[b] Italia – Polonia 79 – 70 [/b]
Non traggano in inganno i 79 punti messi a referto dai nostri o il passaggio del turno, non è un’altra Italia quella che, alla terza partita in tre giorni, affronta la nazionale polacca. Un’Italia che parte malissimo, con Recalcati che per la partita del dentro o fuori preferisce affidarsi al bellissimo Gigli di questi giorni ed al talento di Bargnani rinunciando al pivot di ruolo. Accanto al duo sotto canestro partono Bulleri, Mordente e Soragna. La Polonia, nonostante scappi avanti nel primo quarto grazie ad un’Italia inguardabile sia in difesa che in attacco, è poca cosa: arruffona, con gran parte dei giocatori che tecnicamente non valgono un’unghia dei nostri ma che ci mettono il triplo del cuore, si affida al solito, immenso Wojcik ed al piccolo bomber Pluta. Ci va di lusso quindi che i ragazzi allenati da Andrej Urlep siano veramente poca cosa, il primo quarto si chiude con i biancorossi avanti di sole due lunghezze sul 16 – 14. Quando un pò tutti temevano il tracollo mentale della nostra nazionale invece è tornato a splendere lo stellone culazzaro: una pioggia di triple (vero unico fondamentale nel quale riusciamo ad esprimerci) stavolta a segno, travolge i polacchi che però non mollano mai e così quando mancano 4′ all’intervallo lungo gli azzurri sono a +12 ma riescono a farsi fare un controparziale chiudendo il primo tempo avanti di 6 lunghezze sul 41-35.
Il secondo tempo è, come ormai abitudine, di sofferenza. Lo strepitoso Bargnani della prima frazione viene sostituio dal fratello acciaccato ed egoista, l’attacco, già di suo poco fluido, ricomincia a non produrre tiri puliti, ed in difesa continuiamo ad alternare fasi di grande intensità (di solito i primi 10/15 secondi dell’azione) per poi concedere tiri facili agli avversari, grazie anche a rotazioni sui cambi un pelino cervellotiche. Nonostante tutto, grazie ad una serie di 3 triple in fila di Basile (bensvegliato capitano, siamo all’europeo) proviamo di nuovo ad ammazzare la partita, cosa che puntualmente non riusciamo a fare, facendo rientrare i polacchi e chiudendo di nuovo avanti di 7 il terzo periodo ( 64 -57).
Il quarto finale vede gli azzurri recitare il medesimo copione messo in scena in quelli precedenti, tentativi di fuga rintuzzati dall’assoluta voglia polacca che si contrappone ad una nostra morbidezza a tratti sconcertante se si considera la posta in palio. Ma quest’anno i nostri son così, un pò [i]naif[/i]. Quando però Dylewicz, a 3 minuti dalla fine, sbaglia la tripla, aperta, che avrebbe lanciato i polacchi sul meno 2, la partita finisce. Si va avanti, peraltro in un girone tutt’altro che difficile (ci saranno Lituania, Germania e Turchia, con noi, Francia e Slovenia, con i baltici ed i ragazzi di coach Pipan a quota 4 punti, nowitzkilandia e parkerlandia a 2 e noi ed i ragazzi di Sigarovic a 0) ma che ci lascia poche speranze se l’attegiamento continuerà ad esser questo.
[b]MVP[/b]: non me ne voglia Belinelli, alla prima bella partita del suo europeo, ma [b]Angelo Gigli[/b] merita assolutamente un applauso per quanto fatto in questi giorni. Sembrano ormai lontani anni luce i ricordi della partita contro la Lituania, del mancato tagliafuori e dell’inconsistenza a rimbalzo. Leonino, è l’aggettivo che gli calza a pennello, e se qualcuno gli spiegasse che ok il tiro da tre ma è ad un paio di movimenti in post basso (gancetto con la mano buona e passo d’incrocio?) dall’essere veramente un giocatore di alto livello…
[b]Slovenia – Francia [/b]
La Slovenia che non ti aspetti chiude in testa il girone battendo la Francia nello scontro diretto. Sorpresona soprattutto considerata la natura di questa squadra, sempre lontana da quella continuità di rendimento che abbinata al grande talento ne farebbe una potenza a livello europeo. Ancora una volta a far la differenza è la fisicità degli sloveni, che oggi hanno avuto in Smodis il trascinatore ma anche in Domen Lorbek, il fratellino di Erazem, il killer. Una sorpresa, questo risulato anche per com’è venuto: francesi sempre avanti, trascinati dal solito Parker, anche quì però avanti sempre senza chiuderla mai, errore che come vedremo pagheranno alla fine. Così i bleu, nonostante il +15 toccato ad inizio terzo quarto ( 48-33 dopo 3 minuti di gioco) vengono risucchiati dagli sloveni, che prima chiudono il terzo quarto sotto di 4 sul 56 – 52 trascinati da un Jagodnik in trance agonistica e dal solito Smodis, ma che poi completano l’opera grazie al piccolo Lorbek e ad un aiutino francese…Parker infatti avrebbe i liberi, a 2 secondi dal termine, per mandare la partita ai supplementari ma dopo aver segnato il primo sbaglia il secondo. Partita finita e Slovenia prima nel girone: mini-sorpresa.
[b]MVP[/b]: Matjaz Smodis vera anima nera di questo gruppo a cui mancava un satanasso in mezzo a tanti giganti gentili. Finchè lui continuerà a giocare come il giocatore che è, ossia la miglior ala forte del continente, la Slovenia avrà un valore aggiunto che nè le mani da clavicembalista di Erasmo Lorbek nè gli splendidi quanto rari momenti di Nesterovic potranno darle. Durerà? O al primo Alvertis che passa al nostro andranno in corto i neuroni? Da questo interrogativo passano molte delle speranze slovene…