
Una foto della mascotte di Slovenia 2013
Sarà l’Europeo degli assenti, dei tantissimi assenti che, per mala suerte o per freddo calcolo in base all’ancor più cinico contrattone NBA o casalingo, diserteranno questa manifestazione. Peccato perchè mai come quest’anno sarà un Europeo ricco almeno di visibilità. Tantissime infatti le TV collegate che manderanno in tutto il mondo uno spettacolo che si attende comunque vibrante ed avvincente, nonostante appunto le numerosissime assenze e defezioni.
Logico quali siano le nazionali in auge o che si contenderanno il podio e, sempre più pleonasticamente, un seggio per il Mondiale del 2014. Partiamo dalla coppia Spagna-Grecia, pronosticate da molti, quasi tutti, come le possibilissime finaliste, in poche parole le “Predestinate”. Squadre complete, squadre che lamentano meno assenze delle avversarie ma che hanno tutto, se non di più, per arrivare sino in fondo: chili, centimetri, talento, gioco e voglia di vincere, specie gli ellenici che vogliono da tempo fare il tris, dopo le vittorie in casa ed a Novi Sad nel 2005 (battendo in finale proprio gli Iberici). Ma fare tris è anche il sogno degli spagnoli e sarebbe storico perchè sarebbe il terzo titolo consecutivo dopo i due ottenuti in terra polacca e lituana. Due rosters completi, tosti, lunghissimi, con dodici-uomini-dodici e dei fuoriclasse a dettar legge, basti pensare ai Campioni in carica ispanici che avranno sì l’assenza di Paul Gasol ma che potranno contare su gente come Ricky Rubio, Rudy Fernandez, Marc Gasol e Josè Calderon e fermiamoci quì. I greci non sono da meno, loro così “allergici” all’NBA anche perchè possono avere i soldi che desiderano in madrepatria, gente come Papanikolaou, Printezis, Sloukas, Bourousis e Sua Maestà Spanulis, un concentrato quest’ultimo di agilità ed intelligenza cestistica che si fondono in un atleta all’occhio poco esplosivo ma dannatamente vincente, difficile che sbagli una scelta od un’opzione offensiva, specie se son possessi decisivi.
Alle spalle delle favorite una muta di cani cacciatori che potrebbero anche fare lo sgambetto alle “Predestinate” qualora ci fosse qualcosa di strano o di storto nei loro meccanismi che appaiono inossidabili. Sono quelle squadre pronte ad approfittare di qualche incertezza, di qualche serata storta e rispondono al nome di Francia, Slovenia (ovviamente), Lituania e Serbia.

Calderon e Parker nella finale lituana del 2011
La Francia non sarebbe poi così male sulla carta rispetto alle “Predestinate”, giocatori come Parker, De Colo, Diot, Batum, Diaw e Pietrus sono da palcoscenici eccellenti ma i transalpini non riescono mai, proprio mai, a vincere un Torneo come l’Europeo lituano dell’anno scorso e sembra essenzialmente per un problema di testa perchè, ogniqualvolta sono lì, davanti a tutti, falliscono l’ultimo scatto, l’ultimo canestro, l’ultimo sforzo per coronare un giusto sforzo che da anni la Federazione Francese attua sul territorio (e non solo, chiedere alle due squadre francesi, Nanterre e Strasburgo, iscrittesi in Euroleague grazie alle quote versate proprio dalla Federazione, esattamente come accade da noi, ndr). Ma per ambire quest’anno ad una nuova finale, i galletti sembrano privi di personalità in area, la doppia assenza di Noah e Touriaf non sembrano falle facili da chiudere e chi non ha gioco in area è destinato a fermarsi presto in qualunque manifestazione.
Poi ci sono i padroni di casa sloveni, i verdissimi padroni di casa che punteranno tutto sul mix, probabilmente l’ultimo di questo ultimo periodo, tra giovani e vecchi anche se sono probabilmente i secondi a far sentire forte la loro voce. Lorbek, Lakovic, Nachbar e Begic sono i pilastri di questa squadra dove i due Dragic possono far bene ma dove il pubblico di casa può sicuramente spingere forte per questo appuntamento con la storia. Ma servirà una Slovenia più affamata, più determinata di quella vista durante la

Lorbek con la maglia della sua Nazionale
fase di preparazione ed in questo i campioni più affermati possono risultare determinanti, la finale comunque appare per loro un percorso irto di difficoltà difficili da superare con questo roster, si pensi alla convocazione dell’ex Virtus Roma, Slokar, al momento senza neanche contratto.
Poi ecco la Lituania. Avversari dell’Italia nel precampionato, e specificatamente all’Acropolis, i tricolori baltici appaiono sempre temibili, ossi duri da mordere e soprattutto da battere. Il percorso di rinnovamento iniziato già da 4 anni compie in questo Europeo un passo importante, proseguendo dopo l’oggettiva delusione dei campionati persi amaramente in casa due anni fa. I fasti di Svezia 2003 sono lontani ben dieci anni, tanta acqua è passata sotto i ponti soprattutto perchè questa Lituania non è priva di talento, semmai appare carente di anima. A casa due storici leaders come Kaukenas e Jasikevicius, è proprio il playmakin’ l’anello debole del roster nel quale spiccano diamanti pregiati come i Fratelloni Lavrinovic, l’ex-Treviso Motiejunas, Kleiza e Valenciunas, quest’ultimo l’unico centro non mediterraneo che possa competere ad armi pari contro i colossi spagnoli, greci e francesi del ruolo. Ma, dicevo, manca qualcosa che non si può acquistare ed è la leadership carismatica, quella che un Jasikevicius ha sempre posseduto in quantità industriali. Inoltre sempre all’Acropolis, mentre i baltici han disposto abbastanza agevolmente di Bosnia ed Italia, la Grecia ha inflitto loro una discreta e sonora lezione di basket e senza neanche dannarsi troppo l’anima, segno che la bontà della squadra resta ma non per ambire alla finale.

