BENETTON TREVISO LA FORTEZZA BOLOGNA: 55-69
1Q: 9-20 / 2Q: 27-35 / 3Q: 41-54 / 4Q: 55-69
Si pensava che il peggio fosse ormai alle spalle, che la Benetton non sarebbe più incappata in inopinati scivoloni. Contro una Virtus dai tanti problemi, loccasione di guadagnare posizioni in classifica sembrava infallibile. Ed invece ci risiamo. Ancora una volta, gli uomini di Mahmuti hanno sbagliato lapproccio, senza poi riuscire a riprendere in mano la partita, meritandosi infine i fischi di un Palaverde che davvero non ne può più. Bologna ringrazia e si prende i 2 punti, mettendoci di suo un ottimo lavoro in difesa (aspetto in cui già si vede la mano di Pasquali) ed il talento offensivo del trio americano: Spencer (16 punti), Anderson (15) e un grande Best (14, in 21 di qualità).
Parte forte la Virtus: in difesa in particolare esibisce unefficace pressione sulla palla con i propri esterni, mentre i lunghi presidiano bene larea, senza patire la fisicità di Pops e Austin a rimbalzo. Ma è chiaro che, se a meno di 2 dalla prima sirena ci sono appena 4 punti a referto, anche lattacco deve pur avere le sue colpe. I Casuals infatti approcciano la gara come un reduce da un rave party il letto: in difesa sono molli, in attacco totalmente bloccati in uninconcludente circolazione sul perimetro, che non permette loro di trovare comode soluzioni vicino a canestro. Chalmers (16 alla fine, ma con percentuali pessime) soffre le penetrazioni di Best e sparacchia dallarco, concludendo con un eloquente -9 di valutazione. Gli ospiti così, pur senza essere trascendentali offensivamente parlando, si portano sul +15 (19-4). 5 punti consecutivi di Mordente riavvicinano in parte la Benetton. 20-9 al 10.
Il copione non cambia nel secondo quarto. Treviso continua a soffrire la difesa della Virtus, che riesce a mantenere un vantaggio intorno alla doppia cifra. I padroni di casa sembrano però trovare un po di inerzia: il jumper di Austin chiude un parziale favorevole di 8-0 e la Benetton risale a -2 (29-27). Fallita in contropiede loccasione del possibile pareggio, gli uomini di Mahmuti subiscono un controparziale di 6-0 che decreta il -8 allintervallo (35-27). Treviso tira dal campo con il 33% (3/13 dallarco).
Il pubblico si attende di vedere unaltra Benetton nella ripresa, ma Spencer e Anderson firmano un altro parzialino che porta Bologna sul +14 (41-27). Lattacco trevigiano arranca: il tiro da fuori non entra, le penetrazioni sono spesso forzate e i servizi in post basso ad Austin (pessima partita, non ingannino i 14 punti e gli 8 rimbalzi) non hanno maggior fortuna. Bologna è in totale controllo: la tripla di Austin (per il 49-41) e la palla recuperata sulla rimessa non bastano infatti, come il Palaverde sperava, a girare la gara. La Virtus chiude il quarto sul +13 (54-41).
Gli ospiti ci mettono pochi possessi a cancellare le residue speranze di rimonta di Treviso: grazie anche alle triple di Giovannoni e Anderson, Bologna si porta sul +16 (62-46), trasformando gli ultimi minuti in un penoso garbage time, scandito dai fischi crescenti. Il canestro di Spencer in transizione sancisce il massimo vantaggio della gara (69-51). Cè tempo per vedere un time out chiamato da Pasquali a meno di 2 dalla sirena: scelta poco apprezzata dal suo ex pubblico. 69-55 il finale.
Avellino a parte, la peggior partita casalinga della Benetton; e in un momento in cui non doveva accadere. È ormai il caso di rinunciare a chiedersi cosa possa trasformare una squadra in salute e capace di grandi bottini in un manipolo di giocatori senza intesa né idee: il vergognoso 32% dal campo (6/25 da 3) non è infatti il frutto di una sfortunata giornata al tiro, ma la logica conseguenza di un attacco che non ha mai girato come doveva. Oggi non si è salvato nessuno e aggiungere altro sarebbe superfluo. Laggancio ai play off si fa sempre più complicato.
Complimenti alla Virtus, che ha dominato la gara con una difesa di squadra superba e che ha tra laltro avuto il merito di limitare al minimo le conclusioni in transizione della Benetton: in una giornata come questa avrebbero magari potuto dare ciò che non veniva dallattacco a metà campo.
SALA STAMPA
Pasquali:”Con quel time out non volevo in alcun modo offendere nessuno: né la Benetton, né Mahmuti né il pubblico. Mi dispiace che il mio gesto sia stato frainteso. Chiedo scusa a Mahmuti personalmente. Avevo chiamato il time out quando ancora mancavano più di 2 alla fine, semplicemente perchè non conosco ancora questa squadra e, memore dei precedenti che la avevano vista prendere break consistenti in pochi minuti in passato, volevo mantenere concentrati i miei ragazzi. Poi il tempo è passato ed il time out è arrivato tardi, ma, ripeto, non era mia intenzione offendere nessuno. Sulla partita, grande lavoro difensivo della Virtus, specialmente sugli esterni avversari ed a rimbalzo”.
Mahmuti: “Abbiamo avuto un approccio sbagliato a livello mentale. Partite come queste non si vincono con lampi isolati, ma con un atteggiamento che ti porta ad essere concentrato e aggressivo dall’inizio alla fine. Noi siamo mancati in continuità, non abbiamo saputo gestire la situazione, la fotografia la danno i due momenti in cui potevamo rientrare e prendere i mano l’inerzia del match: palla del -4 nel secondo quarto, con un contropiede 3 contro 1 fallito e l’altro contropiede trasformatosi in palla persa per i passi di Mensah-Bonsu. La nostra partita è stata negativa, ma questo non nasconde i meriti della Virtus: ha fatto una grande prestazione. Ora guardiamo avanti: come non ci esaltavamo dopo le vittorie, così non dobbiamo disperarci ora. La strada verso i playoff? Questa sconfitta non la cambia, è dura adesso come lo era prima”.