
Mazzarino e soci se la vedranno con la Dinamo nel primo turno di playoff
BOLOGNA – Non serve un’ultima vittoria alla Lenovo Cantù per migliorare la propria posizione in vista dei playoff imminenti. Gli uomini di Trinchieri passano abbastanza agevolmente sul campo della Oknoplast, ma la posizione finale in classifica rimane la settima, che li porterà ad affrontare da subito la Dinamo Sassari, senza il vantaggio del fattore campo. Sulla partita odierna, onestamente, non c’è troppo da dire. Mazzarino e compagni non hanno dovuto inserire le marce alte per avere la meglio di una Virtus che, come al solito, ha messo impegno e faccia tosta, ma che è davvero troppo ridotta ai minimi termini per poter competere, con il solo Pullen e qualche sprazzo di Poeta e Rocca in attacco. Gli ospiti hanno banchettato a rimbalzo (16, oltre il 45% dei rimbalzi offensivi disponibili) e quando, sospinti da un Joe Ragland ottimo all’esordio, hanno provato ad allungare non hanno trovato particolari ostacoli. Ora occorre resettare tutti i pensieri e prepararsi al meglio a una serie durissima che richiederà l’impresa di passare almeno una volta in Sardegna per proseguire nel proprio cammino e non uscire, in maniera abbastanza deludente, così presto. Di sicuro resta una buona prestazione difensiva, con la giusta durezza e spigolosità messa in campo, atteggiamento che servirà ogni partita a cominciare dal 9 maggio, data in cui si disputerà gara 1. Per Bologna, nella giornata della manifestazione di una frangia di tifosi per rivendicare l’orgoglio Virtussino, si chiude una delle stagioni peggiori di sempre: 20 sconfitte, terz’ultimo posto finale in classifica e davvero poche cose positive da ricordare. Con le dimissioni di Claudio Sabatini, arrivate in settimana, dal prossimo anno dovrebbero cambiare molte cose. Si spera in meglio, perchè peggio di così gli orizzonti sarebbero davvero tragici.
Venendo alla cronaca, parte meglio Bologna, che va rapidamente 6-0 con i canestri di Gigli, Rocca e Pullen. Cantù inizia contratta, ma con Cusin e Tabu ricuce subito lo strappo. La gara non è certamente spettacolare, ma piuttosto dura e ruvida. C’è equilibrio, anche perchè i brianzoli non sembrano essere troppo in palla. Aradori e Mancinelli mettono punti a referto, ma è ancora Gigli, sulla sirena, a tenere avanti i suoi al 10° (18-16). Ragland, come detto, gioca una signora partita e sin da subito si fa sentire, con un paio di canestri che danno il primo vantaggio ai propri nuovi compagni. Mazzarino tripleggia, ma la coppia Poeta-Pullen tiene in scia le V Nere. Lo spartito del match, in ogni caso, va delineandosi: la Lenovo ha un maggior contributo offensivo da parte dei suoi giocatori, mentre i padroni di casa chiedono, al solito, gli straordinari a Pullen. Per i primi 20′, però, basta: un tap in volante di Gaddefors tiene il tabellone sul +1 Virtus (35-34) all’intervallo.
Al rientro in campo, però, Cantù non scherza più e spacca la partita rapidamente. Leunen, Cusin, Aradori, Tyus vanno a bersaglio in rapida sequenza, e in casa bianconera è emergenza massima (50-41). Brooks e Tabu partecipano al banchetto offensivo, mentre è sempre e solo Pullen che fa vedere un pò di luce a Luca Bechi e impedisce al vantaggio di dilatarsi in doppia cifra all’alba dell’ultimo periodo (61-52). Doppia cifra che si materializza rapidamente, e ancora grazie a Joe Ragland che apre l’ultimo quarto con cinque punti proprio per il +10. Aradori e Brooks contribuiscono, mentre il nuovo americano di Trinchieri fa bottino dalla lunetta. I rimbalzi d’attacco degli ospiti continuano a fioccare, rendendo la vita per la Oknoplast ancora più difficile. Pullen e Poeta hanno un ultimo scatto d’orgoglio, ma ormai la gara è indirizzata e sono Aradori e, ancora, Ragland a mettere i canestri che chiudono i conti.
Oknoplast Bologna – Lenovo Cantù 69-79
Parziali: 18-16; 17-18; 17-27; 17-18;
Progressione: 18-16; 35-34; 52-61; 69-79;
MVP: Joe Ragland gioca una grande partita, alla sua prima con la maglia canturina. Le percentuali non lo premiamo (4/14), ma segna 16 punti, 11 dei quali nell’ultima decisiva frazione, per spezzare le residue resistenza bianconere;
WVP: 30′ e impatto quasi nullo per Angelo Gigli. I lunghi ospiti banchettano nel pitturato bolognese, e le sue responsabilità non mancano. Ma va detto che gli alibi (a partire da quelli fisici) non gli mancavano;
Sala Stampa
Bechi
“E’ stata una gara dove Cantù, grazie a rotazioni più profonde, ha sempre potuto tenere alta l’intensità difensiva, prendendo così in mano la partita poco per volta. Questo anche grazie a Ragland, giocatore che ha saputo sparigliare le carte stasera. Venendo a noi, abbiamo fatto la nostra solita partita di questi tempi: grande diginità e impegno, perchè ci tenevamo a finire bene davanti al nostro pubblico. L’abbiamo fatto, ma non dimentichiamoci che Cantù è una squadra da Eurolega, con una difesa solidissima. Insomma, ha vinto la squadra migliore. Il bilancio dei miei due mesi qui in Virtus è positivo. La squadra ha sempre giocato con orgoglio, indipendentemente da chi avesse di fronte. Non abbiamo mai sfigurato e siamo sempre stati squadra, senza avere atteggiamenti negativi. Senza guardare ai risultati, credo che il trend sia positivo, considerate le difficoltà, gli infortuni e i giocatori che se ne sono andati. E’ cambiato in meglio l’atteggiamento, abbiamo perso anche due partite che potevamo vincere con Caserta e Sassari, ma abbiamo comunque sempre continuato a lavorare e a crescere. Insomma, grande atteggiamento e umiltà, tutte cose che non vanno nelle statistiche.”
Trinchieri
“Vittoria importante, al di là dei due punti. Bologna ha giocato con grande dignità, facendo un’ottima partita e impegnandoci. E’ un campo ostico, dove è come se dovessimo giocare due partite in trasferta contemporaneamente. Abbiamo però messo fiducia e convinzione nei nostri mezzi per prendere controllo del secondo tempo e, così, della partita. E l’aggiunta di Ragland è importante, perchè è un giocatore di valore che saprà darci una mano. Ora andiamo a scoprire il mondo dei playoff a sette partite, dove ogni partita ha un peso diverso. Ma, se non altro, ci arriviamo in condizioni fisiche più che buone.”
Niccolò Fiumi