Roma, 3 novembre 2013 – La Mapooro Cantù sbanca il Pala Tiziano come ormai accade con frequenza durante la Regular Season e rifila ad un’ACEA Virtus Roma, apparsa sprecona e distratta, la seconda sconfitta consecutiva in campionato dopo la prima battuta d’arresto subita ad Avellino e s’issa contemporaneamente al primo posto in classifica, ovviamente in cooperazione con altre tre squadre almeno prima delle gare di domani di Milano e Pesaro.
Una gara decisa all’overtime, la prima gara giocata al supplementare della stagione e, purtroppo per la Virtus Roma, con diverse aggravanti che lascia una sensazione di profondo amaro in bocca. La sconfitta, lo dico subito, ci sta perchè nello sport la vittoria e la sconfitta solo le due anime inscindibili del basket, dove non esiste l’ipotesi parità ma questa sconfitta svela sicuramente alcuni lati negativi del team di Dalmonte seppur con qualche cosa buona. Un match che comincia a mio avviso a delineare l’anima di una squadra sicuramente ben costruita ma che deve al momento trovare ancora equilibrio nel suo playmaker, quel bel prospetto che si chiama Jordan Taylor che alla fine scrive 19 punti con un sonoro 25 di valutazione frutto di ben 7 assist, 8 falli subiti, 4 rimbalzi ed un bel 60% da tre. Una gara maiuscola sembrerebbe per lui, peccato però abbia contestualmente sprecato sia il match ball della gara a 16″ dalla fine del quarto periodo cercando un improbabile tiro a canestro sul lato sinistro in allontanamento e prendendo il palo del tabellone canturino e, ancora prima, alla fine del secondo periodo, andando a prendersi l’ultimo tiro del quarto forzando la penetrazione ad ancora 8″ da giocare e favorendo la controffensiva di Ragland (a dir poco incolore questa sera, -3 di valutazione finale), che regalava ai suoi la parità sul 31-31: invece del potenziale +4 o +5 la Virtus chiudeva la parte della gara addirittura in parità per un Dalmonte a dir poco furente, che sfogava la sua rabbia contro un povero secchiello dell’immondizia posto vicino all’uscita degli spogliatoi. Jordan alla fine, nelle bellezza dei suoi numeri, dovrà anche contare un pessimo e decisivo 4/12 da due che per un playmaker suona un mò di funerale.

Dalmonte in sala stampa nel dopo match.
Non si pensi che si voglia da parte del sottoscritto colpevolizzare Taylor, affatto (parlerò dopo pure di un Hosley sì da 17 punti ma da ben 4 perse più una serie di letture a dir poco errate in attacco), anche perchè se Roma ha perso questa sera lo deve certamente a queste due letture errate, determinanti in fasi cruciali del match del proprio gioiellino ma anche ad un modo troppo soft d’entrare in campo nel complesso. Chi si attendeva la replica della bellissima prova contro l’Alba di Berlino è rimasto deluso: pronti, via e 0-5 per Cantù, esattamente il contrario di quanto ammirato contro i tedeschi e Virtus sempre a rincorrere una Cantù con un Jenkins superlativo, suoi gli 11 punti dei 17 messi dentro dai brianzoli nel primo quarto, si riaccenderà nel terzo periodo per condurre poi i suoi alla vittoria meritandosi a mio avviso il titolo di MVP dall’alto dei 22 punti e del 24 complessivo di valutazione con un 57% da due e da tre, 5 assist e 5 falli subiti.
Ma nonostante Roma abbia iniziato male la gara, gradatamente la sua ottima difesa chiudeva, come contro l’Alba, ogni spazio agli avversari che commettevano una selva di errori (20 alla fine per la Mapooro i possessi persi contro i 14 di Roma), purtroppo non concretizzando in termini di punti il vantaggio sudato e meritato se non a sole 5 lunghezze ad un minuto circa dalla fine, ci pensavano poi Leunen ed il già citato Ragland a rimettere in parità il match: indicativo tutto ciò, una partita che avrebbe dovuto consegnare ai padroni di casa almeno il doppio del vantaggio all’intervallo lungo si chiudeva sul nulla di fatto. Cantù, passata la bufera, ringraziava e preparava la ripresa forte del vantaggio mentale di non essere stata affondata.
