Cè desiderio di riscatto nel Wisconsin dopo la delusione della scorsa stagione, che ha visto i [b]Milwaukee Bucks[/b] terminare con il [b]terzo peggior bilancio vittorie/sconfitte[/b] dellintera NBA (28-54).
Lobiettivo dei playoff, assolutamente alla portata della squadra rinforzatasi in estate è stato compromesso in maniera definitiva con la striscia di sconfitte di gennaio febbraio, arrivata proprio quando i risultati eccellenti di dicembre sembravano far presagire lapprodo alla [i]Post season[/i] per il secondo anno consecutivo.
Diverse le cause di questa vera e propria [i]debacle[/i]: prima di tutto uninterminabile sequela di [b]infortuni[/b] che hanno coinvolto quasi tutti i giocatori della rosa (Redd, Simmons, Villanueva, Bogut, Williams i principali colpiti).
Altro fattore negativo si è rivelato la [b]fase difensiva[/b]: nonostante lacquisto di giocatori (Patterson) con lintenzione di infondere alla squadra questo tipo di mentalità, i risultati non si sono visti, e i cerbiatti hanno continuato a subire canestri su canestri, in ogni maniera possibile: su penetrazione, dalla lunga distanza, dalla media distanza e come conseguenza di tutto ciò sono arrivate le sconfitte.
Per ultimo, (ma non per ordine di importanza), in questa triste lista di cause, la conduzione della squadra da parte di [b]Terry Stotts[/b], lallenatore di inizio stagione.
Solo verso il finale di stagione (a marzo!), a situazione ormai compromessa, è stato deciso di avvicendarlo con il suo assistente [b]Larry Kristkowiak[/b], già ex giocatore dei Bucks. Per lui è stato predisposto un contratto pluriennale, segnale del GM Larry Harris di voler puntare su di lui per la rinascita della squadra. In dote coach K porta esperienza di gioco, mentalità difensiva e dedita al sacrificio. Troppe poche le ultime partite della stagione per poterlo giudicare. Si partirà da questanno per conoscerlo al meglio.
Stotts ha sicuramente pagato la [b]pessima gestione[/b] offensiva e sul piano dei rapporti personali con il centro secondo anno [b]Andrew Bogut[/b], e un[b]impostazione difensiva[/b] dellintera squadra a dir poco insufficiente. La dirigenza si è accorta in ritardo delle lacune dellex Atlanta, sicuramente più adatto a mansioni di assistente allenatore (di alto livello).
Poche le note positive della stagione. Possiamo ricordare lottima annata di [b]Michael Redd[/b], lanno di redenzione di [b]Ruben Patterson[/b], le buone prestazioni di [b]Ilyasova[/b], il rendimento di [b]Charlie Bell[/b] e [b]Mo Williams[/b]. Ma si è sempre e solo trattato di prestazioni personali, perlopiù discontinue e spezzettate da una miriade di infortuni.
Si riparte quindi con la preparazione della nuova stagione, e il primo passo da affrontare (attentamente) sarà quello di giovedì 28 giugno, il giorno del [b]Draft[/b].
La Lottery, il sorteggio mediante il quale vengono assegnate le prime tre posizioni di scelta dellevento, non ha sorriso ai Bucks come fece in passato (Bogut, Robinson scelti alla numero uno e tanti altri in passato), visto che toccherà loro la [b]sesta chiamata assoluta[/b] (oltre alla numero [b]56[/b] per la quale indiziato è [b]Carl Landry[/b]).
Quale giocatore verrà scelto quindi? Sfumate le due superstar Oden e Durant, la scelta potrà ricadere o su un giocatore di [b]impatto immediato[/b], o su uno dal [b]grande potenziale[/b], che potrà risultare determinante nel giro di 2-3 anni. Le necessità principali sono comunque in tre ruoli, e la scelta riguarderà un giocatore adatto ad uno di questi: unala grande, un playmaker e unala piccola.
Dopo gli innumerevoli provini pre-draft, la scelta sembra ricadrà su uno di questi 4 ragazzi:
[b]Al Horford [/b] ala grande da Florida, [b]Mike Conley Jr.[/b] ala piccola da Ohio State, [b]Corey Brewer[/b] ala piccola da Florida e [b]Jeff Green[/b] ala piccola da Georgetown.
Sono loro quelli che hanno destato maggior impressione durante questi allenamenti organizzati per loro.
Il rischio è che diversi di questi (Horford sicuramente, Conley Jr. probabile) potranno non essere più disponibili al momento della chiamata dei Bucks, perciò ci si dovrà accontentare di un giocatore tra quelli ancora disponibili.
Da non scartare anche la possibilità di selezionare le ali forti [b]Yoakim Noah [/b]da Florida e il cinese [b]Yi Yanlian[/b], nonostante abbiano [b]rifiutato il workout[/b] di valutazione.
Non è da scartare nemmeno lipotesi di uno scambio della scelta con un’altra formazione per salire nellordine, o scendere ottenendo un giocatore già nella NBA e di impatto. Ma queste ipotesi saranno valutabili solamente al momento del draft, durante il quale potranno verificarsi queste transazioni. Al momento sono solo [i]rumors[/i] e secondo molti, tali resteranno.
Terminato limpegno draft, si passerà a quello per la firma dei nuovi giocatori e la riconferma di quelli già in organico: il cosiddetto mercato dei [i]Free Agent[/i].
I giocatori che potrebbero lasciare la squadra sono [b]Maurice Williams[/b], [b]Charlie Bell[/b], [b]Ersan Ilyasova[/b], [b]Ruben Patterson[/b], [b]Earl Boykins[/b].
[b]Escludendo[/b] dalla squadra del prossimo anno [b]Boykins, Patterson[/b] (che hanno sfruttato i Bucks come trampolino per un buon contratto altrove) e [b]Ilyasova[/b] (in molti lo danno già di ritorno in Turchia) gli sforzi maggiori si concentreranno sui due play/guardia.
Per [b]Williams[/b] le offerte sono tante, quanti i dubbi sulla sua abilità a gestire una squadra da vero playmaker, e quante le opportunità per sostituirlo: cè quella del draft ([b]Conley[/b]) o quella della [i]free agency[/i], con [b]Chauncey Billups[/b] uscito dal contratto che lo legava ai Detroit Pistons, e le voci che da inizio stagione lo danno in arrivo a Milwaukee.
Da come queste due strade si evolveranno si deciderà il destino di Mo, ammesso che lui (come è stato già detto dal [i]front office[/i] Bucks) sia favorevole a restare.
Anche [b]Bell[/b] ha dichiarato di voler rinnovare il contratto. Per lui le offerte sono più contenute, ed ha trovato la sua dimensione ideale a Milwaukee di play/guardia di ricambio. Difficile che cambi maglia.
Non si parlerà di rinnovo degli accordi dei [b]Bogut[/b] e [b]Villanueva[/b], i quali hanno ottenuto il prolungamento dei propri contratti da rookie per altre due stagioni, ovvero fino al [b]2009[/b].
Dovranno dimostrare di valere le somme di denaro che verrano loro concesse, per confermare le aspettative riposte in loro al momento del loro ingresso in squadra, e non confermate lo scorso anno (sia per motivi fisici che tattici).
Questo è solo un quadro iniziale, gli sviluppi arriveranno durante questa lunga e complessa [i]off season[/i] che il GM Harris affronterà con una consapevolezza: le operazioni di mercato di questestate saranno decisive. Se i risultati tarderanno ad arrivare nel giro di un paio danni, il progetto potrà essere considerato fallito e si avvierà un nuovo processo di ricostruzione.