Il grande capo mi ha dato i compiti per casa Parliamo allora di fallo antisportivo: il fischio, o il non-fischio, che trasforma i palaZzetti in polveriere. Prima di lasciarsi a chiacchiere da bar, non per questo necessariamente illegittime (personalmente adoro i bar), è opportuno dare un occhio allarticolo del regolamento che lo disciplina.
Art. 36: Fallo antisportivo
36.1 Definizione
– 36.1.1 Un fallo antisportivo è un fallo personale che, a giudizio dell’arbitro, non è un tentativo legittimo di giocare direttamente la palla nello spirito e nellintendimento delle regole.
– 36.1.2 I falli antisportivi devono essere interpretati coerentemente durante lintero arco della gara.
– 36.1.3 Larbitro deve giudicare soltanto lazione.
– 36.1.4 Per giudicare se un fallo è antisportivo, gli arbitri devono applicare i seguenti principi:
a) Se un giocatore non effettua un legittimo tentativo di giocare la palla e avviene un contatto, il fallo è antisportivo.
b) Se, nel tentativo di giocare la palla, un giocatore provoca un contatto eccessivo (fallo duro), allora il contatto deve essere giudicato come antisportivo.
c) Se un giocatore commette un fallo, mentre sta effettuando un legittimo tentativo di giocare la palla (gioco normale), non è fallo antisportivo.
La FIBA ha recentemente emanato un comunicato per tutte le federazioni, contenente alcune importanti interpretazioni allo scopo di fornire chiarimenti affinché nelle gare il gioco sia sempre più fair, eliminando quei contatti illegali che ostacolano gesti tecnici o prestazioni importanti, soprattutto da parte dei giocatori dalle capacità superiori. In particolare, è evidenziata una casistica in cui manca il legittimo tentativo di giocare la palla. In sintesi:
a) nei finali equilibrati va sanzionato come antisportivo ogni fallo commesso a cronometro fermo (più precisamente, quando la palla non è ancora nelle mani dellincaricato della rimessa), al solo scopo di evitare che il cronometro si muova;
b) è raccomandata, sempre in situazione di finale in volata, particolare attenzione ai falli tattici, commessi con il solo scopo di mandare lavversario in lunetta e riguadagnare così rapidamente il possesso.
Sinceramente, prima di andare a reperire questo passo del regolamento, mi aspettavo qualcosa di più italiano: ovvero unimpalcatura verbale cavillosa radatta da nemici giurati della nostra lingua. Tutto sommato, non mi sembra. Dal punto di vista della forma (almeno di quella), la norma non appare fumosa. Ed allora il dito va puntato soprattutto sullinterpretazione che di essa viene fatta. Ed è opportuno cercare di chiarire se siano gli arbitri ad applicare male la regola, o se essa, pur se, come detto, chiara nella forma e coerente con le esigenze che si vogliono tutelare, nel concreto sia oggettivamente di non facile applicazione.
Palla persa. Opportunità di contropiede fermata da un fallo. Giocatori e staff alzano il pugno stringendo il polso con laltra mano. Gli spettatori (se la squadra che ha subito fallo gioca in casa) fanno altrettanto. Gli arbitri, di solito, assecondano il popolo. In caso contrario scoppia il casino. Come se, in tali situazioni, il legittimo tentativo di giocare la palla non fosse in alcun modo riscontrabile. E, mi chiedo, i falli commessi sotto canestro, che oltre ad essere volontari e tattici (non subire il canestro), sono anche violenti? Il centimetro quadrato di cuoio sfiorato basta a considerare la mannaiata rifilata legittimo tentativo di giocare la palla? Visto che la regola vorrebbe sanzionare anche il fallo duro (è espressamente indicato), il fatto che per rialzare il giocatore che ha subito la mannaiata non sia necessario ricorrere al defibrillatore è sufficiente a non interpretare il fallo come duro?
Per carità, non è che non si vedano fischiare falli antisportivi sotto canestro. Il fatto è che per questi la sanzione ex articolo 36 rappresenta uneventualità, per i falli che fermano il contropiede (spesso lievi e magari non necessariamente commessi con lidea di NON giocare la palla) essa è invece consuetudine.
Entrando nella testa dellarbitro, il sospetto è di trovare un pensiero del genere: Ragazzi, non azzardatevi a toccare il contropiedista! Se proprio dovete, badate che il vostro tentativo di giocare la palla sia palesemente legittimo. Siate convincenti, per Dio! Poi però, la rara volta in cui un arbitro, persuaso delle buone intenzioni del difensore, non sanziona lantisportivo, si scatena un fiume di proteste; che andranno inevitabilmente a condizionare tutte le fischiate analoghe, o ad alimentare (legittimamente) ulteriori lamentele in caso di (presunta) mancanza di coerenza.
È chiaro che nel momento in cui si dà margine allinterpretazione i bisticci che sorgono dallapplicazione della regola siano inevitabili. Consapevole che nessun suggerimento in questo caso potrà mai rappresentare una soluzione ottimale, direi di smetterla con lantisportivo quasi (questo è il problema!) automatico ad ogni contropiede bloccato: lo si fischi solo per i placcaggi più palesi. Vi si potrebbe arrivare anche senza modificare il regolamento, concedendo (ovvio, si tratta sempre di interpretare, ma da qui non si può scappare) in generale più credito alle buone intenzioni dei difensori. E si sanzionino piuttosto con maggior regolarità e severità i contatti duri (non tutti quelli intenzionali lo sono) sotto canestro.
Mi viene anche in mente che una volta si parlava fallo intenzionale. A memoria (ma guai a fidarsi di essa!) il cambiamento di denominazione (antisportivo, appunto) è stato dettato dalla considerazione, per me assolutamente legittima, che non tutti i falli intenzionali siano di per sé antisportivi. Nelle intenzioni si voleva perciò restringere il campo delle ipotesi meritevoli di grave sanzione. Di fatto però mi sembra permanga (anche nellinterpretazione Fiba) lidea del fallo intenzionale come sporco e perciò antisportivo. Mi suona strano, perché a mio avviso contrario con lo spirito del basket (che non segue certo le regole di purezza che disciplinano i giochi da parrocchia), che la Fiba predichi particolare attenzione ai falli tattici nei finali punto a punto, momenti in cui proprio il non commettere fallo contrasterebbe con lo spirito del gioco. E mi chiedo che succederebbe se tale suggerimento fosse applicato con particolare rigore.
Si potrebbe andare avanti, analizzando altri aspetti dellarticolo 36: su tutti quello della richiesta coerenza nellapplicazione della sanzione nellarco della gara. Ahhhh!!!!!
O la richiesta esplicita della Fiba di maggior tutela per i giocatori dalle capacità superiori. Pensavo che lo starsystem fosse una sciocchezza esclusiva dei campionati doltre oceano
Chiudo, tornando alle possibili soluzioni, con unultima considerazione personale. Se è vero che le norme che lasciano margine allinterpretazione dellarbitro non potranno mai essere perfette, è anche innegabile che una certa discrezionalità non sia eliminabile. Si tratta allora di fare in modo che i danni derivanti da ineliminabili errori, figli di ineliminabile discrezionalità, siano il più possibile lievi. Come? Fischiando meno! Flavio Tranquillo durante la telecronaca di Cantù-Milano ha detto, nel caso di errore nella valutazione dellinfrazione di passi, di tollerare maggiormente un fischio in meno che non uno in più. Il discorso potrebbe valere ancor più per lantisportivo: giusto perché non siano i fischi pesanti a decidere le partite
In ogni modo felice di non essere un arbitro.