Il terzo tempo sanciva la superiorità della Virtus, pronti via e questa volta l’Urbe ci metteva cuore e grinta sin dal primo possesso, +9 con Jimmy Baron sul 50-41 al 27° (buona prestazione per lui, 11 di valutazione con 14 punti ed un buon 57% da tre, peccato per la tripla fallita che avrebbe rimesso a posto le cose nel supplementare), ma a questo punto un momento di relax, maglie meno strette del solito, un’ottima Cantù brava a non mollare con grinta e determinazione e, come alla fine del secondo periodo, tripla subita allo scadere ad opera di un fantastico Gentile in terzo tempo ed a fil di sirena, sarà il tiro che lo consacrerà come fattore determinante per la vittoria della Mapooro oltre all’ottimo Jenkins.

Sacripanti in sala stampa
A questo punto l’inerzia del match passava nelle mani dei biancoblu ospiti che, con pazienza, difesa e diversi giochi individuali e meno gioco, centrava la retina avversaria con precisione quasi chirurgica ed in modo sistematico mentre l’ACEA si sgonfiava piano piano, consegnando la gara ad un supplementare con l’ennesima scelta affrettata e poco felice di Taylor citata prima. Il supplementare, giocato sull’onda emotiva dei nervi tesi, vedeva sempre ed ancora la coppia Gentile-Jenkins sugli scudi con il vantaggio di Baron da tre per Roma che però si disuniva possesso dopo possesso, bella la tripla di Taylor a rimettere in equilibrio il match ma il canestro della gara lo siglava il capitano Leunen, la persa di Hosley condannava alla fine la Virtus alla prima sconfitta casalinga in campionato.
Hosley, parliamone. Come accennato prima, il talento e la classe dell’ala ex-Sassari sono evidenti ma sono anche evidenti, almeno questa sera, alcuni atteggiamenti poco in linea con la gara disputata. Se contro l’Alba la sua prestazione era quasi da consegnare alle scuole da mini-basket per purezza e bellezza questa sera si è segnalato invece per la poca verve e le disattenzioni gravi in momenti delicati del match. Lasciamo stare il canestro gettato alle ortiche, uno contro zero, per schiacciare in rovesciata e beccando invece il ferro, da lui ci si attende altro. I punti, certamente, ma anche un gioco meno perimetrale ed anche più verso il ferro, specie se quando è fresco lo marca Leunen, signor giocatore per carità ma sicuramente molto meno mobile dell’ala di New York. Se poi si mette, come nel possesso cruciale dell’overtime, a cercare con assist improbabile un buon Mbakwe nell’insieme (doppia doppia per lui con 13 punti e 10 rimbalzi, 19 di valutazione), invece di costruire un gioco magari per un Baron che di solito da tre la può mettere dentro, allora le cose non si mettono per niente bene.
Ma oltre al Taylor poco lucido quando serve, all’Hosley a volte un pò irritante nei possessi, c’è anche il dilemma rimbalzi. Pensate, Roma ha perso di soli due punti ma ha perso la gara ai rimbalzi in modo netto: 46 a 31 per Cantù e, tra questi 46 palloni catturati dai canturini, ben 16 erano offensivi. Capirete da soli che queste cifre condannerebbero chiunque alla sconfitta, la Virtus quindi ha retto bene nel complesso ma concedere tanto sotto i tabelloni è impensabile contro un avversario potenzialmente attrezzato come lei, per competere in Italia ed in Europa. Impalpabile Ignerski, una sola tripla per lui mentre benissimo D’Ercole che, da quando s’è messo su Jenkins, lo ha limitato benissimo salvo poi cedere alla classe della guardia canturina. Appannato anche Goss, addirittura 4 palle perse e soli 7 punti, una prova non all’altezza del suo carisma sperando che non stia subendo troppo il doppio impegno settimanale. Quest’anno è un Goss diverso, gioca con compiti diversi e di più per la squadra ma la sua proverbiale fase di gioco che punisce gli avversari, specie nei momenti caldi, non c’è proprio stata.
Mercoledì Roma vola a Saragozza per l’Eurocup, subito in campo per smaltire questa delusione ma ci si dovrà interrogare per come migliorare su questi fattori, a rimbalzo si deve tenere di più e ci vorrebbe quindi un attenzione più elevata da parte di tutta la squadra verso questo fondamentale del gioco, magari anche con un pizzico di cattiveria che non guasterebbe. Il tempo ancora non ha suonato l’allarme ma ci si deve dare una regolata per queste due sconfitte arrivate con molte similitudini: poco peso in area, errori fatali nei momenti cruciali, canestri subiti con facilità allo scadere dei quarti.