Milos Teodosic, sarà assente in questi Europei
Infine, il caso più strano degli ultimi anni, e cioè la Serbia. Una squadra sì falcidiata in questa edizione dalle assenze quanto e forse più della stessa Italia ma che resta con un livello di talento indiscutibilmente elevato, il problema semmai sarà scoprire se i ragazzi del Santone Dusan Ivkovic avranno voglia di sbattersi a dovere anche se sono in tanti a non nutrire eccessiva fiducia, ad esempio, nel Nenad Krstic degli ultimi tempi. Privi di Teodosic, si punta sull’orgoglio e la voglia di non darsi mai per vinti di gente come Bogdanovic, del giovane Micic di cui si dice un gran bene, Andujsic e Bjelica. Ma anche per la Srbjia, come amano pronunciare i loro abitanti, arrivare sul podio sarebbe una bellissima cosa, il massimo dell’ipotizzabile perchè le altre hanno senza dubbio qualcosa in più di loro.
Manca qualcuno all’appello. Già….La Nostra Italia.
Se si potesse conquistare un podio per la sfortuna, Azzurra by Pianigiani avrebbe un posto garantito. Out per primo Gallinari questo inverno, poi in sequenza Hackett, Bargnani, Mancinelli ed infine Gigli in un crescendo rossiniano. Partendo da questi presupposti e sommandoci ad essi le carenze abbastanza elevate nel settore dei lunghi, la situazione è al limite se non oltre della “Mission Impossible” più classica alla Tom Cruise. Pianigiani con lo staff tecnico ha cercato di correre ai ripari, la convocazione di Travis Diener deve essere interpretata sotto questa ottica, poi però durante il precampionato (5 vittorie e 6 sconfitte negli 11 matches disputati), si è scoperto che Cinciarini, oltre che Poeta non sono così malaccio in regia, specie se l’uomo del Wisconsin spara da tre come nelle sue giornate peggiori e, soprattutto, se il gioco della squadra è sottoposto alle lune del solito Marco Belinelli arruffone, volenteroso sì ma troppo ansioso di farsi vedere come leader della squadra: un Belinelli così serve molto poco alla causa, strano che nessuno intervenga con decisione per farglielo capire perchè il ragazzo è efficace se mette a disposizione della squadra il suo talento. Per un Belinelli quindi da decodificare, ci sono però dei giocatori ai quali “aggrapparsi” nella notte che porta al debutto di domani contro la Russia e che rispondono al nome di Gigi Datome, Alessandro Gentile e Pietro Aradori. Si spera poi in un apporto dignitoso da parte di Cusin dopo una pessima annata a Cantù ed alla crescita di Melli anche se fare il centro per lui è già complesso, non ci si attende granchè dal trio veneziano Vitali, Rosselli e Magro anche se dall’ex play cremonese ci si aspetta un

Le 5 bandiere del girone D degli Europei in Slovenia che partono domani
impiego fisso in 4, non una novità per uno con i suoi centimetri, augurandosi che non esageri troppo con il tiro da fuori. E proprio cercando di limitate lo sparacchiamento dalla lunga e, giocoforza, di aumentare la percentuale di tiri a più alta percentuale, sarà la sfida che questa Nazionale dovrà vincere. E’ molto più facile tirare che costruirsi un buon tiro dopo aver fatto viaggiare la sfera a dovere, un concetto che con gente come Diener in campo non dovrebbe essere poi così difficile da attuare.
Ma, inutile ribadirlo, superare il turno avrebbe del miracoloso considerando il girone. Già da domani, contro una Russia a sua volta falcidiata dalle assenze nel settore dei lunghi ma non senza il talento Shved, sarebbe bellissimo vincere perchè significherebbe una seria ipoteca al passaggio successivo del Torneo ma ci vorrà tanto, tanto cuore e cervello freddo. Ci vorrà una grande difesa, una grande dedizione, un grande coraggio per sopperire ai limiti strutturali della quasi assenza del gioco in area ed un gran tifo, le legioni di tifosi ci saranno e ci sarà anche ALL-AROUND.net che spera di offrirvi un qualcosa di simpatico e divertente per questo Europei con due inviati sul posto. Non sarà facile ma ci proveremo a darvi un servizio di qualità, buon Europeo a Tutti!!
Fabrizio Noto/FRE