Bologna, 10 novembre 2013 – Era una prova di maturità per la Virtus Bologna questa con l’EA7 Milano. Il primo esame contro una big del campionato era andato malissimo a Siena. L’arrivo sotto le Due Torri della Scarpette Rosse dava una seconda chance ai bianconeri. E la chance non poteva essere sfruttata meglio di così: 40′ di controllo nella partita, dapprima tenendo 3/4 punti di vantaggio, poi strappando all’inizio del secondo tempo e controllando bene ogni tentativo di rientro ospite. Una partita vinta dal gruppo per una volta, senza un singolo che si è elevato sopra a tutti nettamente, eccezion fatta per il solito fantastico Matt Walsh, che nel finale ha messo tutti i canestri più pesanti, rimandando al mittente i tentativi di Keith Langford, il tutto dopo una gara che fino a quel punto era stata abbastanza abulica. Hardy ha avuto alcune fiammate decisive, King ha vinto lo scontro nel pitturato con Samuels (non traggano in inganno le sue cifre) aiutato molto bene da un Jerome Jordan che avrebbe il potenziale per essere un crack di questo campionato, e note lietissime sono arrivate anche dai giovani su cui la società conta molto: in particolare Landi e Fontecchio oggi si sono messi in mostra. Il primo ad inizio gara, il secondo anche nelle fasi più concitate, sia segnando canestri importanti che con una difesa asfissiante sullo stesso Langford. Insomma, c’era ottimismo all’alba di questa stagione in casa Virtus, ma per ora la realtà sta superando ogni previsione.
Cade, invece, abbastanza male Milano. Anche se ci sono diverse scusanti. Tre partite in sei giorni non possono non farsi sentire, considerando anche che giovedì sera i meneghini erano in campo in Germania. Poi la brutta serata di Samuels, l’esordio da dimenticare di Lawal (3′, -4 di valutazione), un arbitraggio a volte forse un pò troppo penalizzante e di cui ha fatto le spese Gentile, che era partito bene, ma dopo un fallo tecnico è stato tolto dal campo per non reinserirlo più da coach Banchi. Insomma, una sconfitta che ci può stare, che può fare parte del processo di crescita del gruppo, ma che deve lasciare insegnamenti ben precisi.
Come detto, sin da subito Bologna ha preso in mano le redini dell’incontro, trovando buon feeling col canestro con tutti i suoi effettivi (11-6 dopo 4′). Gentile e Jerrels offrivano subito una pronta risposta, ma tre liberi di Landi ridavano slancio alle V Nere. Ancora il giovane prodotto del vivaio felsineo e il primo canestro dal campo di Matt Walsh tenevano avanti i padroni di casa che nonostante il solito Alessandro Gentile chiudevano il primo quarto avanti 21-19.
Jerrels con una tripla firmava l’unico vantaggio dell’EA7 in tutta la partita (21-22), ma subito Bologna rispondeva con un 9-1 di parziale ispirato dall’ottimo impatto, sia offensivo che difensivo, di Jerome Jordan. Bologna che, tra l’altro, andava a imporre la propria stazza sotto le plance conquistando valanghe di rimbalzi offensivi e garantendosi diversi extra possessi. Nonostante questo, Langford, Cerella e Samuels riportavano la gara in parità a quota 30, prima di un acuto del giovane duo Landi-Fontecchio. King con 4 punti a fila allungava sul 37-32, ma Langford proprio in chiusura di primo tempo fissava sul tabellone il punteggio di 37-35 Granarolo.
Cinque punti a fila di Hardy accendevano partita e pubblico (Unipol Arena praticamente esaurita), ma ancora un positivo Gentile teneva a contatto Milano, prima di perdere la testa su un mancato fischio di sfondamento e vedersi affibiare un fallo tecnico abbastanza dubbio in verità. Panchina per lui e momento di svolta della gara. L’EA7 subisce il colpo, Walsh fa subito male dalla lunetta, Motum e King segnano da sotto, mentre per gli ospiti entra Lawal facendo più danni della grandine: in meno di 2′ si passa dal +3 Virtus, al +10 (56-46). Time out Banchi. Melli e Samuels schiacciano per ridare adrenalina ai lombardi, ma un canestro molto importante di Fontecchio tiene avanti 59-50 i suoi al 30°.
La partita ora è rovente. Fontecchio segna ancora, ma Langford risponde con cinque punti da campione. Walsh, per non essere da meno, ne mette 7 in un amen, ma dall’altra parte, mentre Gentile rimane a scaldare il pino, è Cerella a mettere due triple e a tenere, sempre con l’aiuto del solito immenso Langford, gli ospiti a -3 (70-67). Gaddefors trova l’unico lampo in una partita falcidiata dai falli, Ware segna e Milano, di contro, continua a sprecare tanto dalla lunetta. A 2′ dalla fine è un peccato capitale, anche perchè, al contrario, Motum non perdona. Su una palla persa di Melli e successivo fallo subito da Ware si spegna la contesa. Gaddefors mette il +11 a tabellone, prima dell’inutile tripla finale di Langford che serve solo a mandare in archivio il risultato finale. Unipol Arena in delirio. La ventata di aria nuova e più salubre voluta dalla dirigenza sta arrivando in maniera più piacevole del previsto.
Granarolo Bologna – EA7 Milano 79-71
Progressione: 21-19; 37-35; 59-50; 79-71;
Parziali: 21-19; 16-16; 22-15; 20-21;
MVP: Ancora una volta Matt Walsh. Abbiamo detto dell’ottima prova corale della Virtus, ma ancora una volta è stato l’ex studente di Florida University a ergersi protagonista nell’ultimo quarto per rimandare indietro i tentativi di recupero di Milano;
WVP: Male Samuels, che però almeno mette qualche statistica, ma il peggiore è indubbiamente un David Moss, lui pure ex ma poco rimpianto. Qui, invece, le statistiche parlano chiaro: 2 punti in 28′ con 1/8. Dopo tante partite da trascinatore, però, una pausa ci può stare;
Nicolò Fiumi