Stefano Gentile, MVP del match dopo Jenkins
Cantù invece festeggia. Senza il proprio leader offensivo, al secolo Pietro Aradori, una partita condotta con tanta voglia di non mollare, di non arrendersi nonostante nel terzo periodo Roma sembrava aver trovato la chiave di volta del match. Un grande Gentile, 4/6 dalla lunga, che ha dato un indirizzo ben preciso e segnali importanti anche per il neozelandese Marcel Jones, sino ad oggi oggetto misterioso. Una Mapooro che non ha incantato con un Ragland sottotono in attacco, capace comunque di catturare ben 7 rimbalzi. Nel complesso è comunque evidente che per batterla si dovrà sempre far fatica perchè Sacripanti riesce a trasmetterle quell’anima fiera che Cantù deve sempre avere. Ottimo Jenkins, l’ex di Brescia ha fatto quasi tutto finendo sul trono del miglior in campo quasi da solo, bravo e determinato a cercarsi canestri e situazioni che gli consegnassero la gara e bravo anche Cusin. Lavoro sporco per lui, 9 punti e 6 rimbalzi ma una presenza intimidatoria importante come anche Uter, stessi punti e 6 rimbalzi ma mai come un Leunen attento, poco appariscente ma capace di griffare il match come detto prima con la sua tripla al supplementare mai rimontata da Roma, il capitano chiude con ben 9 rimbalzi, applausi anche per lui. In Eurocup arriva il Nymburk mercoledì al Pianella, questa Cantù se recupera Aradori darà molto fastidio a tante squadre.
Primo periodo, Sacripanti parte con Ragland, Jenkins, Abass, Leunen e Cusin mentre Dalmonte risponde con Goss, Taylor, Ignerski, Mbakwe e Hosley. Inizio dalle polveri bagnate, Roma e Cantù non cominciano bene, solo una tripla di Jenkins spezza l’equilibrio. L’ACEA è poco fluida, Cusin la mette da due, 0-5 poi Hosley ci mette la classica pezza schiacciando su invito di Mbakwe. Abass però non si fa intimorire dalla difesa comunque non cattiva di Roma, 2-7 al 3°. Taylor sale in cattedra, 4-7 senza convertire il fallo subito da Ragland. Jenkins ancora, poi Hosley sbaglia per schiacciare una palla in rovesciata, male! Mbakwe si fa notare, salva una palla quasi persa eppoi prende un assist di Ignerski convertendo a canestro. Goss esce, poco presente sino ad ora, al suo posto entra Baron. Si segna poco, Leunen mette dentro da sotto dopo due errori da tre con spazio, 6-11. Ma Roma non è la bella macchina da gioco vista contro l’Alba, Cantù macina gioco ma senza impressionare difendendo però meglio. Entra Gentile per Ragland, nemmeno apparso al massimo come Goss, intanto Jenkins ne mette un’altra da fuori, questa volta da tre e Dalmonte deve chiamare tempo, 6-14 al 6°. Al rientro Baron spara a salve, Ignerski recupera ma il canestro facile di Mbakwe viene frustrato da Jenkins, 0/2…Proprio male Roma, poco lucida ed arruffona in attacco, per fortuna la difesa non è male. Jenkins show, l’ex-Brescia ancora di tripla, 6-17 ed Hosley sbaglia in avvicinamento. Entra Uter per Cusin ed è il turno di Eziukwu. Cantù è più presente, Roma non difende male se non ci fosse Mister Jenkins a dir poco micidiale. Ezikwu segna, nell’azione successiva la Mapooro perde palla due volte per poi riconquistarla, alla fine la perde, Goss punisce da tre, 11-17 al 9° e c’è anche D’Ercole che s’appccia a Jenkins. C’è Jones per Cantù, spara a salve da tre, poi Ragland rimette dal fondo direttamente fuori. Lollo D’Ercole sì, tripla in transizione, 14-17, parziale di Roma 8-0 e gara che si chiude così al 10°. Gioco poco fluido da ambo le parti, anche grazie alle buone difese, assenti non giustificati Hosley e Ragland che non sono al loro livello abituale. Da notare che se Hosley non si fosse divorato il canestro nel tentativo di schiacciata in rovesciata, sbattuta sul ferro, Roma sarebbe a -1.
