Roma, 16 ottobre 2013 – Per chi s’aspettava in questo debutto a 360° della Virtus Roma, debutto totale ripeto considerando che non s’era vista mai prima di questa sera la squadra tra le mura amiche nella pre-season, una squadra tonica, decisa e combattiva, il match di questa sera sarà stata un’amarezza non da poco da mandare giù avendo, molto probabilmente, ancora negli occhi e nel cuore la Virtus di 4 mesi fa.
No, non voglio certamente fare un paragone stupido ed insipido tra quanto c’era e quel che si è visto questa sera al Pala Tiziano ma lo spettacolo agonistico e tecnico visto all’opera ha fatto veramente male a tutti.
Pronti, via ed in 3 minuti i francesi del BMC Gravelins Dunquerke avanti di 9 punti a zero e Dalmonte costretto immediatamente a chiamare tempo.

Una fase del primo periodo
Sembrerà banale ma la gara è tutta quì. Come, hai già finito? Mi verrebbe voglia di scrivere “..Sì, è finita perchè si è subito visto, ad occhio nudo ed anche al primo tiro della Virtus con il suo miglior giocatore questa sera, al secolo “Quintino” Hosley (MVP del match con 19 punti, 2 assist, 3 rimbalzi ed 8 falli subiti per un 25 di valutazione non male), entrare in area, veleggiare e tirare da due metri al ferro senza quasi nemmeno sfiorarlo….”. Capita l’antifona?
Una Virtus Roma molle in versione Camembert, cioè come il più celebre dei formaggi morbidi transalpini, un omaggio alla cucina degli amati-odiati cugini che hanno servito in salsa verde un piatto pesante da mandar giù al pubblico di casa, in verità neanche troppo numeroso sugli spalti, un pubblico che ha sempre incitato i propri eroi ma che, alla fine, s’è arresa all’evidenza in silenzio, senza avere nemmeno il coraggio di tirare giù qualche fischio.
Una differenza abbastanza cruda in possanza fisica ed atletica e, sia chiaro, non è che il BMC abbia tra le propria fila energumeni da oltre 2,20 sotto canestro, no: reattività, fisicità tradotta ad esempio nella voglia di non farsi mai superare sul primo palleggio da parte delle guardie e, di conseguenza, un gioco pulitissimo, essenziale, nessuna alchimia particolare ma efficace come il calore del phone sui capelli umidi.

La panchina di Roma durante un time-out
I gialloneri avversari han così amministrato all’inizio, piano piano per poi dominare minuto dopo minuto l’ACEA incapace di produrre gioco interno. Una Virtus che ha forzato a tratti oltre misura diverse soluzioni e non costruendo mai, altro esempio, un timido schema con blocco per Jimmy Baron, per intenderci un tiratore da 45% dalla lunga proprio nella vecchia Eurocup che oggi è apparso la pallida copia di se stesso, mettendo a referto la sua prima tripla al 38° e quando oramai le chances di vittoria erano ridotte a lumicino.
Ma, come dicevo prima, non s’è proprio visto Trevor Mbakwe. Solo 4 punti a referto, 7 rimbalzi ok ma una presenza offensiva quasi impalpabile. Idem o quasi Callisto Eziukwu, bravo però a mettere dentro con un semigancio una palla in isolamento da post basso. I due centri non sono stati mai o quasi messi nelle condizioni di andare uno contro uno o di ricevere il cuoio e di rigiocarlo fuori, per cercare di spostare di qualche passo l’attenta difesa giallonera francese.

Taylor in azione, foto Brandolini
Poca lucidità, voglia di darci dentro sì, tanta pure ma è parso di vedere una squadra così poco convinta in quel che faceva che riusciva ad evocare nel sottoscritto lo sguardo di un bimbo alle prese con un nefasto cucchiaio di olio di ricino da ingoiare per i suoi problemi di stomaco.
Di contro una BMC Gravelines Dunquerke molto tosta, senza nemmeno uno dei propri miglior realizzatori come Yannick Bokolo fermato per guai muscolari nella fase di riscaldamento ed ecco quindi salire in cattedra Abdou M’Baye con i suoi 17 punti; un Yakhouba Diawara sempre pronto da tre e che ha chiuso con 12 punti e 6 rimbalzi, un Marcus Lewis che senza troppo dare nell’occhio ha messo a referto 10 punti con 7 rimbalzi ma, soprattutto, una coppia di playmaker di ottimo spessore come Diabatè, 11 punti e ben 5 assist per lui e la vera sorpresa della serata, quel Jonathan Rousselle che in certe fasi della gara ha letteralmente annichilito sia Goss, sia Taylor, sia il solito D’Ercole d’ordinanza spedito sulle sue tracce per cercare di contenerlo in tutti i modi.
