Milano, 15 novembre 2013 – Gara particolarmente ostica, come Banchi temeva e prevedeva alla vigilia, sottolineando che lo Strasburgo marcava sì zero alla casella vinte, ma sinora era anche sempre rimasto in partita con tutti. Così alla fine Milano porta a casa i due punti con molto fiatone, grazie ad un Langford sontuoso, un Moss spietatamente decisivo ed un Melli aggressivo e sicuro, anche se dalle polveri bagnate.
Complessivamente, il reparto maggiormente sotto pressione nell’incontro, quello dei lunghi che dovevano vedersela con il top scorer di Eurolega (e neo campione europeo) Ajinca e con i 2 metri e 18 (!) di Duport, ha retto complessivamente più che bene, vincendo perfino –sia pure di poco, 38-36 – la battaglia ai rimbalzi; oltre a Melli (10 carambole) e ad un solido Samardo Samuels, meglio in attacco che in difesa, si è visto anche un positivo JC Wallace. Non pervenuto Lawal, in campo neanche 4’ ed apparentemente molto indietro.
Quello che invece è ormai il chiaro buco della compagine milanese è la regia: Jerrels non ci prova neanche, a fare il play; discreto apporto in punti (7), per carità, ma non sembra proprio che serva in questa squadra. MarQuez Haynes dal canto suo ci proverebbe anche, ogni tanto, quando non dedica 10” a fintare e controfintare entrate a canestro; ma quando hanno distribuito la visione e comprensione del gioco lui non era in casa, sicché… Morale, in due, in quasi 37’ di gioco totali, hanno distribuito…zero assist. Già, zero…
Così, per lunghi tratti la boccia è stata gestita da Gentile o Langford. Non che i risultati siano malissimo, intendiamoci, quando il primo di assist ne smazza 6, ed il secondo si dedica invece a trafiggere la retina per un totale di 25 punti, a cui comunque aggiunge 3 assist; però che manchi una bacchetta professionista è evidente anche a Rebecca, figlia 4enne del mio amico Giovanni ed all’esordio al Forum.
La partita. Dopo il rispettato (che differenza con i problemi delle curve calciofile…), minuto di silenzio per la tragedia nelle Filippine, si parte con Wallace in quintetto, subito premiato da un assist di Gentile, che l’azione dopo ruba e raddoppia (4-0). Ajinca mostra di non avere solo centimetri -tanti, davvero tanti…- e produce un gira e tira che lascia a bocca aperta le prime file, ma replica ancora Gentile in una fiammata che però si spegne dopo il 6-2.
I blocchi di Ajinca sono isolati newyorkesi che danno minuti di tempo ai compagni, che per fortuna del pubblico presente non ne approfittano sparacchiando da tre: a saldo finale avranno un 27,8% dall’arco che rende difficile passare ovunque, a maggior ragione se gli avversari nelle triple superano invece il 40%, come Milano stasera.
Così lo Strasburgo cerca per quanto possibile di darla in area, ed anche quando non si tramuta in un perentorio schiaccione che Ajinca esibisce su un pick and roll, la difesa milanese fatica parecchio. Forse anche per togliere palloni ai lunghi, Milano prova spesso il pressing, che produce qualche recupero ma soprattutto rallenta l’azione avversaria. Il primo quarto procede a strappetti, senza che nessuno prenda il largo, con un paio di sorpassi francesi firmati Campbell ed una brutta gestione finale di Milano che lascia sul 19-18 alla prima sirena.
Alla ripresa del gioco entra Melli per Wallace, dall’altra parte si palesano i 2.18 di Duport per Ajinca ma soprattutto una difesa a zona contro cui Milano fatica parecchio. Dopo l’acuto iniziale di Gentile, l’attacco dell’Armani è totalmente appaltato a Langford, che quando va a sedersi ne ha già messi 11 sui 26 di squadra; e non è certo un caso che il suo passaggio sul pino coincida con una lunghissima permanenza del numero 26 sul tabellone, in corrispondenza del punteggio di Milano. I rimbalzi, invece, sono cosa di Melli, che si fa apprezzare anche per la voglia di rimediare agli eventuali errori, come quando dopo una persa decisamente ingenua rientra di gran carriera a “pulire” il ferro dalla palla esitante sul tiro avversario.
Non solo rimbalzi per il buon Nicolò: se lo stoppone in rientro su una tripla di Diot (che neanche lo vede arrivare) scalda un Forum certo non torrido, il bis poco dopo è una veloce che apre direttamente il contropiede di Gentile, e segue addirittura il tris su…Ajinca!