Secondo periodo, la Mapooro al primo possesso disegna basket con quasi tutti i 5 ragazzi che toccano la sfera per Uter che però non converte per ben due volte. C’è di nuovo Ragland in campo mentre D’Ercole sta francobollando Jenkins, Righetti, entrato a fine tempo, mette Baron in condizioni di sparare da tre, parità dopo due extra-pass. Marcel Jones perde il possesso, Cantù non trova più il canestro, 11-0 per Roma e siamo al 12°. Gentile non riesce a dare una mano concreta all’attacco canturino, poi Ragland riperde possesso dalla linea laterale in rimessa…La Mapooro però spezza l’incantesimo prima con Marcel Jones eppoi con Uter che ruba palla a Goss, 17-21 al 14°. Rientrano Taylor ed Hosley, esce Goss con due falli e Righetti, Uter dalla media che va, 17-23. Roma ha smesso di difendere come sa, poi Eziukwu recupera e Baron, dopo due padellate, la mette dentro perchè in ritmo, 20-23 al 15°. Marcel Jones si è svegliato, ma anche Baron, altra tripla, 23-25 al 16°, ora sì che c’è spettacolo. Jones stoppa Eziukwu ma gli viene sanzionato fallo, due liberi per il centro virtussino mentre c’è di nuovo Cusin con Jenkins, Roma mette Moraschini. Dopo lo 0/2 di Mbakwe, idem per Eziukwu, al momento agghiacciante 0/5 dalla lunetta quando Sacripanti chiama tempo. Le due squadre ora stanno alzando l’intensità. Al rientro Gentile spara un cross dalla lunga ma Roma ha difeso benissimo. Poi Hosley si mette in ritmo, buono più fallo su Cusin che commette un fallo un po’ ingenuo, come spesso gli capita. Hosley sì dalla lunetta, 26-25. Difesa super di D’Ercole e Moraschini, peccato che Hosley prima ed Eziukwu dopo non convertono due possessi. Riecco Ragland ma adesso la Mapooro fa fatica, decisamente. Hosley stoppa Cusin ma, nell’extra-pass per Cantù, lo stesso centro canturino si procura un fallo, lunetta ma solo uno su due, 26-26 al 18°. Ecco a questo punto Taylor a modo suo al ferro, 28-26 e dopo anche una sua tripla dopo un errore grossolano di Jenkins che ha smesso di fucilare, eccolo Jordan!! Però in campo c’è un certo Marteen Leunen che, dopo due errori clamorosi per lui dalla lunga, può sbagliarne una terza dall’alto della sua grande classe? 31-29 con 24” giusti e Dalmonte chiama tempo, ultimo possesso per i suoi ragazzo. Cantù ha solo tre falli di squadra, Taylor decide di andar da solo ma sbaglia quando mancano ancora 8”, Ragland sino ad ora inesistente in attacco punisce, si chiude sul 31-31. Roma fa e disfa come Penelope, Cantù non sta giocando in attacco al massimo delle sue potenzialità, anzi, ma è in attacco che l’ACEA scherza troppo con diversi errori gratuiti: senza voler crucifiggere Hosley, il suo errore forse è il simbolo di una Virtus forse troppo sicura di se che dopo la bella prova contro l’Alba è entrata in campo non al 100% della concentrazione. Colpisce il 29 a 14 a rimbalzo per la Mapooro, altro dato da non sottovalutare e siamo sul 31-31. Cantù malino in fase di possesso, moltissimi errori e forzature, se non ci fosse Super Jenkins, 11 punti su 17 nel primo periodo ma poi annullato di fatto da Super D’Ercole, sarebbe in apnea.