Però un dettaglio salta all’occhio se scorgete con attenzione le statistiche: vi accorgerete infatti che le due contendenti hanno avuto più o meno le stesse cifre nei numeri complessivi, salta sicuramente all’occhio l’ottimo 56% da tre dei transalpini contro un modesto 32% dei padroni di casa, un 9/16 che sembrerebbe aver deciso la sfida ma che in realtà ha solo evidenziato due squadre completamente agli opposti per intensità, reattività fisica e lucidità con la sfera in mano.
E quando la difesa viaggia, anche l’attacco risponde. Il BMC ha vinto quì, di fisico ma anche di testa, imponendo il suo passo, il suo ritmo. A poco son serviti i 10 punti di un rinfrancato Ignerski, 50% da tre ed anche i 6 punti consecutivi nel terzo periodo con tre canestri di fila da parte di un Jones anche apparso fuori fase.
Troppo brutta per essere vera quest’ACEA, lo ha capito Dalmonte che ha subito esposto, con crudo realismo, lo stato dell’arte ma senza generare alibi o scusanti, ora tocca guardare avanti a Bologna, in campo neutro arriva Brindisi e si deve riprendere il discorso con la vittoria, da bissare poi tra 7 giorni in Belgio per annullare in classifica l’effetto di questa sconfitta interna.

Un’altra fase del match
Primo periodo, il BMC parte con Diabate, Diawara M’Baye, Lewis e Akpomedah mentre Dalmonte cavalca ancora Goss come play con Hosley, Baron, Jones e Mbawke. Parte benissimo il BMC, 0-9 grazie ad una tripla di Diawara, 4 di M’Baye e Lewis in transizione, in un amen quasi mentre Roma litiga con le conclusioni di Goss e Baron con Hosley. Dalmonte chiama tempo, e siamo appena al 3°. Diawara, nel bene e nel male, sbaglia una tripla, fa fallo su Hosley eppoi esce per Johnson, e Goss va da due, finalmente e siamo 2-9 al 4°. Entra D’Ercole per uno spento Baron, M’Baye ancora e siamo 2-11 al 5°. I francesi non appaiono irresistibili in attacco, è Roma che stenta palla in mano anche se la difesa transalpina “picchia” bene, senza mai andare in crisi. Sempre Goss, stavolta da fuori, 4-11 al 6° e si vede Taylor per lui e Eziukwu per Mbawke e, sulla bella difesa del centro nigeriano, Hosley da spettacolo con il primo passo, schiacciando, da ampiamente fuori il pitturato. Tripla di M’Baye, scatenato, 6-14 al 7° ma adesso Roma ora difende meno peggio, non meglio, c’è maggiore dedizione alla causa. L’intensità sale, troppo, troppo soft la Virtus, 6 punti in 7 minuti. Dalmonte ruota tutti, entrano Moraschini ed Ignerski, Rousselle va da tre ed è 6-17, imitato però dall’ala polacca di Roma, 9-17 all’8°. McGhee per Lewis, Monschau fa rifiatare il suo centro titolare. Camara per Akpomedah, due liberi di Rousselle e Taylor, sull’azione dopo, va in cerca di guai sotto canestro trovandoli, stoppata e via andare. L’ACEA tira malissimo, Ignerski però c’è, in avvicinamento a canestro da due, 11-19 al 9°. McGhee schiaccia, Rousselle sta facendo non bene ma benissimo. Moraschini va, deciso e cattivo, 13-21 e si chiude con l’ultimo possesso in mano a Rousselle che segna ancora, bravo. Primo fischio di sirena sul 13-23, se Roma voleva avere un banco di prova credibile e tosto, è servita! Ci vorrebbe un po’ più di tutto, specie in attacco dove il Gravelins sta difendendo bene ma con Roma che fa poco per attaccare meglio, senza alcun rimbalzo offensivo, tra l’altro.

