
Una bella foto di Martina
Talento, determinazione e grande passione. Bastano queste tre peculiarità a descrivere Martina Bestagno, una giocatrice “old style” di sicuro tra le più conosciute e apprezzate della pallacanestro italiana delle new generation. Giocatrice duttile dal punto di vista tecnico e tattico, con possibilità di ricoprire entrambi gli spot da lunga, sia da numero 4 che da 5, fisico ben strutturato e verticale, 190 centimetri di pura esplosività e aggressività a rimbalzo, piedi veloci in difesa e una mano educata anche dalla distanza, Martina Bestagno ha messo su tanta esperienza nel suo bagaglio tecnico e tattico, scoprendo le varie dimensioni della pallacanestro, il tutto ancora a neanche 23 anni compiuti. Cestista Sanremese, muove i suoi primi passi nelle fila della Carispe La Spezia, con cui esordisce giovanissima (con tante piccole grandi soddisfazioni) in A1, prima poi di affrontare i campionati di A2 sempre con la maglia delle liguri, in cui dimostra tutto il suo potenziale. Viene acquistata poi dalla Meccanica Nova Bologna dove riesce a vincere anche la Coppa Italia di A2, ma sfiorando soltanto per due volte consecutive una promozione che la squadra felsinea avrebbe meritato dopo aver dominato il campionato. L’anno scorso dopo un grande inizio di campionativo nella Lokomotiv in Rep.Ceca, si sposta a Ragusa dove contribuisce al grande successo della squadra siciliana che sfiora la promozione, mentre poi nell’annata appena conclusa ha militato nella serie A belga, nel ROYAL Castors Braine, in cui ha saputo piano piano inserirsi e imporsi, diventando una giocatrice di quelle che sapevano farsi sentire. il suo futuro? E’ lei stessa a definirlo un work in progress, e l’augurio più grande è che possa arrivare anche ai vertici della pallacanestro in Italia, giacchè può diventare grazie alle sue caratteristiche tecniche e soprattutto di grande umanità, uno spot per il movimento in rosa italiano nonchè un esempio per le giovani azzurre che stanno crescendo.
La prima domanda che poniamo alla nostra ospite è quella sul suo passato recente e l’avventura in Belgio, un campionato di sicuro diverso da quello italiano, ma che sembra aver convinto appieno la lunga sanremese: Sono davvero contenta dell esperienza vissuta in Belgio: certamente, ci sono stati periodi molto positivi e alcuni un po’ meno, ma servono sia gli uni che gli altri! Alla luce di queste avventure all’estero, penso di esserne uscita un po’ più tosta. Prima ero forse un po’ troppo emotiva: ora penso di dare il giusto peso a tutto quello che mi succede. Al momento il mio futuro è ancora incerto nel senso che non ho ancora firmato per nessuna squadra: l’idea iniziale era quella di tornare in Italia, ma vedremo che tipo di offerte arriveranno. Di più, con questa storia degli svincoli e la crisi, per le giocatrici italiane si è fatta ancora più difficile, e per questo sono contenta di essere andata all’estero. Se non dovessi trovare squadra in Italia mi dispiacerebbe, ma non sarebbe un grande shock tornare all’estero. Come emerge lampante dalle lucide parole dell’atleta, è sempre vivo il parallelo tra due realtà, quella italiana che, usando un termine anglosassone, potremmo definire “restricted” e quella estera, che è di sicuro più aperta a nuove prospettive e dove puntare su giocatrici giovani è la regola non l’eccezione. E quindi, sorge spontanea la domanda: sono davvero così tante le differenze che separano l’Italia da un campionato straniero come quello Belga? La risposta non si lascia attendere, e ci fa ripercorrere al tempo stesso le varie latitudini in cui la cestista si è trovata a convivere. Devo dire che a livello di organizzazione in Italia ho avuto la fortuna di giocare per squadre molto preparate e competitive, laddove in Belgio è tutto un po’ diverso. Di sicuro a livello tecnico la pallacanestro in Belgio è un pochino più diversa, e infatti anche io giocavo più da ala che da 4-5, più lontana da canestro rispetto alle mie abitudini. Penso che però queste sono tutti dettagli che mi aiuteranno a crescere, in quanto mi piace molto giocare anche fronte a canestro. Sono due mondi paralleli, in cui però ho cercato di mediare: dall Italia mi sono portata l’esperienza e l’organizzazione; dal Belgio posso sicuramente trarne invece la consapevolezza dei miei mezzi anche nelle giornate no. Qui da noi, se potessi scegliere di trasferire qualche dettaglio della mia esperienza estera, porterei sicuramente i minutaggi che ho visto dare qui alle giocatrici belga: magari non sarà la lega più forte, ma fanno giocare moltissimo le giovani, con molte squadre senza straniere o con al massimo 1 giocatrice esterna, che serva proprio per far crescere le più giovani: Infatti, negli ultimi anni si sono visti i risultati con le loro nazionali giovanili. Di sicuro, oltre che sul piano tecnico prettamente legato al gioco e alle sue problematiche, anche dal punto di vista umano le cose devono essere state diverse: ecco qui un gran sorriso della nostra ospite, che ci racconta qualche dettaglio: Dal punto di vista umano, è davvero dura comunque stare all’estero. A volte anche riuscire a fare 2 chiacchiere in italiano era un’impresa e ciò mi mancava e non poco! In compenso avevo le mie altre 2 compagne straniere con cui andavo molto d’accordo e si stava sempre insieme e anche se ero la più giovane cuinavo io per loro spesso, anche perchè quando ho visto il ketchup sulla pasta ho dovuto prendere in mano la situazione! Solare, luminosa e molto professionale, schietta e verace, Martina Bestagno è quel tipo di giocatrice che tutti i tifosi vorrebbero sempre nella loro squadra e mai come avversaria. Il suo agonismo, la sua forza di volontà sono le chiavi che la spingono sempre a migliorare e migliorarsi, le sconfitte la fortificano e la lotta non la spaventa, ha sempre quel carisma e quella leadership che la portano a essere un punto di riferimento per le sue compagne: ma da dove nasce la passione che ha spinto Martina Bestagno ad allacciare le scarpette e a correre sul parquet inseguendo una palla da spingere dentro quell’anello? Forse questa domanda sarebbe dovuta arrivare a monte di tutta la nostra chiacchierata, ma le emozioni sono vive e rimangono, chiudendo un’intervista tanto semplice quanto sentita: La passione me l’ha trasmessa la mia famiglia, composta da tutti cestisti (la sorella maggiore Elena milita a Priolo in A1): di sicuro prenderci un pochino in questa attitudine non ha guastato! La pallacanestro per me è stata fino ad ora tutta la mia vita, le mie giornate si sviluppano sempre intorno agli impegni cestistici, quindi, in breve, so di essere stata fortunata. So che di pallacanestro non ci potrò campare per sempre, quindi mi godo il momento, sperando di trovare presto una squadra dove poter giocare e continuare a divertirmi!. Al termine di questa piacevole chiacchierata che ha svariato su tante tematiche legate al basket rosa, è giusto lasciare alla nostra protagonista la possibilità di salutare e di dire quel che più vuole, e la nostra atleta coglie la palla al balzo e lascia partire uno di quei tiri dal mezzo dal mezzo angolo che tende a mettere con alte percentuali: saluto tutti quelli che leggeranno questa intervista su All-Around,il mio fidanzato e la mia famiglia che mi supportano sempre, ogni giorno. A presto, Martina Bestagno.
Domenico Landolfo