Lo Strasburgo prova Ajinca e Duport insieme, ma se le torri funzionano in difesa l’attacco sembra congestionarsi, e così Milano riesce ad accumulare il primo distacco (34-28) proprio all’intervallo lungo.
Ripresa ancora con Wallace sul parquet, alla prima azione Jerrels lascia scadere i 24″ con la palla ben salda in mano. Ah, già, il playmaking…Per qualche azione il 55 biancorosso si posiziona in angolo e cava anche punti, ma appena prova a portar palla i transalpini si scatenano in una caccia furiosa su di lui, che perde boccia e commette il più classico degli antisportivi.
Intanto il vantaggio si dilata, e quando Gentile chiuso tra Ajinca e Leloup trova la cruna per Samardo il divario è addirittura in doppia cifra (41-31). La continuità invocata da Banchi sembra tuttavia ancora una chimera, e grazie ad un’altra persa (alla fine saranno 17 per parte) Strasburgo torna vicino (41-35) con un arresto passo e tiro di Ajinca che sarebbe da manuale per una guardia, figuriamoci per un 2.15. Notevole, davvero.
Nuovo strappo casalingo, tripla di Wallace per il nuovo massimo vantaggio (47-35). Fuga? Macchè, i francesi rispolverano la zona che denuncia la drammatica carenza di Milano nelle letture, e Langford non trova di meglio che una forzatura punita con stoppata da dietro e contropiede, 47-41.
Banchi pina Jarrels, si gioca ufficialmente senza play: porta Langford, blocco di Moss, arresto e tripla del 23 con la cresta; azione dopo, Langford in punta ed altri 3, a questo punto ne ha messi 22 su 55 di squadra (!).
A parte lui, però, l’attacco dell’Armani fa una fatica tremenda, e bastano un paio di forzature per ritrovarsi gli ospiti di nuovo lí, 55-51; stavolta alla fine del periodo è Campbell a sprecare e in 7″ Milano riesce a quasi perdere la boccia, subire una stoppata e recuperare dalla spazzatura con Samardo che sulla sirena fissa il +6 (57-51).
Ultimo quarto e si entra nel Moss-Time, nonostante fino a quel momento il trecciolone presentasse un tondo alla voce punti: prima una tripla casuale, scaturita da una stoppata che Ajinca rifila a Samardo…con il gomito, poi una penetrazione (62-53), mentre Melli acchiappa tutto quello che rimbalza, mostra i gomiti e subisce un fallo che gasa il pubblico e sé stesso, tanto che strappa subito anche un rimbalzo offensivo che peró non produce punti.
Entra finalmente Lawal, e si capisce perchè Banchi lo abbia tenuto a lungo a contemplare da dietro i rotori a bordo campo. Milano continua a soffrire la zona e Duport e Campbell cuciono un -2 che fa paura (62-60). Paura? Naaa, timeout e nuova tripla di Moss, 8 in 4′ nel quarto. Melli recupera e mette l’unico canestro su azione per riportare Milano a +7 (67-60).
Riprende a segnare pure Langford, a cui risponde Campbell 70-65, la partita a questo punto pare anche bella. Di nuovo Moss dall’arco, 73-65, Melli strappa l’ennesimo rimbalzo e parte addirittura in contropiede con scarico, non finalizzato da Langford, per poi uscire accompagnato da standing ovation e coro dedicato.
Su una rubata con schiacciata di Gentile, a premiare finalmente il pressing, la distanza appare rassicurante (77-65) a poco più di due minuti dal gong, ma non è ancora finita: Milano pensa solo a far passare il tempo, perde palla due volte e si ritrova con soli 6 punti in dote quando ancora mancano 42″. Moss sistema tutto con zingarata in mezzo all’area ed a tre avversari, portando così il tassametro del quarto a 13 punti, possono scorrere i titoli di coda. C’è pure il tempo di un lunghissimo istant replay per verificare se il fallo di Ajinca su Gentile era prima o dopo la sirena finale, situazione surreale sul +9, per portare Gentile solitario in lunetta a fissare il risultato sullo 83-72, ed il suo tabellino in doppia cifra.
EA7 Emporio Armani Milano – Strasburgo 83-72
Parziali: 19-18; 15-10; 23-23; 26-21
Progressione: 19-18; 34-28; 57-51; 83-72
MVP. Quando hai un giocatore che, come Langford, ne mette 25, con 5/9 da tre, reggendo da solo per lunghi tratti l’intero attacco biancorosso, è difficile non dargli la nomination. Certo che se Melli avesse aggiunto altri 5 punti, sarebbe stata una doppia doppia da
MVP. Ah, sì, poi c’è il Moss dell’ultimo periodo…
WVP. I registi (???) di Milano sono da “Chi l’ha visto?”
Maurizio Zoppolato