Montepaschi – Benetton 96 – 50.
Si, avete letto bene, il risultato finale della Supercoppa Tim disputata ieri sera a Siena è proprio 96 a 50 in favore dei toscani. Il risultato è figlio di due parziali assurdi che i senesi hanno rifilato ai trevigiani: sul 20 pari un 32-0 che a memoria d’uomo non si era mai verificato e poi un 22-2 che ha portato la Mens-Sana su un incommentabile 88-29 a 4 minuti dal temine. Solo quando il quintetto toscano è stato composto da un paio di juniores, e con i titolari ampiamente sotto la doccia, la Benetton è riuscita a segnare qualche canestro dal campo. Tolti i tiri liberi, i biancoverdi della marca hanno segnato 36 punti su azione in 40 minuti di gioco. E si pensi che questa scoppola è arrivata in una serata in cui la Montepaschi ha tirato col 20% da tre ma, certo, quando un giocatore solo (Stoonerook) eguaglia il totale della valutazione degli avversari c’è ben poco da fare. Anche imbastire un commento serio su una partita simile è difficilissimo, è evidente che il divario esistente tra le due squadre non è quello visto ieri sera in Supercoppa. Soprattutto la Benetton non è questa e le attenuanti non mancano. Molti giocatori sono arrivati solo da pochi giorni, i reduci dell’Europeo devono ancora trovare una loro identità ed un amalgama con gli altri, 8 nuovi su 12 sono tantissimi per poter pensare di costruire una identità di squadra in pochi giorni. Per contro i trevigiani avevano di fronte i campioni d’Italia già tirati, invece, a lucido. In un meccansimo ben oliato i senesi hanno inserito solo 3 nuovi giocatori ed il quintetto-base è rimasto quello dell’anno scorso con Thornton al posto di Forte. Tutto vero, ma neanche Ramagli in sala stampa ha avuto il coraggio di appellarsi a tutte queste indubbie attenuanti. Il coach trevigiano ha sparato a zero sui suoi giocatori definendoli senza capo nè coda, senza nerbo, senza dignità, ed ha parlato di distruzione preventiva di quanto si stava cercando di costruire a Treviso. Siamo tornati sotto zero, ha detto Ramagli, e da lì dobbiamo faticosamente cominciare a risalire. Per contro Piangiani ha avuto parole di zucchero per i propri giocatori elogiando tutti, e non sarebbe stato possibile fare il contrario, ma invitando l’ambiente mensanino a rimanere coi piedi per terra. Già da domenica ad Udine la solfa sarà diversa e l’annata vedrà la Montepaschi impegnata sul fronte dell’Eurolega che si presenta difficilissima. Un’annata come quella testè conclusa, aggiunge il giovane coach senese, è irripetibile, il numero delle sconfitte inevitabilmente crescerà ed è bene dimenticare quanto prima la gara di stasera.
Proviamo a fare un po’ di cronaca:
Il primo quarto è bruttoccio, le due squadre appaiono contratte e nervose, timorose di perdere e proiettate verso il primo traguardo vero della stagione. Thornton da una parte e Chalmers dall’altra firmano i primi punti stagionali delle due formazioni biancoverdi, si mette in luce anche Sato che propizia un primo mini-allungo dei senesi. Le polveri dei tiratori dalla lunga sono bagnate in entrambe le compagini ed il 16-13 del primo mini-intervallo è la logica conclusione di un quarto interlocutorio e abbastanza avaro di emozioni.
Il secondo quarto inizia sulla falsariga del primo, le squadre non riescono a distanziarsi e, complici molti errori di mira, il risultato stenta a decollare e si arriva sul 20 pari a metà del secondo mini-tempo.
Quello che sembra un equilibrio che stenta a rompersi si frantuma invece in un amen: Ilievsky propizia un gioco da tre con canestro e fallo, due intuizioni di Stoonerook fruttano 5 punti e in men che non si dica la Montepaschi si invola sul +8. Ramagli chiama time-out ma la frittata è già fatta, dal 20 pari si va al riposo lungo sul 38 a 20 ed è solo l’inizio del diluvio che arriverà nel secondo tempo.
Il terzo quarto non si discosta dal clichè degli ultimi minuti appena trascorsi, invece della prevedibile reazione dei veneti c’è un ulteriore allungo dei senesi che, con un parziale di 32-0 a cavallo del secondo e terzo quarto, si involano sul 52 a 20 che chiude di fatto la partita. I primi due punti, dopo lunghissimi minuti, sono di Mordente dalla lunetta ma ormai, ovviamente, i giochi sono fatti. Ai senesi riesce tutto, ai trevigiani nulla, il vantaggio si dilata fino al 66-27 col quale si va all’ultimo riposo.
La grandinata continua corroborata dalle mani caldissime di tutti i giocatori senesi, nessuno escluso. Eze si mette in mostra con canestri spettacolari in ricaduta all’indietro, Kaukenas vola in contropiede, Carraretto la mette dall’arco, Stoonerook giganteggia per un raggelante 88-29 a 4 minuti dalla fine. In questi frangenti saltano i nervi al capitano Soragna autore in pochi minuti di un antisportivo e di un fallo tecnico che testimoniano il disagio dei biancoverdi della marca. Solo l’ingresso degli juniores tra le file senesi permette un “riavvicinamento” della Benetton che chiude con uno scarto di 46 punti!!!!!!
Che dire? Benetton da rivedere in toto, solo Chalmers e Fantoni ci sono apparsi decenti. La squadra trevigiana non è questa e crescerà tantissimo, è ovvio. Montepaschi perfetta macchina da guerra che è ripartita da dove aveva lasciato, dalla vittoria.
MONTEPASCHI: Berti 2, McIntyre 7, Ilievsky 11, Eze 14, Carraretto 3, Sato 8, Thornton 11, Lavrinovic 6, Kaukenas 13, Ress 9, Stoonerook 12.
BENETTON: Austin 2, Maresca 3, Atsur 2, Chalmers 16, Mordente 2, Mensah-Bonsu 4, Jhonson 5, Fantoni 10, Gigli 6.
Al termine della gara premiazione come mvp della gara per Stoonerook e applausi per tutti i senesi anche da uno sportivissimo Ramagli.
THE PLAY OF GAME: Due consecutivi assist no-look di McIntyre che con un semplice sguardo a destra fa spostare tutta la difesa trevigiana per poi depositare il pallone a sinistra nelle mani dell’uomo libero sotto canestro. Il mini-play senese ha iniziato da dove aveva terminato la scorsa stagione, il titolo di mvp del campionato è in buonissime mani.