La batosta di Varese e la mancata reazione in casa contro Avellino ha creato stupore nell’ambiente Virtus. Un torneo esaltante sino ad ora macchiata da questa doppia sconfitta, la prima condita da poco nerbo, una Virtus travolta dalla capolista che ne ha disposto quasi come ha voluto. Poi l’ulteriore sconfitta contro una Sidigas ordinata, gestita da un grande Lakovic ma non irresistibile e l’amarezza di vedere soli 66 punti subiti alla fine dei tempi regolari e di non portare a casa comunque la vittoria.
Per questo ci siamo rivolti all’onesta, leale ma anche cruda analisi del coach Marco Calvani, il fautore principale della bella cavalcata di questa ACEA Virtus Roma. Calvani è persona seria, autenticamente professionale in ogni aspetto del suo lavoro e sta vivendo questo momento con calma, lucida serenità nonostante il suo tono al telefono non è esattamente gaudente. Sa che qualcosa va cambiata in questo scorcio di fine stagione regolare perché mantenere il terzo posto avrebbe un valore inestimabile nell’economia della stagione.
Marco, cosa sta accadendo alla Tua Virtus?
Indubbiamente le sconfitte esasperano le visioni di molti e comprendo bene che una sconfitta in casa, sebbene maturata contro una buona squadra in un buon momento come Avellino può certamente dare adito a qualche malumore, aggiungo anche e soprattutto dopo la sconfitta di Varese. Ognuno la vede giustamente come vuole, io non la vedo drammatica ed essendo una persona che non ama pararsi le spalle, giustifico questa sensazione che avverto nell’aria. Ma a mio avviso quello che si deve esaltare in questo momento è quanto si è fatto sinora però capisco che le recenti sconfitte possano aver turbato qualcuno.
A lenire il malessere della sconfitta contro la Sidigas Avellino le sconfitte delle dirette avversarie in classifica, eccezione fatta per Milano…
E’ un campionato strano, guardo le partite in questo momento delle potenziali concorrenti che abbiamo in classifica e vedo che nessuno brilla, anzi. Ma desidero soffermarmi però su di un dettaglio: se guardiamo con maggiore attenzione la classifica, osservo che ci sono squadre che han speso molti più soldi di noi come Bologna e Brindisi, ad esempio, e che stanno dietro di noi e che non ci possono superare. Prendiamo anche Avellino che ha preso quel gran giocatore di Lakovic ed ha fatto bene a prenderlo, erano in difficoltà ed ora han trovato la quadratura del cerchio. Noi stiamo facendo non bene ma benissimo con quanto abbiamo e, ritornando ad esempio alla sconfitta d’Avellino, dobbiamo sempre parlare del contesto del campionato in cui siamo calati. Certo, abbiamo eseguito male alcune cose, troppe forzature e del resto sono una persona che non ama nascondersi dietro un dito e quando vado in TV a parlare, ad esempio anche dopo Varese, mi sono assunto la responsabilità di non essere stato in grado di trasmettere quello che avremmo dovuto fare in campo ma non sono pessimista.

Datome e Taylor
Quindi i ragazzi stanno rispondendo “male”, perché?
Penso che qualcuno stia rendendo meno di prima, è normale che ci sia fatica mentale e fisica ma stiamo lavorando per migliorare questo stato di cose. Siamo una squadra coesa, unita….Se ci sarà una ripetizione di prestazioni insoddisfacenti dovremo analizzare a fondo con lo staff. Il momento è grigio, non lo nego ma non nero, la situazione è però sotto controllo e la gestisco con il totale controllo.
Però si rischia di perdere il terzo posto conquistato faticosamente e con merito..
Per i Playoff credo che le posizioni in classifica oramai siano quelle e non credo che la squadra possa subire più di tanto una situazione di che oggi ci vede al terzo posto ed a fine torneo chissà dove, anche se ha fatto molto di più di quello che avrebbe dovuto fare, perdere una posizione della classifica non mi preoccupa più di tanto, adesso dobbiamo ritrovare qualche automatismo in attacco che abbiamo un po’ smarrito.
E domenica si va a Sassari per una sfida che potrebbe addirittura regalare il secondo posto se si vincesse con uno scarto superiore ai 3 punti.
Sassari è in un momento simile al nostro, siamo tutte due le squadre con le ruote un po’ sgonfie ma noi siamo la squadra che vince di più in trasferta, quindi non andiamo in Sardegna remissivi a giocare e confido in questo, siamo una squadra che rende sempre la vita difficile a tutti e lo faremo anche a Sassari.

Calvani in azione
Capitolo Feisal Aden. Il ragazzo non sta dando le risposte che ci si attendeva da lui.
Aden….Non sono il tipo che ama usare perifrasi, quando un giocatore non rende come mi aspetto e francamente non credevo che accadesse, mi sento di dirlo senza mezze frasi. Il ragazzo ha delle grandi potenzialità ma al momento gli manca lo spirito di sacrificio e la voglia di darsi da fare in difesa. Soprattutto questo ultimo dettaglio lo deve migliorare, non si può giocare a questi livelli se non sei un giocatore completo, soprattutto se giochi in un sistema come il nostro molto attento alla fase difensiva.
Questo significa che potrebbe essere sostituito?
Siamo sempre sul mercato, sempre, qualora si presentasse qualche ottima alternativa ci daremo da fare con i limiti ed i vincoli che ci siamo dati, l’arrivo di Aden ha confermato che entrare a far parte di questo gruppo non è una cosa semplice.
Fabrizio Noto/FRED