Hosley in sala stampa
Terzo periodo, Dalmonte riparte con lo stesso startin’ five mentre Sacripanti da fiducia ad Uter al posto di Cusin. Taylor attacca Ragland come 4 mesi fa, non converte il canestro ma almeno è 2/2, dalla lunetta, 33-31. Hosley cerca Ignerski in modo sbagliato, Mbakwe stoppa Ragland quasi meglio di Lawal e dopo Hosley la mette da tre, 36-31 e non si ferma più Quintin, 38-31 su assist di Taylor e dopo errore di Jenkins. Leunen ci mette la pezza, 38-33. Ma che la serata di Hosley sia “strana” lo si vede da sua una persa incredibile per servire Ignerski con Uter davanti, poi mette Goss a tu per tu con il canestro dopo una forzatura di Ragland. E non è finita, altro recupero e Taylor da un aleey-oop a Mbakwe, Sacripanti deve chiamare tempo, Roma vola e siamo 42-33 al 24°. Jenkins non riesce più ad accendere il suo motore, passi. Il linguaggio del corpo dei ragazzi in maglia blu è sospetto ma al rientro in campo lottano a rimbalzo, la specialità della casa questa sera. Gentile in campo per un Abass involuto ma Jenkins perde di nuovo la sfera, adesso lo marca Goss però. Fallo in attacco di Mbakwe, Ragland la mette finalmente dalla lunga, 42-36 ed Ignerski cerca d’imitarlo ma senza fortuna. Mbakwe però ora è presente, sfrutta un bel passaggio di Taylor guadagnandosi due liberi, 2/2 per fortuna, 44-36 al 25°. Ora c’è D’Ercole su Jenkins che però lo evita bene ed attacca il ferro, 44-38. C’è Baron per Roma ma Taylor va da solo, 46-38 e ci sembra più disciplinato. Ancora Ragland con spazio da tre, 46-41 che ora va a zona ma Mbakwe riceve un regalo da Taylor, 48-41 ed Uter ora perde il possesso, la palla scivola sul fondo. Sempre a zona Cantù punita da Baron, 50-41 con Uter che, dall’altra parte, si fa perdonare appoggiando al tabellone, 50-43. Sacripanti cavalca i tre piccoli, ora c’ò anche Marcel Jones per lui in campo ma Gentile la mette da casa sua da tre, 50-46. La Mapooro segna solo da tre ma adesso s’accende Ignerski, tripla pure lui e primi punti, 53-46. Passi non chiamati ad Uter, 53-48 e dopo Taylor sparacchia da tre ma subito dopo si fa perdonare imbeccando Mbakwe, 55-48 al 29°. Rientra Cusin nei secondi finali per Uter che non lo ha fatto rimpiangere in attacco, male in difesa però. Proprio lui va in lunetta sul secondo fallo di Hosley ma fa uno su due, 55-49. Ultimo possesso per la Virtus con Goss che gestisce non mettendola dentro, parte Gentile che in terzo tempo e dalla linea dei tre punti la mette dentro allo scadere! Finisce 55-52 ma la Virtus ha rotto gli indugi in attacco, deve però fare molta attenzione a Cantù che ha ritrovato il feeling con il tiro da tre.
Ultimo periodo, dopo il gran canestro di Gentile, Cantù riparte con il possesso alternato dalla sua, non è finita per niente.D’Ercole ringhia su Jenkins ma ancora Gentile da tre, bravissimo. Parità, 55-55. Hosley perde ancora un possesso, adesso è Roma che appare in crisi dopo il +9 del terzo periodo. Altra tripla di Gentile, incredibile…Mbakwe non ci sta, schiacciata, 57-58. Anche Jones da tre, non si ferma più la Mapooro, 57-61. E sempre il centro di Roma stoppa Gentile regalando un sospiro di sollievo ai propri tifosi. Dalmonte chiama tempo, i suoi si sono un po’ persi dopo il +9 ed ora si trovano sotto di 4, non è facile gestirla. C’è Baron adesso per la Virtus, una Virtus che deve riprendere a difendere bene. Terzo fallo di Mbakwe, deve uscire per Eziukwu e c’è anche Taylor che rileva un Goss un po’ spento. Cusin schiaccia su assist di Jenkins, 57-63 poi Hosley da tre, un po’ d’ossigeno per la Virtus, 60-63 al 34°. Fallo su Cusin che aveva sbagliato da sotto, D’Ercole fa ancora fallo ed è bonus per l’ACEA e mancano ancora 6 minuti e mezzo… Gentile non segna da due ed esce Jenkins per Ragland. Eziukwu da due, bene, 62-63 al 35°. Ancora Gentile, ma che bravo, stavolta da due ed essendo in trance agonistica, litiga con Eziukwu commettendo fallo sul centro romano. Hosley su assist di Taylo affonda la bimane, 64-65 poi però lo stesso play del Wisconsin spreca andando a cercar guai in area da Cusin e trovandoli. Gentile adesso non trova il canestro, la battaglia adesso infuria con Hosley che recupera una palla vagante e poi va da due, Roma di nuovo avanti sul 66-65 al 38° con Sacripanti che chiama subito tempo. Ragland sbaglia un rigore ma Goss, opaco questa sera, butta la palla in tribuna…Poi Jenkins la mette dentro non si sa come, sbattendo contro la difesa romane e recuperando la sfera depositandola. Quarto fallo fischiato a Mbakwe, Cusin fa solo uno su due, 39° e siamo 66-68. Poi gli arbitri compensano un fallo non fischiato a Goss con un fallo di Ragland inesistente sullo stesso Goss….Tempo chiamato da Dalmonte, questo possesso deve entrare, mancano solo 1’16”. Purtroppo per Roma sbaglia un rigore Mbakwe che aveva preso un errore di Hosley da sotto. Solo 52” da giocare, Raglande decide di chiuderla da tre ma è corto, Goss recupera la palla ma subisce fallo da Jenkins ed è parità, 68-68 a 42” dal termine. Gentile da tre ma sbaglia, Taylor decide di chiuderla lui a 16” ma sbaglia a sua volta forzando un tiro molto difficile da mettere dentro, supplementare.
