VIRTUS ROMA: Ukic, Stefansson, Hawkins, Gabini, Lorbek
PARTIZAN BELGRADO: Palacio, Velickovic, Tepic, Votkovac, Pekovic.
I quarto 25-26; II quarto 54-51; III quarto 72-70; IV quarto 91-86
BELGRADO.
E’ un ambiente come al solito caldissimo quello che attende la Lottomatica al Pionir di Belgrado. I 5000 scatenati in fermento allo stadio accompagnano rumorosamente, per tutta la partita, la squadra di Vujosevic, sino a condurla ad una importantissima vittoria in chiave Top 16. Ma andiamo con ordine. La gara si apre con un canestro di Roko Leni Ukic, giusto per mettere in chiaro che la Virtus Roma non è venuta a Belgrado in gita scolastica; sul lato opposto del campo, invece, è Nikola Pekovic con un canestro e fallo a sottolineare che oggi, a casa sua, non c’è spazio per nessuno. Roma prova ad affondare con i pick’n roll che scompigliano la difesa serba, permettendo al play croato della Lottomatica di andare fino a canestro o di scaricare per le mani di velluto di Erazem Lorbek; l’aggressività di roma in fase iniziale è bilanciata dal dominio sotto canestro di Pekovic e così il primo quarto si chiude con il vantaggio esterno firmato Allan Ray, graziato per una volta dall’amico tabellone che spinge dentro un tiro da 3 allo scadere. Il secondo quarto è un festival della zona, perforata da ambo le squadre vuoi per l’abilità di uno scalpitante Ray da un lato, vuoi per l’assoluta manifesta superiorità del solito centro serbo dall’altro; è un peccato chiudere sotto di 3 il tempo, sopratutto dopo una sanguinosa palla persa di Hawkins nell’ultima azione che regala anche 2 liberi al Partizan.
Al rientro dalla pausa più lunga quelli di Belgrado provano a scappare via con uno dei soliti mini parziali che Roma, carica di falli con Lorbek in testa, faticosamente contrasta: la formazione di Repesa alterna momenti di buio a discrete giocate e chiude, alla fine, sotto di 2 il terzo periodo.
La quarta frazione vede subito un nuovo allungo serbo, spezzato per l’ennesima volta da un controparziale di 4-0 from Vilanova. La difesa, in difficoltà specialmente nei rientri che Palacio punisce regolarmente in transizione, non riesce minimamente a contrastare la dominanza di Pekovic e così, se non è punita dal centro, viene trafitta dalle triple di Velickovic e compagni lasciati liberi per i raddoppi. Solo uno sciocco antisportivo di Palacio permette di tenere in vita la fiammella della speranza in casa Roma, ma i 3 rimbalzi in attacco catturati dai serbi successivamente pongono fine ad un match nel quale la Virtus, alla fine, decide di salvaguardare la differenza canestri del 91-86 finale.
Ora la strada che porta alle Top 16 si complica, nonostante si siano perse tutte e 4 le gare in trasferta, e la settimana prossima la sfida al Barcellona di Ivanovic ha quasi il sapore di un’ultima spiaggia. La sconfitta di oggi, su un campo dove gli stessi blaugrana sono caduti, ci poteva stare: perplessità restano riguardo al modo, magari, visto che le squadre di Repesa difensivamente risultano praticamente perfette. Oggi invece, sotto 31-18 a rimbalzo , con una ridicola percentuale da 3 ( 3-16 per un misero 18%) e con un Pekovic formato O’Neal impossibile da limitare, la strada era decisamente in salita.
A fine gara coach Repesa sembra pensarla come noi, complimentandosi con il Partizan e sottolineando la scarsa vena difensiva della Virtus, rimarcando la differenza sotto i tabelloni; della stessa opinione Ukic, dispiaciuto per la sconfitta nonostante la buona prova dell’attacco.
MVP Nikola Pekovic: costringe la difesa romana a reinventarsi ad ogni azione, domina sotto canestro, scarica al tiratore rendendo effimeri i raddoppi, segna 21 punti, cattura 8 rimbalzi e subisce 13 falli. Dominanza allo stato puro.