
I tifosi della Sutor a Pesaro
Che non sarebbe stata una stagione facile per la Sutor lo si era capito fin da prima dell’inizio del campionato. Con un’iscrizione giunta quasi per il rotto della cuffia, con il fondamentale contributo del Consorzio Insieme per la Sutor. Senza contare il budget risicato, che non ha comunque impedito alla società di Viale Zaccagnini di costruire quasi da zero (Di Bella e Mazzola gli unici “superstiti” della passata stagione). una squadra più che competitiva, ma che ha fatto fatica nei primi scampoli di campionato. L’avvio infatti non era stato dei migliori: dopo la vittoria nella prima giornata di campionato con Avellino, sono arrivate 4 sconfitte di fila, pronte per creare i primi malumori attorno alla squadra.
Ci ha pensato un’altra vittoria in trasferta, in quel di Venezia, a scacciarli, nonostante gli uomini di coach Recalcati continuassero ad essere abbastanza discontinui. Solo dopo altre 3 sconfitte consecutive, con Reggio Emilia, Brindisi e Milano, Montegranaro agguantava la prima vittoria casalinga, in un importantissimo scontro in chiave salvezza contro Biella. A dicembre, dopo altre 2 sconfitte rimediate con le inarrivabili Cantù e Varese, ritornava a Montegranaro; nel frattempo faceva il suo debutto del match con la fu chebolletta (ora Lenovo Cantù) Valerio Amoroso, ritornato alla Sutor dopo una breve esperienza in quel di Pesaro.
Già, i cugini della Vuelle, che il 31 dicembre affrontavano la Sutor in un derby delle Marche che quest’anno si rinnovava come sfida fondamentale per le parti basse della classifica. I gialloblu uscivano vincitori dall’Adriatic Arena di Pesaro e, cedendo a Siena e Roma nelle ultime 2 giornate del girone di andata, chiudevano la prima parte di campionato a quota 8 punti, avanti di solo un paio di lunghezze rispetto all’ultima posizione.
In compenso, dopo le prime 15 giornate non proprio entusiasmanti, la Sutor partiva alla grande dopo il giro di boa: abbattuta Avellino, i gialloblu si piegavano sì a Sassari e Bologna, ma strappavano poi una sfilza di vittorie importantissime per la permanenza in Serie A. Caserta, Venezia, Brindisi, Milano e Biella si piegavano a Montegranaro, con in mezzo a far spartiacque solo due battute d’arresto con Reggio e Cremona. E’ la vittoria strappata a Biella contro l’Angelico la più importante, quella che vale la salvezza matematica e la permanenza in Serie A. Da segnalare giusto il colpaccio in casa con Varese all’undicesima giornata di ritorno, che anticipa, come prevedibile, solo 4 sconfitte, di cui la più bruciante nel derby con la Scavolini. Questi match segnano il ritorno al PalaSavelli di Porto S. Giorgio dopo quasi due anni.
Subito dopo la conclusione del campionato, la società veregrense metteva fine ai dubbi del caso e timbrava l’iscrizione al campionato 2013-14, con un’opportuna riorganizzazione societaria e il solito, fondamentale contributo del Consorzio e del Sutor Special Club. Montegranaro sarà, salvo particolari travolgimenti, qui a giocarsela anche la prossima stagione, con la partenza della nuova annata segnata dal rinnovo di coach Carlo Recalcati. E per una realtà piccola come quella marchigiana, partecipare alla massima serie italiana è già di per sé una vittoria.
Federico D’Alessio