L’MVP Rousselle, marcato da D’Ercole, foto Brandolini
Secondo periodo, Goss in contropiede, 15-23 mentre Rousselle detta basket, per fortuna McGhee fa passi. Ignerski spara un missile, piedi a terra e senza nessuno, terrificante, ci pensa Moraschini a prendere il primo rimbalzo offensivo della serata ma, nel possesso successivo, altro ferro scheggiato. Eziukwu, rimbalzo in attacco su errore di Moraschini, 17-23 al 13°. Il BMC ora non trova più la retina con facilità, l’ingranaggio sembra grippato e la Virtus tenta con Ignerski da tre, e va, 20-23 e Goss va pure lui, in entrata e prende anche il fallo su errore di Diawara, ora è Monschau a chiamare time-out. Al rientro Roma impatta con Goss dalla lunetta, parità 23-23 al 4°, parziale 10-0 rotto però da Diawara a modo suo: riceve sul salto, si alza e spara da tre, 23-26 e da questo momento Roma non si riavvicinerà più agli avversari. Mbakwe sbaglia, poi stoppa Lewis, bene così al momento. E’ sempre poi l’ala ex-Venezia, da due, 23-28 al 15°. Esce un ottimo Moraschini per Hosley mentre Baron ancora va a vuoto, bah… Diabatè, 23-30 ed ecco un contro-break che Baron, finalmente, blocca da due, 25-30. Sempre Diawara, da tre poi Baron serve un cioccolatino per Ignerski, 27-33 ma Lewis insiste, Roma sta difendendo di nuovo male male. Mbawke da due, 29-35 e quantomeno ora si segna con continuità ma il gioco non eccelle. Dalmonte fa ancora doppio cambio, sempre Taylor per Goss e Eziukwu per Mbawke. Ma Roma ha perso feelin’ con la difesa, M’Baye ancora da tre ed è la settima tripla al momento, non va bene. Lewis corregge un errore di Diawara ma la luce in casa Virtus sembra spentasi di nuovo. Baron da due, poi Hosley subisce fallo, due liberi ed è 33-40. Ultimo possesso spezzettato dal fatto che Roma, a 11” dal termine, ha solo un fallo speso, peccato che Lewis ad 1” la mette dentro, si chiude sul 33-42.
Cosa dire? Come domenica, Roma difende male nel complesso, altri 42 punti quando la Sutor ne aveva messi dentro 45, l’aggravante è data dal fatto che il BMC non ha ancora schierato Bokolo, probabilmente infortunato, e che nelle due gare in campionato al 40° ha fatto una media di 65 punti. Anche l’attacco latita, sì, anche per merito delal difesa giallonera ma detto con franchezza, Roma non ha impressionato per aver creato tiri comodi, aperti o facili, se non in qualche rara circostanza. In spolvero Ignerski, 10 punti e miglior marcatore di Roma, a suo agio contro una difesa forte e fisica, male invece Jones: entrato in startin’ five non ha combinato praticamente quasi nulla di positivo in quasi sette minuti d’impiego, siamo alla versione regular season?? Per gli ospiti ottimo M’Baye, 12 punti, ed il solito Diawara ma benissimo anche Rousselle, 7 punti in 5 minuti, praticamente imprendibile quasi come fosse un epigono di Tony Parker.
Terzo periodo, Dalmonte ridà fiducia a Jones e riparte come all’inizio, idem per Monschau. Diabatè ancora da tre, 7/10 per i francesi ed è +12. Baron sbaglia cercando un appoggio al vetro, così non si va in paradiso, Hosley da tre ma non va, Roma ha il 22% da tre, forse la gara è anche tutta qui per ora. Jones cerca un coast-to-coast, male, Lewis pure. Ci pensa Goss in entrata, 35-45 al 23°. M’Baye sembra Batum, 35-47 ma Roma appare adesso anche in difficoltà fisica. Jones, finalmente…37-47 al 14° ed è ancora lui da sotto, 39-47, segnali di reazione, incoraggiante. Zone-press ora e Jones adesso segna a mitraglia, 41-47, adesso si scalda anche il pubblico mentre la difesa di casa riprende a funzionare. Goss fa 0/2 dai liberi e riecco Rousselle per M’Baye, Monschau spera riprenda da dove ha lasciato ma c’è ancora una tripla, l’ottava su 11 tentativi di Akpomedah, 41-50 e poi anche Rousselle da tre…I francesi vedono una vasca da bagno, non un canestro. Mbakwe da sotto e siamo ancora -10 al 26°. Diawara ai liberi, uno su due, 43-54 eppoi Baron innesca Diabate uno contro zero passando un pallone impossibile ad Ignerski, time-out Dalmonte sconsolato e quasi torvo sul 43-56 al 28°. Taylor sbaglia il passaggio e Rousselle va da due, il BMC sembra anzi, è in totale controllo. Hosley da tre, Camara raccoglie dalla spazzatura ed è 46-60, Hosley tiene a galla i suoi ma la verità è che son passati 10 minuti di gioco ed il divario è intatto, 12 punti come all’intervallo. Ci pensa ancora Quintino a metterla da tre, un canestro inventato e si chiude sul -9, 51-62, la speranza di riacciuffarla c’è ma se non cambia qualcosa è grigia.