Si riparte con Roma al primo possesso ed Hosley che tira da tre ma non becca nemmeno il ferro. Jenkins invece la mette dentro, 68-71. Cusin fa il suo terzo fallo su Mbakwe che ne mette dentro solo uno, 69-71 al 42°. In transizione Baron la mette da tre, 72-71 ed esplode il Pala Tiziano. Ora si lotta su ogni possesso in modo ferino, la Mapooro cerca da tre la via del canestro ma non la trova e si combatte in un modo entusiasmente. Poi la confusione regna sovrana, Cusin fa passi in modo clamoroso non sanzionato e Jenkins non perdona, 72-73. Taylor perde una palla clamorosa e Cusin ringrazia, 72-75 al 44°. Fallo di Cusin, è il quarto che manda in lunetta Hosley e deve entrare Uter, errore sul primo ed errore sul secondo, male per l’ACEA. Ma la Mapooro non chide il match, Jenkins spara a salve, non Taylor ed è parità, 75-75 a 39” dalla fine. Però c’è Leunen in campo, tripla anche per lui, 75-78 e siamo a 31” dalla fine. Hosley decide di gestirla lui ma perde il possesso nel tentativo di servire Mbakwe, fallo su Ragland ed è +5 Cantù a 15” dalla fine. Dalmonte chiama tempo, l’impresa è disperata. Lo schema è tripla di Baron da tre ma non va, la Virtus Roma perde la prima in casa una gara che avrebbe dovuto vincere nel primo tempo. Onore dunque alla Mapooro che invece di sprofondare all’inferno, ha tenuto duro e con un Super Gentile è rimasta a galla con merito. Roma dovrà riflettere sui troppi errori commessi, così la strada si complica.
Sala Stampa
Sacripanti-Roma-Cantù 3Nov2013
ACEA Virtus Roma – Mapooro Cantù 80-82
Parziali: 14-17; 17-14; 24-21; 13-15; 14-12;
Progressione: 14-17; 31-31; 55-52; 68-68; 80-82
MVP: Jenkins come numeri, Gentile come sostanzioso contributo alla gara, emotivo e fattivo.
WVP: Ragland buca la gara, errori gravi ma da matita rossa. Gli avversari segnano di più ma ne commettono diversi da matita blu.
Fabrizio Noto/FRED
4 Comments
Davide
Caro Fred, ottima analisi come al solito. Ti chiedo: ma la gestione Dalmonte come la vedi? Comincio a sentire molta insofferenza nei confronti del coach per gestione della partita, dei cambi e di questi finali lasciati un po al caso. Non siamo al “ridatece calvani” ma poco ci manca. Deleterio a mio avviso perche a me Luca piace e penso che ancora non abbia potuto “marchiare” a suo modo la squadra in modo completo.
FRED
No Davide, andiamoci piano. Martedì sera la Virtus Roma ha disputato una gara fantastica, ieri sera ha gestito male i secondi finali di gara e, cosa che accade con frequenza, le difese nei possessi degli avversari a fine periodo.
Calvani non lo dimentoca nessuno ma è ancroa troppo presto per giudicare il lavoro di Dalmonte, l’anno scorso dopo 4 gare si era a 2 V e 2 P, avevi perso contro Cantù in casa nettamente e contro Milano in modo amaro ma avevi perso….
Calma, calma, calma, anche se non va dimenticato che qualcosa deve essere registrato, certamente.
davide
Sono d’accordissimo, come dicevo a me Luca piace molto.Il tuo giudizio mi conforta.
Roberto
A me invece Dalmonte non piace affatto, però sono d’accordo sul fatto che sia ancora presto per giudicare. Ovvio che la gente ha ancora negli occhi le gesta di quella splendida macchina da guerra che era diventata la squadra di Calvani. Diamo a Dalmonte il tempo necessario per lavorare. Un serio bilancio sulla gestione tecnica sarà però necessario se Roma non riuscirà a qualificarsi per la final eight di Coppa Italia.