Chi se li aspettava Campioni della Eastern Conference e vice campioni di tutta la Lega?
Immagino che rari opinatori potevano pensare che alla fine di questa stagione 2006/2007, i Cleveland Cavaliers potessero rappresentare la squadra delitè ad Est e una delle migliori di tutta lNBA dopo aver passato un decennio intriso di delusioni dolorose.
Fino al Giugno 2003. Dopo unannata da 17 vittorie, i Cavs si trovarono su un piatto dorato il prodotto da St. Vincent/ St. Mary High School; LeBron Raymone James nativo il 30 Dicembre 1984.
Dopo 3 anni, LeBron ha portato i Cavaliers in vetta ad Est e ha dimostrato che solo lui e Kobe Bryant han trascinato le rispettive squadre a traguardi importanti sotto i 22 anni.
Il cammino verso la vittoria dellanello NBA per LeBron James è cominciato con la sconfitta in Gara 4 contro gli Spurs in cui non ha potuto fare nulla. Se sarete pazienti altri 3 anni (forse 2), le tasche di LBJ peseranno maggiormente per la presenza di metallo aureo. Di sicuro cè che sta bruciando le tappe di molte icone come The Legend, Magic e MJ facendo registrare triple doppie e giocate degne dei suoi e dei nostri, tuttora, idoli.
Spulciando la squadra dei Cavaliers, lamalgama risulta equilibrata con chiocce come Eric Snow, David Wesley, Zydrunas Ilgauskas ed elementi giovani e prorompenti nelle loro prestazioni come Daniel Gibson, Sasha Pavlovic, Anderson Varejao e, se si vuol guardare solo alletà, pure LeBron James. Lultimo, però, non può esser visto anagraficamente visto che di quelli scritti ne dimostra almeno 5 in più. Altro che Dikembe, QUI cè una chiara disfunzione degli organi interni statunitensi.
Tra questi due plotoni di esperti/pivelli si trova gente come Larry Hughes, Donyell Marshall, Damon Jones, Drew Gooden che si alternano come comprimari di lusso con le loro triple qua e là (Marshall e DJ) e giocate di velocità e fisicità come Hughes e Gooden. Così facendo King James è circondato di giocatori da più di 5 anni nella Lega che oramai stanno pure esaurendo la loro infante energia. Rappresentano atleti che sono più specialisti di un certo tipo di giocate invece che grandi gregari che sanno dare una gran mano in varie circostanze di gioco.
Da qui, nasce il dubbio che gente come Larry Hughes, che in queste ultime due edizioni di playoff ha giocato male anche per problemi extracestistici (morte fratello), non possa rappresentare un eccellente portacolori Cavs. Le sue percentuali e il suo stato di forma altalenante stanno bene solo nellambito regular season NBA. Non appare un trascinatore nei momenti in cui LBJ è in panchina e la squadra chiede ai più esperti di portare il team alla vittoria.
Altro giocatore che si piazza in questo limbo di specialista è Drew Gooden. Lottando solo per i rimbalzi, sia offensivi che difensivi, e con il tiro dalla media tappa i buchi dellattacco statico dei Cavs e consente a LBJ di trovar sempre lala grande titolare a 4-5 metri dal canestro per il mid-two. In difesa, però, non intimida nessuno e non è veloce in modo adeguato per marcare le ali più veloci, sia grandi che piccole.
Per quanto riguarda, lautodefinitosi più bello al mondo, Damon Jones i commenti non si sprecano più. Eccellente tiratore ma pessimo difensore e ciarliero fin troppo lo rendono una pedina di scambio appettibile per arrivar a un altro tipo di tiratore, più partecipante al gioco e più difensore. Non si chiede ai livelli di Bowen ma basterebbe un simil-Josh Howard (anche meno) in difesa.
Per Marshall il discorso è lo stesso di Jones ma applicato ad unaltezza differente. Grande tiratore sugli scarichi ma pessimo difensore che, nonostante laltezza, non stoppa; ma piglia rimbalzi anche dinamici. Pure con lui Cleveland potrebbe arrivare a un altro tipo di tiratore ma è merce troppo rara di questi tempi. O vai su Bargnani o altri non ne trovi e di scuola statunitense men che meno.
Un altro panchinaro è Eric Snow che, nonostante la sua età, tiene ancora botta e nella totalità delle difese dei Cavs rappresenta la pedina fondamentale per applicare la D di Mike Brown.
Passando su unaltro panchinaro datato ma di eccellente contributo si arriva a David Wesley. Giocatore che questanno ha vestito più giacca e cravatta, la guardia da Baylor potrà, anche nel recente futuro, vestire i panni del dirigente e così dar una mano a GM Danny Ferry e Coach Mike Brown.
