Reggio Calabria, 12 settembre 2013 – Le sconfitte, si sa, non fanno piacere a nessuno. Talvolta arrivano inaspettate, in altre circostanze possono invece apparire come qualcosa di annunciato. Potremmo sintetizzare con questo concetto ciò che sta vivendo la Viola Reggio Calabria, uscita con le ossa rotte anche da Capo d’Orlando contro una Upea di categoria superiore, in grande spolvero e già in forma campionato (Legadue Gold).
Viola che partecipa alla sfida nonostante i numerosi problemi fisici che attanagliano a turno i giocatori neroarancio in questo precampionato, prima Fabi (adesso pienamente recuperato), nei giorni successivi Sabbatino, Spera e Ammannato. In queste condizioni, contro un avversario che presenta tutti gli uomini a sua disposizione ad eccezione di Gianluca Basile (si, proprio il Basile ex Fortitudo Bologna, Cantù e Milano), è pienamente comprensibile lo scarto finale fra le due squadre, il 109-60 maturato al 40′ fa storcere il naso a molti ma a questo punto è necessario non forzare la mano e lasciar fare con calma a Ponticiello, Russo e Biagioli il lavoro programmato per arrivare pronti e rodati in vista dell’esordio del 6 ottobre a Ruvo di Puglia.
Il “tour de force” neroarancio continua adesso con una seconda amichevole contro l’Igea Barcellona, già affrontata fra le mura amiche del PalaMazzetto, sfida questa che stavolta verrà invece giocata in Sicilia presso il PalAlberti. Prevedere un risultato diverso rispetto alle amichevoli fin qui giocate è davvero complicato, ma qualche giorno in più di allenamento e il recupero di pedine importanti potranno giocare in qualche modo a favore della Viola.
Upea Capo d’Orlando 109-60 Viola Reggio Calabria (34-5, 58-20, 91-40)
Upea Capo d’Orlando: Spampinato 2, Busco 2, Soragna 2, Laquintana 8, Benevelli 17, Nicevic 14, Portannese 30, Archie 14, Ciribeni, Wright 6, Cefarelli 14. Allenatore: Gianmarco Pozzecco.
Viola Reggio Calabria: Viglianisi, Bell 17, Kirkland 11, Azzaro 6, Caprari 6, Lupusor, Fabi 6, Naso 2, Ammannato, Pandolfi, Sorrentino 12. Allenatore: Francesco Ponticiello.
Paolo Malara