Ignerski al tiro, buona la prova dell’ala polacca, foto Brandolini
Ultimo periodo, Eziukwu prova a metter pressione a Parker-Rousselle, finalmente il play di riserva del BMC perde un possesso.. Taylor prova da tre, niente mentre Diabate si porta a spasso la difesa romana, 51-64. Sempre Hosley a guidare l’attacco, 53-64 dalla lunetta ma non si è fatto i conti con Rousselle, “posseduto” dal demonio (o forse avvantaggio da una difesa virtussina troppo morbida?). Sempre Quintino da tre, 56-66 al 33° ma Camara ribatte da sotto. Hosley gioca da solo, 58-68. Ignerski con tempo e spazio non va da tre, McGhee perde possesso ma Taylor forza in entrata, per fortuna Diabate perde anche lui palla. Al 35° Monschau chiama tempo, vede i suoi forse un po’ distratti e vuole tenerli sulla corda, finalmente Roma costruisce un buon gioco da sotto per Eziukwu, 60-68 ma Lewis ribatte. C’è anche da notare che il BMC però difende con cura, non molla mai l’uno contro uno, maggiore fisicità e maggiore atletismo. Taylor spara la palla in parterre per seervire D’Ercole, esce subito dopo un Baron sempre più oggetto misterioso, al momento. Lewis prova a rimettere in gara la Virtus con un bel 0/2 dalla lunetta ma D’ercole spara a salve da tre. Spara invece da tre Baron, che esulta come se avesse fatto goal ai Mondiali, 63-70 e Monschau richiama tempo, siamo al 37°. Al rientro Roma, finalmente, da cenni di vita in difesa ma poi perde palla con Quintino, Diabatè no ed è dopo un tiraccio che non becca nemmeno il ferro sempre di Hosley che Dalmonte chiama tempo. Ci vorrebbe un miracolo, 1’47” e sotto di 9 con possesso avverso. Il BMC spreca, Goss pure, è finita. Si chiude con molti musi lunghi, non è un dramma perdere in Europa nel girone, ci si potrà rifare ma questa Virtus questa sera ha deluso.
Sala Stampa a cura di Alessio Teresi
Monschau
ACEA Virtus Roma – BMC Gravelins Dunkerque 69-75
Parziali: 13-23; 20-19; 18-20
Progressione: 13-23; 33-43; 51-62; 69-75
MVP: i numeri dicono Quintino Hosley ma Rousselle, per come ha gestito e fatto girare il gioco dei suoi e realizzato punti importanti, merita a mio avviso la palma del migliore in campo, anche perchè non se lo aspettava nessuno.
WVP: Jordan Taylor colleziona un -4 che la dice tutta come il ragazzo del Wisconsin debba riprendersi subito dal malanno al piede, peggio di così è difficile, veramente Jordan.
Fabrizio Noto/FRED
Fabrizio Noto/FRED
3 Comments
Antonio
Evidente lo scarto di intensità e di convinzione tra le due squadre.
La pressione difensiva dei francesi ha avuto gioco facile della molle lentezza nei movimenti di Roma.
Sconcertante però anche la gestione tecnica della partita: nessuna variazione tattica, soprattutto in difesa anche quando era evidente la supremazia atletica della gaurdie francesi. Baron praticamente sempre battuto tenuto in campo inspiegabilmente senza nemmeno ottenere risultati in attacco. Altri giocatori impiegati poco o per niente.
Penso che lo staff tecnico della Virtus non ha saputo che pesci prendere per recuperare la partita. E’ forse questa la nota più preoccupante per il futuro.
Davide
Io sono convinto che siamo ancora a livello pre-campionato, sia per la squadra si ape rlo staff tecnico. Per questo non mi sento di criticare oltremodo, ci vuole tempo. Se ci troviamo cosi a dicembre allora si dovra fare qualcosa, ma per il momento piena fiducia.
FRED
La gara di ieri sera è stata negativa ma siamo ancora all’alba della stagione.