Il panchinaro più giovane e il più rompiscatole extra-europeo per i giocatori statunitensi formano la stessa persona in Anderson Varejao. Ala-centro di 2.08 con la sua capigliatura e la sua dinamicità crea continui problemi ai suoi avversari perché dà lanima in ogni momento e nei rimbalzi offensivi si dà da fare sempre creando secondi tiri per i compagni e innervosendo le squadre e i giocatori altrui. (Chiedete ai Pistons, tra Sheed e McDyess vi diranno solo una parola = B******T!!)
Su Ilgauskas e la sua età si sta aprendo un bel dibattito in casa Cavs visto che lui continua a contribuire positivamente per la squadra, sia in attacco che in difesa ma a man mano che il tempo scorre si nota la sua assenza nei finali di partita proprio perché la efficienza duratura rappresenta lannoso problema di questo gigante dal baltico. Da 11 anni nella Lega, dopo aver passato momenti terribili con gli infortuni ai piedi, ha ritrovato il suo status di grande uomo darea da quando LBJ è entrato a far parte di questa squadra. Uomo di fiducia per il ventiduenne di successo, porta sulle spalle 32 candeline e non si vedono ancora molte partite nelle sue gambe.
Il profilo e la situazione dei giocatori nel roster è questo sopracitato.
Il tema di questa squadra è la condizione salariale del team. Al termine di questo anno i Cavs dovranno rifirmare assolutamente Anderson Varejao. È una priorità assoluta per questo team che di giocatori intensi non ne colleziona molti nel roster.
Perderanno, inoltre, anche il centro più alternativo del Pianeta NBA, Scot Pollard, che in questa stagione, come nelle ultime; ha più pensato a quante paia di scarpe ha cambiato invece di pensare a chi portare un blocco verticale.
Per quanto riguarda il mercato non sembra esserci qualcosa di appetibile visto che i nomi che girano sono troppo grossi (Kobe e Garnett) e non occorrono a questi Cavs arrivati in Finale inaspettatamente. Il vero problema è la non grossa profondità in panchina. Non bastano i soli Varejao, Snow, Gibson e Donyell Marshall. Servono lunghi più dinamici e tonici in difesa e che in attacco sappiano dar filo da torcere. Esempi di questi giocatori sono Jamaal Magloire o Dan Gadzuric cui le rispettive squadre tengono ben stretti perché, di codesti tempi, appaiono i soli a effettuare il lavoro sporco sottocanestro. Da notare che Magloire è unrestricted free agent e quindi Cleveland può offrirgli un foglio paga allattuale centro dei Blazers.
Lalternativa potrebbe essere cercare di acquisire Nazr Mohammed che a Detroit sta solo sprecando tempo (non denaro!) e aggiungerebbe mani potenti in difesa.
Nel backcourt, invece, occorre sostituire un Larry Hughes sempre più verso un lentissimo tramonto. Con il suo tiro in sospensione ritardato determina errori costanti al tiro e le sue percentuali son lì a dirlo (41 % al tiro in 8 stagioni nella Lega).
Sostutuirlo con Willie Green potrebbe essere una buona idea ma il numero 33 dei Sixers non verrà ceduto facilmente da questa nuova edizione di Phila post-Iverson.
La scelta, a quel punto(nel 2005) costrittiva di Hughes, era dovuta alla volontà di Michael Redd di restare a Milwaukee. Questa potrebbe esser stata la sfortuna di questa squadra visto che il grave difetto sei Cavs è quello di non avere un gran realizzatore dalla lunga distanza.
Altri unrestricted free agent da questestate sono Maurice Williams, Morris Peterson, Andres Nocioni o James Posey. Pescare uno di questi polivalenti giocatori contriburebbe non poco per la squadra allenata da Mike Brown. Tutti quattro son degli eccelsi tiratori dalla lunga distanza e, nel caso di Nocioni e Posey possono contribuire molto in difesa con la loro poliedricità nel marcare giocatori più bassi e più alti con egual efficacia.
Con queste possibili scelte il GM Danny Ferry dovrà ritoccare questo team, ma non sconvolgere tutto visto che squadra che vince non si deve cambiare. Un big-man di spessore testosteronico e una guardia sono gli obiettivi.
Dal Draft non è arrivato nessuno visto che scelte non ne avevano e il solo mercato dellestate potrà rinforzare questo team lanciato verso la Finale NBA 2008.
Il futuro non è più nero(come gli Spurs) ma si tingerà di bianco o blu chiaro, quasi celeste.