Se giochi ad ovest, ed il tuo record di inizio stagione recita 9 vinte e 2 perse, non può essere solo frutto del caso. E vero, gli Hornets hanno incrociato non proprio delle corazzate, ma è anche indubbio che la squadra di Byron Scott sta girando a mille, grazie ad una strepitosa partenza di CP3, alla mancanza di infortuni ed allinnesto di due giocatori importanti come Stojakovic e Mo Peterson, il primo recuperato dopo una stagione contrassegnata dagli infortuni, il secondo arrivato da Toronto in estate. Se a questo aggiungiamo le riconferme ad alti livelli di West, una delle ali grandi dal maggior potenziale offensivo della lega, e di Tyson Chandler, che oltre ai rimbalzi, questanno sta portando in dote anche la doppia cifra nei punti, ed una sempre più crescente fiducia dei propri mezzi in post basso (anche se è ancora molto lontano dal poter essere definito pericoloso), allora ecco spiegata questa buona partenza, che però non può nascondere dei difetti strutturali che ci sono e che potrebbero impedire a New Orleans di arrivare ai P.O.
Prima di tutta una rotazione non proprio di primo livello, specialmente per quanto riguarda i lunghi, perché, se Paul ha come validi back up sia Bobby Jackson che Jannero Pargo, e che Rasual Butler può coprire le spalle sia a Peterson che a Stojakovic, qualche dubbio, forse di più, lo destano i cambi dei lunghi. Tanto per fare dei nomi, se il primo cambio del tuo centro è il secondo anno Hilton Armstrong o addirittura Melvin Ely, e se a rilevare West cè Ryan Bowen, cuore che fa provincia ma fisico e atletismo limitato, vuol dire che in caso di mancanza di uno dei due titolari, o di una serata problematica dal punto di vista dei falli, in area si va inevitabilmente sotto, con tutto quello che ne consegue, non ultimo spostare la totale responsabilità offensiva sugli esterni, che già in condizioni normali hanno il loro da fare.
Questa non vuol essere la famosa ricerca del pelo nelluovo, anche perché non si tratta di un piccolo difetto, tuttaltro, ma solo una constatazione. Come un dato di fatto è che gli Hornets ora stanno andando a gonfie vele, cavalcando un grande Paul, vero ago della bilancia di questa squadra. Lex Wake Forest sta viaggiando con cifre neshane, ovvero: 19 punti per gara, oltre 10 assistenze, quasi 5 rimbalzi, ma soprattutto il 50% al tiro da due e il 40% da 3, migliorando le proprie cifre di carriera.
Tutto questo è si dovuto ad una inevitabile crescita di CP3, visto che stiamo parlando di un giocatore del 1985, ma è anche una conseguenza di un miglior cast di supporto, segnatamente per la presenza di Peja e Mo P. I Due tiratori rendono il campo di NO inevitabilmente largo, una condizione favorevole per Paul che, pur non essendo un colosso, è molto bravo ad assorbire i contatti sia per concludere che per scaricare. Se a ciò aggiungiamo che anche West è un giocatore perimetrale, e che Tyson è molto bravo a farsi trovare in movimento, ci possiamo spiegare il perché di queste cifre, che diciamolo chiaramente sono il vero motivo di questa partenza, anche perché a parte forse Stojakovic in qualche rara occasione e West, che ultimamente sta producendo qualcosa di più con la palla in mano, in casa Hornets non cè un giocatore in grado di crearsi un tiro da solo.
Dove potrà arrivare NO? Infortuni permettendo, dovrebbe prendere il posto di Golden State ad ovest, ma forse è ancora prematuro parlare in ottica play-off, prima sarà meglio aspettare dopo qualche incontro con le Big, li si saprà quanto valgono questi Hornets.
Stefano Manuto