento della formazione veneziana, squadra contro la quale non puoi accontentarti di difendere duro per soli 22 secondi, visto che hanno individualità tali da poterti far male in qualsiasi momento”.
Queste le parole iniziali di Calvani, il quale, sebbene visibilmente soddisfatto per i risultati della squadra, invita comunque tutti a tenere i piedi ben saldi per terra visto che dopo ogni partita si azzera tutto e l’insidia è nascosta in ogni angolo.
La gara contro gli uomini di Mazzon è stata preparata come al solito con grande attenzione ma senza una preparazione diversa rispetto al solito.
“Dopo Siena ed il giorno di riposo di martedì, abbiamo avuto tre giorni di ottimi allenamenti, non ultimo quello di venerdi mattina.
Il motore della squadra è a posto e l’eventuale pressione me la lascio scivolare senza trasmetterla ai giocatori”.
Molto chiare anche le idee del coach sul ruolo di Roma per il proseguo della stagione: ” Ovviamente arrivare nelle prime quattro al termine della stagione regolare è il nsotro obiettivo attuale. Per il futuro immediato dobbiamo essere pronti a cogliere l’ attimo e farci trovar pronti qualora una delle squadre favorite dovesse crollare di colpo”.
Per concludere l’ incontro anche qualche parolina sui singoli, iniziando dai progressi di Bobby Jones, definito giocatore “tatticamente preziosissimo” e proseguendo con il magic moment di Jordan Taylor, costruito con un grande lavoro e grandi sacrifici in allenamento.
Qualche attenuante per il nuovo arrivato Aden, riguardo al quale Calvani dice: “Non è facile per lui inserirsi così di colpo in un meccanismo su cui stiamo lavorando da sei mesi. Abbiamo delle regole, anche comportamentali, che tutti devono rispettare e stiamo cercando di fargli capire il percorso da fare per inserirsi”.
Umana Reyer Venezia
Come accennato prima, la Reyer è senza dubbio una delle delusioni della stagione in corso. I Playoff non dovevano sembrare a rischio questa estate come anche la qualificazione alla Coppa Italia, eccoci invece a metà marzo, al giro di boa quasi del girone di ritorno e Venezia non ha partecipato alle Final Eight di Milano e la sua partecipazione alla post season appare a rischio e, come se non bastasse, sabato la trasferta contro una delle squadre più lanciate del momento…
Ok, Playoff a rischio ma è anche vero che il calendario da quì alla fine del torneo appare in discesa per i lagunari, avendo alcuni scontri diretti in casa a propria disposizione (occhio a Venezia-Caserta del 14 aprile prossimo), ma alla luce delle tante battute d’arresto subite proprio al Taliercio nulla appare così scontato oramai. Ma insomma, cosa non ha funzionato a conti fatti nel meccanismo della Reyer? L’ambiente veneziano, sempre caldissimo e positivamente vicino alla propria squadra, parla di eccessiva pressione sulle spalle dei beniamini di casa, altri invece amano soffermarsi su di un gioco poco pratico e fluido, dove ci sono troppi galli a cantare che perdono sempre più spesso la lucidità e la freddezza quando invece l’unica risposta per ribaltare il momento negativo sarebbe il gioco di squadra. Sul banco degli imputati quell’autentico “Genio e sregolatezza” di Kiki Clark che come playmaker a volte non accoglie i consensi della critica, intento troppe volte a concludere a canestro in primis più che a mettere in ritmo i compagni con il risultato che anche il sempiterno Massimo Bulleri a volte deve tirar fuori lui le castagne dal fuoco, non sempre riuscendoci con profitto.
In questo quadro sembra strano vedere i numeri di un’Umana che appare senza un tiratore designato, senza un go-to-guy della situazione avendo un potenziale offensivo di prim’ordine e ben spalmato nella realizzazione dei punti tra Diawara (la cui assenza per domani è certa assieme a quella di Zoroski ma per il serbo si spera in un piccolo miracolo, si deciderà domani), Young, Clark ed il polacco Szewczyk, con Bowers ultimamente in spolvero. Crisi d’identità allora ma forse pure difficoltà mentale in difesa dove spesso l’avversario, se ha pazienza, riesce a trovare il varco od un tiro comodo da portare a casa.
Sotto canestro comunque è sempre un buon vedere, Venezia recita un complessivo 53,5% da dentro l’arco e ben 34,7 rimbalzi di media a partita, terza alle spalle solo proprio dell’ACEA che viaggia con sontuoso 37,5 ed a Varese che segue con 36,2 dove la truppa italica dei vari Magro, Marconato, Rosselli e Fantoni sa farsi rispettare.
Partita dunque importante per l’Umana, partita da vincere se non si vuole soffrire troppo da quì sino a fine torneo.
Precedenti: fattore campo pro-Roma, su 10 partite (anche se si perdono molte di esse nel passato quasi remoto), sono ben 8 le vittorie dei capitolini.
Arbitri: Begnis-Vicino-Biggi
Si gioca: Pala Tiziano in Roma, sabato 16 marzo ore 20:30
Fabrizio Noto/FRED, per l’intervista a Marco Calvani, Alessio Teresi.